tag:blogger.com,1999:blog-36403839218475720432024-03-05T09:14:41.638-08:00Quello del MangimeA 15 anni - mentre riempivo le mangiatoie dei piccioni del babbo - lasciavo sui sacchi del granturco messaggi idioti firmandomi Quello del Mangime.
L'identità segreta di Enrico Farnedi.Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.comBlogger26125tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-28449405184371677052014-10-19T11:08:00.001-07:002014-10-20T04:38:46.519-07:00Ritrovamenti<br />
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZoS2xV3mtWO9Bxgg1I34-yUJ8i1cuJzaR_H1IOUZL3vDjii0nzwl3vzj7e1QwKDqg7EDIqPgFY_J7OXlQFw0jMMVZi8j67eCbywmrAlc7g4Ihh1lp7fXW9F2a6IzCIuokRZe_jpKjVmSW/s1600/227753_1060077831142_4681_n.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZoS2xV3mtWO9Bxgg1I34-yUJ8i1cuJzaR_H1IOUZL3vDjii0nzwl3vzj7e1QwKDqg7EDIqPgFY_J7OXlQFw0jMMVZi8j67eCbywmrAlc7g4Ihh1lp7fXW9F2a6IzCIuokRZe_jpKjVmSW/s1600/227753_1060077831142_4681_n.jpeg" height="269" title="" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
L'altro giorno, a casa del mio babbo, ho ritrovato una scatola con un po' di cassette interessanti, perlopiù registrazioni dei gruppi con cui suonavo fino al 1992/1993. Fra queste<em> "Ascoltabile"</em>, una cassetta con alcuni brani degli Wops, il mio primo primissimo gruppo, in attività fra il 1986 e il 1989.</div>
<div class="mceTemp" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<dl class="wp-caption alignright" data-mce-style="width: 271px;" id="attachment_18726" style="-webkit-user-drag: none; background-color: #f3f3f3; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); float: right; margin: 10px 0px; padding-top: 4px; text-align: center; width: 271px;">
<dt class="wp-caption-dt" style="-webkit-user-drag: none;"><a data-mce-href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/26550_101181636585218_5268786_n2.jpeg" href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/26550_101181636585218_5268786_n2.jpeg" style="-webkit-user-drag: none;"><img alt="26550_101181636585218_5268786_n" class=" wp-image-18726" data-mce-src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/26550_101181636585218_5268786_n2.jpeg" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/26550_101181636585218_5268786_n2.jpeg" height="386" style="-webkit-user-drag: none; border: 0px none; margin: 0px; padding: 0px;" width="261" /></a></dt>
<dd class="wp-caption-dd" style="-webkit-user-drag: none; font-size: 11px; line-height: 17px; margin: 0px; padding: 0px 4px 5px;">Cartolina ufficiale del gruppo. Le giacche erano perlopiù prese in prestito.</dd></dl>
</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Siccome nel mio stereo c'è ancora la piastra mangianastri, ho messo su la cassetta. Anche se son da solo in cantina provo un po' di imbarazzo quindi, per stemperare l'atto di questo ascolto di per sé piuttosto emozionante, nel frattempo fingo di essere distratto dalle faccende di casa.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<br /></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
A un certo punto però arriva una canzone che avevo rimosso e che si intitola <em>4 colpi - il blues del morto nell'orto</em>. Credo sia la prima canzone che abbia mai scritto, all'età di 15 o 16 anni, e a essere eseguita in pubblico. Scrivevo spesso musichette, o più che altro le scopiazzavo qua e là, ma le parole praticamente mai, mi vergognavo troppo.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
L'unico modo per riuscire a far ascoltare parole scritte da me era scrivere cose un po' scherzose e soprattutto farle cantare a qualcun altro, in questo caso a Gianluca detto il Ragno, cantante ufficiale del gruppo. Fu così che scrissi questo blues che si differenziava da altri mille blues identici solo per il testo, un resconto di un incidente di caccia dalla voce del protagonista che, un po' come William Holden in <em>Viale del tramonto</em>, narrava della propria morte avvenuta per mano di un entusiasta cacciatore e avente come unici spettatori gli ortaggi a cui il protagonista si stava dedicando con solerzia.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
L'imbarazzo nell'ascolto è rimasto, però a un certo punto, il cacciatore <em>"mi scaraventò in un fosso/ e scappò via a più non posso/ fui trovato dopo una settimana </em>(stop!) <em>/per il naturale odore che il morto emana"</em>.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<br /></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Son sicuramente preso un po' dalla nostalgia, ma gli ultimi due versi mi paiono scritti con una certa grazia, nonostante l'argomento. </div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Sono passati altri 12/13 anni prima di scrivere altre canzoni, seguiti da un altro periodo vuoto di 10 anni, ma alla fine ho cominciato a comporre abbastanza regolarmente. <i>Il blues del morto nell'orto </i>non è riuscito a entrar in alcun disco, però è un bel ricordo, soprattutto per quella volta che la suonammo sul rimorchio di un trattore (una delle tante volte su un rimorchio, in effetti) davanti agli astanti di una festa di parrocchia di un piccolo paesino nel cesenate, suscitando le ire di un paio di attempati cacciatori che si sentirono offesi. Code di paglia, gnè gnè gnè.</div>
<div class="mceTemp" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<dl class="wp-caption alignleft" data-mce-style="width: 310px;" id="attachment_18729" style="-webkit-user-drag: none; background-color: #f3f3f3; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); float: left; margin: 10px 0px; padding-top: 4px; text-align: center; width: 310px;">
