lunedì 25 aprile 2011

Il riposo son tre squilli (25 Aprile Sempre)

E allora che alle 7 e mezza sono in piedi; giacca e cravatta e via a Santarcangelo a suonar la tromba per il 25 aprile. Vecchietti che mi dicono "suona l'attenti", "adesso il silenzio", "dai su col riposo", e io che non gli posso star lì a dire che ho fatto l'obiettore, 15 anni fa al comune di Gambettola: facevo il bibliotecario e ho imparato abbastanza bene il Dewey, ma gli squilli militari non li ho mai imparati (son sempre stato più un tipo da cucaracha, ay Ramòn!).
Però mi sono emozionato tanto, io lì che suono il silenzio (l'avevo studiato, l'ho ascoltato ieri sera su youtube) e in piazza tutti zitti: vigili, sindaci, anziani, giovani modaioli, un signore cinese con la macchina fotografica, un tizio con la bandiera americana, la sezione Anpi, carabinieri, i colleghi della bandina, signore con la messa in piega, bimbetti col fazzoletto tricolore.
Tutti zitti per ricordare ragazzi e ragazze che più di sessant'anni fa han preso su e si son messi a fare quel che potevano, e spesso anche di più, per liberare sè stessi e l'Italia.
Come dice il Sottotenente Innocenzi (Alberto Sordi in "Tutti a casa"): non si può sempre stare a guardare.

 Poi non sto lì a farla lunga sulle stecche che ho inflitto all'Inno di Mameli, però che emozione.

domenica 10 aprile 2011

"Vomitate la Barbara!"

E' la frase che mi rimane in testa dopo circa un'ora sdraiato immobile sul fianco destro (quello che mi fa ancora male dall'anno scorso, quando a momenti mi schianto un femore per fare il cretino, pensa te la figura se me lo rompevo dabòn). Stavo sdraiato in buona compagnia: altri 16 zombi della domenica come me, lì ad aspettare che la zombi Barbara riuscisse a fare la sua parte, ovvero sbavazzare e schiumare una specie di vomito finto fatto con fagioli, piselli e acqua di rubinetto. Il problema è che le era presa la ridarola e spruzzava quella delizia prima del tempo (perlopiù addosso all'attore protagonista e a un altro zombi defunto di fianco a me che rischiava i conati). E quindi andava rifocillata di vomito al suono della frase che dà il titolo a questo post.
Alla fine la scena è venuta benissimo e ci siamo alzati tutti in piedi per applaudire, noi 17 zombi (se non sbaglio), di tutti i colori: grigi, verdi, rosati, blu puffo, fucsia, mimetici. C'era una zombi infermiera, uno zombi meccanico, io che facevo lo zombi orchestrale (ma va?), michael jackson e alcuni punk, più il protagonista non zombi, il regista, l'aiuto, il ciakista (se si dice così) e la mamma e le zie del regista che giocavano a carte dietro la siepe. Non le vedevamo ma si sentivano. Ci siam guardati e abbiamo tutti sorriso, per la millesima volta da stamattina.

E' bello trovare persone che amano gli zombi e le proprie passioni.

Stasera poi ho visto un video che la mia web-amica Ross ha fatto tutto da sola: animazione, montaggio e musica.

E' bello trovare persone che amano l'ukulele, il pongo e le proprie passioni.
Che bello. 

martedì 5 aprile 2011

primo vagito





Ehilà tutti,

scrivo il primo blog.
Oggi parte il mio sito ufficiale (che emosione!) e pensavo che sarebbe carino far sapere con cadenza variabile quello che sto combinando con la musica, con le faccende domestiche e per scrivere ogni tanto le cose che mi vengono in mente, e che magari possono interessare. Può essere che mi metta a parlare del cavolfiore alla dubarry (che l'ultima volta m'è venuto benissimo, besciamella atomica), di un libro che ho letto (o di uno che ho lasciato lì), di fumetti, ukulele o cinema.
Vorrei parlare perlopiù di cose belle, se ce la faccio, anche se la Clodia dice che a me non piace mai niente.
Quindi, allego questo blog qua al sito miobbello (che vi invito a visitare) e spero di non essere troppo pigro. Comunque sono abituato a parlare da solo, non preoccupatevi troppo.

un caro saluto a tutti, ci vediamo in giro.

rico

ps - voglio ringraziare Aidoru Associazione (Roberta, Carlotta, Michele e Dario) che hanno messo insieme i materiali per www.enricofarnedi.it (che impressione che fa vederlo scritto lì!); il prode Toutatis Sommo dott. Garolfi che lo ha costruito con le sue manine sante, beccandosi tutti i miei cambiamenti d'idea e le correzioni di Roberta mantenendo sempre una calma olimpica e trovando le soluzioni migliori; la Clodia per il lavoro di sensale telematico e gli input creativi; la Chiara per le sue opinioni sincere e la pazienza (la verità mi fa male lo so).