<dt class="wp-caption-dt" style="-webkit-user-drag: none;"><a data-mce-href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/10537045_449823615159734_572543404347761294_n.jpeg" href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/10537045_449823615159734_572543404347761294_n.jpeg" style="-webkit-user-drag: none;"><img alt="Emozione purissima, non capita spesso" class="wp-image-18729 size-medium" data-mce-src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/10537045_449823615159734_572543404347761294_n-300x200.jpeg" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/10537045_449823615159734_572543404347761294_n-300x200.jpeg" height="200" style="-webkit-user-drag: none; border: 0px none; margin: 0px; padding: 0px;" width="300" /></a></dt>
<dd class="wp-caption-dd" style="-webkit-user-drag: none; font-size: 11px; line-height: 17px; margin: 0px; padding: 0px 4px 5px;">Emozione purissima, non capita spesso</dd></dl>
</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<br /></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Un altro momento emozionante: nel lato B della stessa cassetta c'è anche la registrazione di un concerto del 1989 in cui, fra i brani in scaletta, trova posto anche <em>Stand By Me</em>. Ecco, non avrei mai immaginato che 25 anni dopo mi sarei trovato a suonare quella canzone insieme al suo autore, e che quell'ometto gentile mi avrebbe chiamato al centro del palcoscenico per suonarci un assolo alla fine del concerto.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Ragno, Paolino, Riccardo, Luca, Lupin, Samantha, Vasa, Silvia, e tutti quelli che son passati negli <em>Wops</em>, grazie di nuovo.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
Di seguito, il mio assolo, notare la mia espressione quando vengo chiamato al centro del palco. Che storia.</div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">
<br /></div>
<i style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">Questo post è stato già pubblicato nella rubrica 'Pianeta Farnedi' su </i><span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, Bitstream Charter, Times, serif; font-size: x-small;"><span style="line-height: 19px;"><i><a href="http://www.stonehand.it/">www.stonehand.it</a>.</i></span></span><br />
<span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, Bitstream Charter, Times, serif; font-size: x-small;"><span style="line-height: 19px;"><i><br /></i></span></span>
<span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, Bitstream Charter, Times, serif; font-size: x-small; line-height: 19px;"><i><a href="https://www.youtube.com/watch?v=RplgzVeoBCI">https://www.youtube.com/watch?v=RplgzVeoBCI</a></i></span><br />
<div class="wpview-wrap" data-wpview-text="%3Cp%3Ehttps%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DRplgzVeoBCI%3C%2Fp%3E" data-wpview-type="embedURL" style="-webkit-user-select: none; border: 1px solid transparent; clear: both; color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; margin-bottom: 16px; position: relative; width: 731.9166870117188px;">
<div class="wpview-selection-after" style="-webkit-user-select: text; border: 0px; clip: rect(1px 1px 1px 1px); height: 1px; left: 0px; outline: 0px; overflow: hidden; padding: 0px; position: absolute; top: 0px; width: 1px; z-index: -1;">
<br /></div>
<div class="wpview-selection-after" style="-webkit-user-select: text; border: 0px; clip: rect(1px 1px 1px 1px); height: 1px; left: 0px; outline: 0px; overflow: hidden; padding: 0px; position: absolute; top: 0px; width: 1px; z-index: -1;">
<br /></div>
<div class="wpview-selection-after" style="-webkit-user-select: text; border: 0px; clip: rect(1px 1px 1px 1px); height: 1px; left: 0px; outline: 0px; overflow: hidden; padding: 0px; position: absolute; top: 0px; width: 1px; z-index: -1;">
<br /></div>
</div>
Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-54414989344178008562014-07-03T09:01:00.001-07:002014-07-03T09:01:11.776-07:00Circoli serali estivi.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxhFgqo17cRxDpdeK_nqZINjC7vbaJkxbuVX78CGEWpqVUU-DKfbLbQTtPWnJgR2sAgKkuEO32eGSEkwgO09LBGLWLRUl6immZgE0iv8Jv-1E_3sU4324SiU7MiMd8UxeIQkLppgBUDTGA/s1600/ape.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxhFgqo17cRxDpdeK_nqZINjC7vbaJkxbuVX78CGEWpqVUU-DKfbLbQTtPWnJgR2sAgKkuEO32eGSEkwgO09LBGLWLRUl6immZgE0iv8Jv-1E_3sU4324SiU7MiMd8UxeIQkLppgBUDTGA/s1600/ape.jpg" height="240" width="320" /></a>Da quando mi son trasferito, 12 anni fa, mi sono reso conto che ogni 3/4 anni si rinnova la generazione di adolescenti della nostra via. Essendo questa una strada senza uscita è abbastanza normale vedere i bambini gironzolare liberi senza gli onnipresenti genitori. Quando i bambini crescono e diventano adolescenti di solito preferiscono le chiacchiere sulle panchine del parchetto al pallone, si mischiano più volentieri maschi con femmine e abbandonano la bici per il motorino.<br />
<br />
<div class="p1">
È proprio il suono dei motorini che sfrecciano sotto le finestre che mi fa capire che è cresciuta una nuova generazione di adolescenti e, finita la scuola, fino a mezzanotte si sentono i bolidi sfrecciare per pochi secondi, le risate dei gruppetti che si mettono preferibilmente lontani dai lampioni a far chiacchiere e a godersi le vacanze. Crescendo, l'adolescente tende ad abbandonare il nido (anche perché restar sempre sotto casa non è cool neanche un po') e la strada torna ad essere dominio dei più piccoli.</div>
<div class="p1">
Per i primi tempi, complice anche un coetaneo abile coi carburatori che abitava qua vicino, molti ragazzi sfoggiavano le tre ruote di sgargianti e truccatissime Apecar che rombavano come se non ci fosse un domani per la gioia di trepidanti ragazze (i ruoli erano piuttosto separati e ben definiti). La moda imperante non dava alternative alle scarpe All Star; con qualsiasi temperatura, dal gelo artico al caldo tropicale, i piedi soffrivano all'interno degli involucri di tela e gomma, felici di appartenere a un gruppo.</div>
<div class="p1">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2-3hJds7dTPeXMrV_tv6O1hWuLhYsGfeXUTcAtaIxKiyqc8J1jiunFHMmjB880B9mLG5gm4z0KALb-MnXckvP36UO4PkMGEWAlgn4gIplpUMxKOolg1ec7w3nTApDi1PXK7Jhxnbo7HB8/s1600/scarpe.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2-3hJds7dTPeXMrV_tv6O1hWuLhYsGfeXUTcAtaIxKiyqc8J1jiunFHMmjB880B9mLG5gm4z0KALb-MnXckvP36UO4PkMGEWAlgn4gIplpUMxKOolg1ec7w3nTApDi1PXK7Jhxnbo7HB8/s1600/scarpe.jpeg" height="160" width="320" /></a>Nella fase successiva c'erano solo scooter e simili, con aggiustamenti acconci di look.</div>
<div class="p1">
Nella penultima fase, si sentiva già un po' arrivare l'hipsteria, per cui il motorino era diventato un po' out, ne bastava solo qualcuno per segnalarmi che era cresciuta la nuova ondata adolescente. Per il resto si andava a piedi, così si poteva evitare il casco che avrebbe rovinato il taglio di capelli e si potevano sfoggiare meglio i pantaloni attillati col risvolto e si riusciva a parlare dei gruppi musicali alla moda senza bisogno di urlare per sovrastare il rumore delle sgommate.</div>
<div class="p1">
Piano piano, arriviamo ai giorni nostri e, più precisamente, a ieri sera.</div>
<div class="p1">
Dopo un periodo di quiete, son tornati a rifiorire gli adolescenti. Le ragazze cominciano a comportarsi da ragazze, i ragazzi da ragazzi, ognuno aderisce al proprio cliché meglio che può. </div>
<div class="p1">
I cappellini da baseball che si vedono in giro da un po' avrebbero dovuto prepararmi alla cosa, ma ieri sera, tornato prima del solito da un concerto, son sceso davanti dalla macchina e mentre scaricavo strumenti e amplificatori dalla macchina, dall'oscurità lungo il marciapiede arrivavano delle giovani voci. La cadenza era un po' strana, e ho pensato che magari qualcuno di loro aveva origini straniere, ma poi ho realizzato che questa cadenza mi ricordava qualcosa, più che straniera pareva ritmata. Allora ho smesso di far rumore e ho ascoltato bene: era proprio una cadenza ritmata, era rap.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis4JImQukdGYxaOI4LZfe5bZhc6kd6TK_wFP-LOFg8xoC8kRTmJGZB9iuj8s9ewOSy4oiyIFN0wirse97Ubi0n5F8thoryd6ou9pmc5gVRypVL72kKfKTYa1aqXB_jFo_9jlDPZAy5nBMc/s1600/rap.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis4JImQukdGYxaOI4LZfe5bZhc6kd6TK_wFP-LOFg8xoC8kRTmJGZB9iuj8s9ewOSy4oiyIFN0wirse97Ubi0n5F8thoryd6ou9pmc5gVRypVL72kKfKTYa1aqXB_jFo_9jlDPZAy5nBMc/s1600/rap.jpeg" height="320" width="320" /></a></div>
<div class="p1">
Un ragazzo improvvisava rime, o meglio: faceva freestyle, e lo faceva con una certa grazia, mentre gli altri lo ascoltavano. Poi è arrivato il turno di un altro che ha continuato sulla stessa linea. Dopo qualche minuto ho avuto il timore che si accorgessero che li stavo ascoltando e non volevo che avessero la sensazione che stessi violando il loro circolo serale estivo (ai miei tempi mi sarebbe scocciato che un adulto origliasse i fatti nostri; non che tramassimo chissà che, di solito giocavamo a Machiavelli, ma erano comunque fatti nostri). </div>
<div class="p1">
Ho ripreso a scaricare i miei amplificatori e i borsoni coi cavi pensando che, da quando abito in questa casa, era la prima volta che mi accorgevo che i ragazzi si riuniscono le sere d'estate e provano a fare qualcosa di creativo, e ho pensato che è una cosa bella.</div>
<div class="p1">
<br /></div>
<div class="p1">
Poi, è arrivata la mezzanotte e i ragazzi si son salutati e sono andati a casa. Han 13 anni, non possono mica far le ore piccole.</div>
Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-82470082534111729372014-06-09T07:19:00.000-07:002014-06-09T07:23:48.575-07:00Innamorati del buffet<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
E fu così che al festival <i>Dolce Vita</i> di Rovigno (Croazia) è venuto il momento del party a sbafo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Mentre <i>Benny & the Cats </i>suonano io scrivo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF6xQCttw2TEW-GNhrIWrtrkQJI_K9RQ7gKWjetEtAuuVPQafdC1ZqsbquqX_L9KXXGNEQ05caNhvrliRgo_JB-hZA33A-MLYT3iAPPxE6vCEe3cTVccyN-oZGGfnJxx7szlfeiFR5B-Vw/s1600/2014-06-08+13.15.23.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF6xQCttw2TEW-GNhrIWrtrkQJI_K9RQ7gKWjetEtAuuVPQafdC1ZqsbquqX_L9KXXGNEQ05caNhvrliRgo_JB-hZA33A-MLYT3iAPPxE6vCEe3cTVccyN-oZGGfnJxx7szlfeiFR5B-Vw/s1600/2014-06-08+13.15.23.jpg" height="640" width="476" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">in fondo avevo scritto <i>Benny & the Cats</i>, ma nella foto è venuto segato.</td></tr>
</tbody></table>
<br /><div style="text-align: right;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgw24XfHiAxmZ8lUTVnI5jRsI0sPtlEN1c5vqv6EOGJd5wSk8wCQC-ilEy2_2JHWsgJGCtZve_5MrRlhArSuIrpwIQkW9qmVJhu3g7vT5IoteoHTXsvQNnqc7ytHOLKVfOGd9bRYRruCbVi/s1600/2014-06-07+20.12.34.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgw24XfHiAxmZ8lUTVnI5jRsI0sPtlEN1c5vqv6EOGJd5wSk8wCQC-ilEy2_2JHWsgJGCtZve_5MrRlhArSuIrpwIQkW9qmVJhu3g7vT5IoteoHTXsvQNnqc7ytHOLKVfOGd9bRYRruCbVi/s1600/2014-06-07+20.12.34.jpg" height="298" width="400" /></a></div>
<br />Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-78491582624333016812014-05-02T08:54:00.000-07:002014-05-03T08:57:01.214-07:00Capitan America vs P.E. Baracus<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjym7vAmMyRLTeiNyoBD9niPdTT24udzDZ5ACb46EhYG7yj8MXWzRhUVc_JxLDvWZ708HQ4YTRwDOgvQhlK6mJWY_lFJfRvMt6pxsT5Rviir9Bu7T5PJF-XWQkGoRsf28Q9-veizyVDF8Rx/s1600/captainamerica-1.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjym7vAmMyRLTeiNyoBD9niPdTT24udzDZ5ACb46EhYG7yj8MXWzRhUVc_JxLDvWZ708HQ4YTRwDOgvQhlK6mJWY_lFJfRvMt6pxsT5Rviir9Bu7T5PJF-XWQkGoRsf28Q9-veizyVDF8Rx/s1600/captainamerica-1.jpeg" height="400" width="258" /></a></div>
<br />
<br />
Ieri alla fine ho visto Capitan America 2 (che poi sarebbe il Soldato d'Inverno, ma così si capisce lo stesso). Ho ovviamente aspettato di vederlo nel mitico cinema Metropol/Caracol di Gambettola; non avevo fretta, in quel cinemone si possono stendere le gambe a più non posso e comunque il 3d mi lascia sempre quel filino di nausea.<br />
Non dovrei fare spoiler, però occhio.<br />
<br />
- inseguimenti: ci sono;<br />
- scazzottate con arti marziali: ci sono;<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimYLDWRGWQ34wgDR5VwA1yfXNdgScfMW_FmqLWUnWQTREJQZbO1yjLjKMK_1g2YqNNvM_hvd0c43W5Qtdx0eqJ1A_pp0ZSpleEeeWQwx9iLyIZGe_h0Pa7d04Qx-E-dSfmnC9Ulhv2EKYd/s1600/mr-t.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimYLDWRGWQ34wgDR5VwA1yfXNdgScfMW_FmqLWUnWQTREJQZbO1yjLjKMK_1g2YqNNvM_hvd0c43W5Qtdx0eqJ1A_pp0ZSpleEeeWQwx9iLyIZGe_h0Pa7d04Qx-E-dSfmnC9Ulhv2EKYd/s1600/mr-t.gif" height="200" width="175" /></a>- attrezzi ad alta tecnologia inventata: ci sono;<br />
- storia di spie e misteri: ci sono;<br />
- le doti espressive del protagonista: non pervenute;<br />
- multirazzialità: si poteva fare meglio;<br />
- esplosioni di automezzi: ci sono (anche se in un episodio dell'A-Team ce n'eran di più, attenzione);<br />
- nazisti: più o meno direi ok;<br />
- bei fusti con i pettorali depilatissimi: più d'uno;<br />
- anime col sale grosso (che sarebbero poi semi di zucca tostati): ingerite;<br />
- aerei che sparano/esplodono/volano/decollano in verticale: ci sono;<br />
- belle topolone in tutine attillate: vavavooma!<br />
- passaggi della trama fumosi: meno del solito, per essere un film Marvel, ma ce ne sono;<br />
- sequenze dopo i titoli di coda: anche troppe;<br />
- Stan Lee: c'è.<br />
<br />
In definitiva c'è più o meno tutto, anche se una mezz'ora in meno non avrebbe guastato e si sarebbe risparmiato di molto su botti, proiettili e cose così.<br />
Mancano tragicamente: tesori nascosti, gattini, coccole, bacini e John Cusack con una radiolona sulla testa, che avrebbe reso questo o qualsiasi altro film molto più godibile.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWGrzPI14R7-z5SAnl7ptV7ITAKJSQeMsRpitsHdy0CvpLU6GB-SrECb6wT-kX9-OXv3IspzJObvOUWx6eDjU8c7opAPOfIzPnESvV3e50JWEdNwD0pHljh94VmYmmSG_jwbst-wcS19s2/s1600/john-cusack-trenchcoat-boom-box.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWGrzPI14R7-z5SAnl7ptV7ITAKJSQeMsRpitsHdy0CvpLU6GB-SrECb6wT-kX9-OXv3IspzJObvOUWx6eDjU8c7opAPOfIzPnESvV3e50JWEdNwD0pHljh94VmYmmSG_jwbst-wcS19s2/s1600/john-cusack-trenchcoat-boom-box.jpeg" height="320" width="233" /></a></div>
<br />
<br />Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-67620132514123434032014-03-04T02:37:00.000-08:002014-03-04T02:37:30.019-08:00Eroi di Carta - Seconda Parte<br />
<div class="entry-photo" style="overflow: hidden;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><img alt="Eccomi qua con la seconda parte della mia unica classifica per l’anno appena finito (è già passato un mese abbondante, ma ho i miei tempi). I due libri più belli […]" class="attachment-single-thumb wp-post-image" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/02/Grant-Morrison-by-Frank-quitely-620x300.jpeg" height="300" style="border: 1px solid rgb(204, 204, 204); height: 300px; margin: 10px auto; width: 620px;" title="Eroi di Carta – Seconda Parte" width="620" /></span></div>
<div class="entry-photo" style="overflow: hidden;">
<div style="text-align: left;">
<i style="background-color: white; color: #222222; line-height: 14px; text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;">quest'articolo è stato scritto per la rubrica "Pianeta Farnedi" su www.stonehand.it</span></i></div>
</div>
<div class="entry-photo" style="overflow: hidden;">
<span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="entry-photo" style="overflow: hidden;">
<span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Eccomi qua con la seconda parte della mia unica classifica per l’anno appena finito (è già passato un mese abbondante, ma ho i miei tempi).</span></span></div>
<div class="entry-content clearfix" style="line-height: 1.5em; margin: 10px 0px; overflow: hidden;">
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">I due libri più belli che ho letto, due saggi che parlano di fumetti.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/02/supergod_ass_cover.jpg" style="color: #2c445e; text-decoration: none;"><img alt="supergod_ass_cover" class="alignright size-medium wp-image-16822" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/02/supergod_ass_cover-199x300.jpg" height="300" style="background-color: #f3f3f3; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); float: right; margin: 0px 0px 1em 1em; padding: 4px; text-align: center;" width="199" /></a>La volta scorsa ho parlato di <i>Maledetti Fumetti!</i> e ho concluso dicendo che tra note e bibliografia c’erano un sacco di cose che invece mancano quasi del tutto in <i>SUPERGODS </i>(Bao, Milano – 2013), il bel librone di Grant Morrison. Un vero peccato, da quel che si capisce l’edizione americana ne era provvista e, per un volume che affronta il tema del supereroe e cita decine di storie e volumi, poterli andare a scovare sarebbe stato bello, ma questo è l’unico difetto che ho notato nell’edizione italiana di un libro che si è rivelato illuminante e fonte di ispirazione (per cosa ancora non lo so, vedremo), oltreché divertente.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Cos’è <i>SUPERGODS </i>? Grant Morrison è uno dei più importanti autori della leva britannica che, nella seconda metà degli anni ’80, invasero il mondo del fumetto americano rinnovandone forma e contenuti. <i>Arkham Asylum, </i>la graphic novel su Batman che Morrison firmò insieme a Dave McKean, è tutt’ora la più venduta nella storia dei fumetti americani. I supereroi gli hanno data fama e successo e lui rende omaggio al mondo dei vigilanti in costume con questo viaggio a metà fra un saggio storico, un trattato di semiologia e un’autobiografia psichedelica.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/02/250px-Action_Comics_1.jpeg" style="color: #2c445e; text-decoration: none;"><img alt="250px-Action_Comics_1" class="size-full wp-image-16817 alignleft" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/02/250px-Action_Comics_1.jpeg" height="347" style="background-color: #f3f3f3; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); float: left; margin: 0px 1em 1em 0px; padding: 4px; text-align: center;" width="250" /></a>Il punto di partenza delle oltre 450 pagine è il primo e più potente dei supereroi, <i>Superman</i>. Dal 1938 ai nostri giorni, l’Uomo d’Acciaio ha dato il via alla prima invasione di eroi in calzamaglia dotati di poteri sempre più strabilianti (alle volte anche imbarazzanti, tipo la capacità di addestrare un bellicoso sciame di api, o quella di travestirsi da donna per combattere il crimine). A partire da quella <i>Golden Age</i> del fumetto americano, i supereroi non hanno mai smesso di rinnovarsi e di interpretare i bisogni di bambini e adolescenti.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">L’avvento del <i>Comics Code </i>(la serie di regole per riportare la “moralità” nei fumetti di cui abbiamo parlato nello scorso articolo) costringe anche i supereroi a bandire il crimine e la violenza dalle proprie pagine. La <i>Silver Age,</i> dalla seconda metà degli anni ’50 in poi, si apre così a una serie di tematiche nuove, grazie ad autori che mettono Superman a confronto con le proprie paure e i propri limiti: letteralmente sul lettino dello psichiatra.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/02/ditko1.jpeg" style="color: #2c445e; text-decoration: none;"><img alt="ditko1" class="alignright size-medium wp-image-16819" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/02/ditko1-199x300.jpeg" height="300" style="background-color: #f3f3f3; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); float: right; margin: 0px 0px 1em 1em; padding: 4px; text-align: center;" width="199" /></a>Il libro procede raccontando del miracoloso sviluppo della <i>Marvel Comics</i>: sotto la guida illuminata di Stan Lee, coadiuvato dai migliori artisti sulla piazza, la casa editrice crea una serie apparentemente inesauribile di personaggi e storie in cui gli adolescenti riescono a riconoscersi e in cui le avventure in costume dei protagonisti procedono parallelamente a quelle affettive e quotidiane dei loro alter ego in borghese: <i>Spiderman</i> (fatico ancora a non chiamarlo <i>Uomo Ragno</i>, come è stato chiamato in Italia fino a poco prima dell’uscita del film di Sam Raimi) deve fare i conti coi compiti a casa e con le ragazze, <i>I Fantastici Quattro </i>con le dinamiche tipiche di una famiglia. Sotto il mantra per cui “da grandi poteri derivano grandi responsabilità” la Marvel riesce a rinnovare il modo di intendere il supereroe, portandolo fino ai limiti della psichedelia (del resto, fra le nuove leve degli autori di fumetti c’erano molti sperimentatori, e non solo per quel che riguarda nuove forme narrative). Chi conosce le opere di Morrison (<i>Animal Man, Invisibles </i>ecc.) può immaginare su quali fumetti si sia formato.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/02/morrison.jpeg" style="color: #2c445e; text-decoration: none;"><img alt="morrison" class="alignleft wp-image-16821" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/02/morrison-285x300.jpeg" height="240" style="background-color: #f3f3f3; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); float: left; margin: 0px 1em 1em 0px; padding: 4px; text-align: center;" width="228" /></a>Il racconto prende una piega strana, affascinante e avvolgente quando, nel parlare del rinascimento degli anni ’80, lo stesso Morrison diventa uno dei personaggi della storia (cosa già accaduta in alcune sue opere di fiction, indizio rivelatore del suo modo di intendere la realtà stampata rispetto a quella che viviamo). Da qui in poi l’autore oscilla fra la storia del fumetto supereroistico e la propria autobiografia, fra il desiderio narcisistico di distinguersi fino a diventare una sorta di <i>rockstar</i> del fumetto, l’utilizzo di tecniche sciamaniche e magiche, i viaggi lisergici e viaggi reali; il tutto è raccontato con un trasporto tale da venirne risucchiati.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">A questo si aggiungono il poetico incontro col “vero” Superman, personaggi che prendono vita e scrivono da sé le proprie storie, visioni mistiche, e tutta una serie di emozionanti riflessioni sul processo creativo (giuro: è davvero esaltante leggere queste pagine).</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 1.5;">Per concludere: i supereroi e gli altri personaggi dei fumetti sono veri? Possono considerarsi vivi e reali, nel loro mondo a due dimensioni e quadricromia? Sono d’accordo con le parole dell’autore:</span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 1.5;"> </span><i style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 1.5;">“Le storie possono spezzare i cuori e fomentare le rivoluzioni. Le parole possono instillare energia nei nostri cuori o raffreddare il nostro sangue. E l’idea di Superman è tanto reale quanto l’idea di Dio”.</i></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><i><a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/02/animalman_5.jpeg" style="color: #2c445e; text-decoration: none;"><img alt="animalman_5" class=" wp-image-16828 aligncenter" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/02/animalman_5.jpeg" height="536" style="background-color: #f3f3f3; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); display: block; margin: 0px auto !important; padding: 4px;" width="350" /></a></i></span><br />
<div>
<br /></div>
</div>
Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-12112056454218714522014-03-02T12:09:00.000-08:002014-03-02T12:09:26.120-08:00Eroi di Carta - Prima Parte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjguLic4slRlR1WdF0WUz-c5K8mlXQEbQuoPlYHvRO3MKv74QEEIqNBhtuyh__eKh6xr3UgLr8iC_iHwQ4qXVI8Ea9Mo2PFbkEWcXXxrIDUHY9q2GEkJPHw3zXierZ2skvLD_3b0jRsRHhc/s1600/CCA1.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjguLic4slRlR1WdF0WUz-c5K8mlXQEbQuoPlYHvRO3MKv74QEEIqNBhtuyh__eKh6xr3UgLr8iC_iHwQ4qXVI8Ea9Mo2PFbkEWcXXxrIDUHY9q2GEkJPHw3zXierZ2skvLD_3b0jRsRHhc/s1600/CCA1.jpeg" height="216" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;"><i><br /></i></span>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: x-small;"><i>quest'articolo è stato scritto per la rubrica "Pianeta Farnedi" su www.stonehand.it</i></span></div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Finito l’anno vecchio si mettono in fila le cose più interessanti capitate, vissute e imparate. Sulla rete da qualche settimana è tutto un fiorire di classifiche personali di varia natura: i dischi più belli, i film più lunghi, i libri più noiosi e via andare.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Visto che il disco più nuovo che ho comprato nel 2013 era uscito a metà anni ’90 (non son proprio aggiornato, lo so), parlerò dei due libri più belli che mi sia capitato di leggere in quest’anno appena finito. Incidentalmente sono entrambi saggi e, ma qui il caso c’entra poco, parlano entrambi di fumetti.</span></div>
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_16503" style="background-color: #f3f3f3; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); color: #333333; float: left; line-height: 17.999998092651367px; margin: 10px; padding-top: 4px; text-align: center; width: 275px;">
<a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/01/url.gif" style="color: #2c445e; text-decoration: none;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><img alt="la prima esplosiva apparizione di Braccio di Ferro/Popeye, godetene" class="wp-image-16503 " src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/01/url.gif" height="124" style="border: none; margin: 0px; padding: 0px;" width="265" /></span></a><br />
<div class="wp-caption-text" style="line-height: 17px; padding: 0px 4px 5px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">la prima esplosiva apparizione di Braccio di Ferro/Popeye, godetene</span></div>
</div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Prima di imbattermi in una tromba e quindi venire risucchiato dalla musica, la mia unica ragione di vita erano i fumetti; adesso, anche se la musica mi dà da mangiare, le storie disegnate sono rimaste il capitolo di spesa più importante nella mia frugale economia domestica. Mi sconvolge sempre, quando mi imbatto in un buon racconto a fumetti, la capacità di ricreare un mondo estremamente reale e credibile con mezzi tecnici poveri e semplici.</span></div>
<div class="wp-caption alignright" id="attachment_16526" style="background-color: #f3f3f3; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); color: #333333; float: right; line-height: 17.999998092651367px; margin: 10px; padding-top: 4px; text-align: center; width: 220px;">
<a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/01/url-5.jpeg" style="color: #2c445e; text-decoration: none;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><img alt="cowboy, astronavi colorate e zitti!" class="size-medium wp-image-16526" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/01/url-5-210x300.jpeg" height="300" style="border: none; margin: 0px; padding: 0px;" width="210" /></span></a><br />
<div class="wp-caption-text" style="line-height: 17px; padding: 0px 4px 5px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">cowboy, astronavi colorate e zitti!</span></div>
</div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Adesso disegnatori e coloristi usano anche il computer, ma il processo base di mettere una storia in una sequenza disegnata con nuvolette (o anche no) resta il modo più economico di raccontare per immagini.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ci sono sì i fumetti d’autore, i romanzi grafici artistici e tutto quanto e mi piacciono da matti, spesso, ma quando penso al fumetto penso a Tex, penso all’Uomo Ragno (non <i>Spiderman</i>come si dice adesso), penso a Braccio di Ferro e a tanti altri personaggi e storie che nascevano e ancora nascono per uscire in edicola almeno una volta al mese col loro bell’odore di carta stampata, fumetti costruiti con una passione artigiana che su di me ha un fascino irresistibile e commovente.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">I due libri che ho letto parlano di fumetti americani (del resto rappresentano una delle poche espressioni artistiche pop nate negli Stati Uniti, insieme al jazz e al rock’n'roll).</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/01/unnamed.jpeg" style="color: #2c445e; text-decoration: none;"><img alt="unnamed" class="alignleft wp-image-16498" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/01/unnamed-199x300.jpeg" height="173" style="background-color: #f3f3f3; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); float: left; margin: 0px 1em 1em 0px; padding: 4px; text-align: center;" width="114" /></a>Il primo è il saggio di David Hajdu <i>Maledetti Fumetti </i>(Tunué, Latina – 2010; ecco, non è neanche uscito nel 2013, sempre aggiornato Farnedi). L’ho comprato nella libreria del Museo Wow (<a href="http://www.museowow.it/" style="color: #2c445e; text-decoration: none;">http://www.museowow.it/</a>), a Milano, dopo aver visitato una mostra fotonica sui robot (ricordo con piacere una bellissima illustrazione di un automa birichino che, sparando razzi e raggi laser, mette a ferro e fuoco il Mulino Bianco).</span></div>
<div class="wp-caption alignright" id="attachment_16495" style="background-color: #f3f3f3; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); color: #333333; float: right; line-height: 17.999998092651367px; margin: 10px; padding-top: 4px; text-align: center; width: 266px;">
<a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/01/Dean-Martin-_amp_-Jerry-Lewis-in-Frank-Tashlin_s-ARTISTS-AND-MODELS-_1955_.jpeg" style="color: #2c445e; text-decoration: none;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><img alt="anche Jerry Lewis subisce i malefici influssi dei fumetti e i suoi incubi sono popolati da Victor l'Avvoltoio" class=" wp-image-16495 " src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/01/Dean-Martin-_amp_-Jerry-Lewis-in-Frank-Tashlin_s-ARTISTS-AND-MODELS-_1955_.jpeg" height="191" style="border: none; margin: 0px; padding: 0px;" width="256" /></span></a><br />
<div class="wp-caption-text" style="line-height: 17px; padding: 0px 4px 5px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">anche Jerry Lewis subisce i malefici influssi dei fumetti e i suoi incubi sono popolati da Victor l’Avvoltoio</span></div>
</div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il libro è un racconto appassionato sulla caccia alle streghe che coinvolse i fumetti, i loro autori e i loro editori nei primi anni ’50. Grazie all’opera più che approssimativa di informazione di molti organi di stampa di quegli allegri Happy Days (gli stessi giorni felici in cui il senatore Joe McCarthy e la sua ghenga misero una nazione in uno stato di isteria anticomunista), si dava per scontato che i fumetti trasformassero i piccoli lettori in orde di sadici assetati di sangue (sul tema c’è il meraviglioso <i>Artisti e Modelle</i>, capolavoro ASSOLUTO di Frank Tashlin con Jerry Lewis e Dean Martin, mio cult movie da quando lo davano 5 volte al giorno in non so più quale canale privato negli anni ’80).</span></div>
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_16504" style="background-color: #f3f3f3; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); color: #333333; float: left; line-height: 17.999998092651367px; margin: 10px; padding-top: 4px; text-align: center; width: 310px;">
<a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/01/url.jpeg" style="color: #2c445e; text-decoration: none;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><img alt="una dimostrazione di come lavorassero gli alacri censori del Comics Code" class="size-medium wp-image-16504" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/01/url-300x222.jpeg" height="222" style="border: none; margin: 0px; padding: 0px;" width="300" /></span></a><br />
<div class="wp-caption-text" style="line-height: 17px; padding: 0px 4px 5px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">una dimostrazione di come lavorassero gli alacri censori del Comics Code</span></div>
</div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">A dare una mano ci pensò anche l’eminente psichiatra Fredric Wertham, che in questo racconto è una sorta di <i>villain</i> spietato e per nulla accomodante. Il risultato furono decine di roghi pubblici di fumetti, case editrici fallite o quasi e la nascita del <i>Comics Code</i>, un elenco di regole a cui dovevano attenersi i fumetti per essere considerati innocui: bisognava far sparire mostri e vampiri, donne scollacciate, crimine, rapine, violenza, baci con la lingua e tutti i dettagli potenzialmente ambigui (un uomo con la fronte imperlata di sudore non avrebbe passato la censura, anche se fosse stato impegnato a vangare l’orto sotto il sole d’agosto, che si sa, il sudore è licenzioso), e via così. Ammettere di lavorare nel campo dei fumetti equivaleva a proclamarsi pedofili, molestatori e quel che più vi ripugna al mondo. Molti artisti non riuscirono a sopportare questa ghettizzazione: il volume si chiude con un elenco agghiacciante di centinaia di nomi di disegnatori, autori e creativi che dopo il 1954 non lavorarono mai più nel fumetto, e il numero di donne è impressionante, per un mondo dove son regolarmente pochine.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9-U0SnWlx6h4tZM92HYEldWGKlKOg9N7VT-8vdcCnTL7Nrwx_-p0iYKXTml2OCMTGAankHsrifx-H8eEuWVGFgS_yCe7VI_6k5oqt2z_d7oemUY1z4Hun4DX5h34peyG2oMyxFWzToJi1/s1600/01_30234.07_B.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9-U0SnWlx6h4tZM92HYEldWGKlKOg9N7VT-8vdcCnTL7Nrwx_-p0iYKXTml2OCMTGAankHsrifx-H8eEuWVGFgS_yCe7VI_6k5oqt2z_d7oemUY1z4Hun4DX5h34peyG2oMyxFWzToJi1/s1600/01_30234.07_B.jpg" height="215" width="400" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: #f3f3f3; color: #333333; line-height: 17px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;">l’allegra gioventù americana dà il via a una serie di simpatici roghi di fumetti proibiti</span></span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Le lettere di protesta di adolescenti offesi dalla scarsa considerazione in cui gli adulti tenevano l’intelligenza dei propri figli, la battaglia per la sopravvivenza e per la libertà di espressione di editori come la EC Comics sono momenti eroici e toccanti del racconto al centro di <i>Maledetti Fumetti. </i>Una storia divertente e appassionante, forse raccontata a volte da un punto di vista partigiano, ma con una passione che è poi la sua forza. L’edizione è molto curata, con illustrazioni, un sacco di note, una bibliografia sterminata e una cosa curiosa, che ho trovato ottima, la postfazione di Matteo Sanfilippo che mette in discussione il saggio e l’obiettività di Hadju, evidenziandone i difetti.</span></div>
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_16497" style="background-color: #f3f3f3; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); color: #333333; float: left; line-height: 17.999998092651367px; margin: 10px; padding-top: 4px; text-align: center; width: 212px;">
<a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/01/tumblr_lddxwlodXR1qeg0ij.jpeg" style="color: #2c445e; text-decoration: none;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><img alt="le concilianti cover della EC comics" class="wp-image-16497 " src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2014/01/tumblr_lddxwlodXR1qeg0ij.jpeg" height="300" style="border: none; margin: 0px; padding: 0px;" width="202" /></span></a><br />
<div class="wp-caption-text" style="line-height: 17px; padding: 0px 4px 5px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">le concilianti cover della EC comics</span></div>
</div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Visto che mi son fatto prendere la mano, dell’altro libro parlerò nel prossimo post, così avete tempo di riposare gli occhi.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">ps – per chi fosse interessato, ecco qua la <a href="http://store.tunue.com/maledetti-fumetti-come-la-grande-paura-per-il-giornaletti-cambio-la-societa-statunitense.html" style="color: #2c445e; text-decoration: none;">pagina che il sito web dell’editore Tunuè dedica a <em>Maledetti Fumetti</em></a>, su cui è possibile anche leggere i primi capitoli del libro.</span></div>
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-28098161441204991452013-08-28T09:22:00.003-07:002013-08-28T09:24:04.408-07:00Non c'è pace tra i trulli, ovvero la Vecchia™ ex-machina.<br />
<div class="p1">
Ci eravamo lasciati con Billone che compariva tempestivamente a consolar la Brocca dopo il decesso della Vecchia. Come mai questa vicinanza? </div>
<div class="p1">
Presto detto: durante le estenuanti puntate in cui Stephanie era impegnata a invitare tutti quanti al Funeral Party, Billone e la Brocca si sono trovati ad affrontare l'emergenza Gamera. </div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimVi3ytc18Qv9hRvMDLOMt4Qys9Qq3DJMzCnxZZ_68vqdL0nukhE7vlABbOQkrxgNlWewzy1r_gT7gjzf2p-C87_nnSF_rzeyX6t5HTNSA3tLCsR76TF43WOjEgdIYFGvE1p2-HyP7AvSc/s1600/gamera.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimVi3ytc18Qv9hRvMDLOMt4Qys9Qq3DJMzCnxZZ_68vqdL0nukhE7vlABbOQkrxgNlWewzy1r_gT7gjzf2p-C87_nnSF_rzeyX6t5HTNSA3tLCsR76TF43WOjEgdIYFGvE1p2-HyP7AvSc/s320/gamera.jpeg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 13px; text-align: center;">Guardate la foto sotto e capirete il perché di questo amabile nomignolo</td></tr>
</tbody></table>
<div class="p1">
<br /></div>
<div class="p1">
Chetti/Faccia di Padella era rimasta incinta tempo fa (non so se fossero i soliti nove mesi, che a Beautiful il tempo scorre a modo suo) e aveva deciso di portare a termine la gravidanza nonostante l'opposizione di Billone che temeva ripercussioni sulla salute della sua sposa la quale, per chi non se lo ricordasse, porta in petto un cuore trapiantato e matto da legare. Dopo alcuni mesi di orride visioni di Gamera fasciata in abiti attilattisimi col pancione sempre più prominente è arrivato il parto, che si è concluso con un insignificante attacco cardiaco. Presa da depressione post-parto la nostra ha cominciato a dar di matto, e lì Billone si è deciso a chiedere aiuto alla Brocca e a Taylor, in quanto psichiatra di fama, secondo gli standard medici di Beautiful. </div>
<div class="p1">
Faccia di Padella, convinta di esser destinata a un infarto serio nel giro di poco, ha ordito un piano demenziale secondo il quale lei si sarebbe dileguata prima che il piccolo William avesse il tempo di legarsi troppo a lei (Billone ha già un figlio che si chiama William, ma tanto tutti lo conoscono per Mezzapugnetta, per cui ecco qua un altro William; credo comunque che si chiami William anche lo yacht). L'idea era quella di lasciare il neonato alle cure di Bill e della Brocca appena tornata single, sperando che i due diventassero una coppia. Parte integrante del piano è stata prendere in affitto una stamberga lercia e scura sempre funestata da piogge torrenziali (mentre nel resto di Los Angeles splende il sole), piena di deprimenti quadri alle pareti che, nella mente bacata di Chetti, diventano all'occorrenza tutte copie dell'Urlo di Munch; intanto, come in un racconto di Poe, si sente il battere incessante del pobre corazòn in attesa di schioppar. Grazie a un astuto stratagemma, la Chetti fa credere a tutti di essere scappata ad Aspen ("ad Aspen mi ti farò!" ebbe a dire un tempo la figlia di Massimo Boldi in un qualche Vacanze di Natale, ma questa è un'altra storia). Billone, con la Brocca, Mezzapugnetta, Steffi e il piccolo Billino si recano colà solo per scoprir che la pista è fasulla. Incapaci di gestire la tensione del momento, Mezzapugnetta e Steffi si fanno trainare appesi a un paracadute, mentre il giorno dopo Billone e la Brocca fanno un giro in mongolfiera, mezzo di locomozione favorito dal bel magnate dell'editoria, che rivela alla Brocca di saperlo pilotare alla perfezione. Sono questi i momenti per cui ringrazio il sole che sorge ogni mattina.</div>
<div class="p1">
Il Canotto intanto continua a tampinar Gamera mentre tutta la folla urla <i>"TSO! TSO!"</i>, e finalmente il ricovero coatto porta la ragione nella testa della poveretta. Si scopre anche che il battere del cuore matto da legare poteva essere dovuto a un qualche scompenso postparto, all'acufene o a un vicino di casa che studiava batteria, e tutti sono contenti. </div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgClgc54mt8xgNfMUJPWtGrrqH6WQ4pDf-KHWM6vB7T__s3iqWHe5lKVhRnHUpj-5a-zSSYvdcI5bmDv6NVm8qDGlrvMbVaRe4oIUeL4EqWNyZDrZYNGZ_5xpp0tnv5HoKPI2kDGR1UkLg9/s1600/1186053_497535256998940_2120486488_n.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgClgc54mt8xgNfMUJPWtGrrqH6WQ4pDf-KHWM6vB7T__s3iqWHe5lKVhRnHUpj-5a-zSSYvdcI5bmDv6NVm8qDGlrvMbVaRe4oIUeL4EqWNyZDrZYNGZ_5xpp0tnv5HoKPI2kDGR1UkLg9/s400/1186053_497535256998940_2120486488_n.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 13px;">Orrore senza fine, altroché</td></tr>
</tbody></table>
<div class="p1">
Fatto sta che, ignari del ritrovamento e del rinsavimento di Faccia di Padella, Billone e la Brocca limonano inavvertitamente sulla panca ove la Vecchia ha da poco tirato le cuoia. Tornati a casa, decidono di dimenticar tutto l'accaduto in nome di un bene superiore, ma non prima di aver limonato nuovamente (anche perché la Brocca non si è mica dimenticata di aver visto il billone di Billone per un imprevisto birichino).</div>
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="p1">
Forse qualcuno si starà chiedendo cosa ci facessero Mezzapugnetta e Steffi insieme ad Aspen: ma Mezzapugnetta non si era sposato con la Speranza? Magari fosse così facile: dopo tutta una serie di imprevisti, probabilità e cose varie, è saltato fuori che il matrimonio fra Mezzapugnetta e la Speranza consumatosi fra i trulli non era valido per questioni burocratiche. Quindi la trasferta pugliese della Forresteria si è rivelata infruttuosa, a parte le scorpacciate di molluschi crudi e la ricerca dell'<a href="https://www.youtube.com/watch?v=3iJ9K-PspJw" target="_blank">OLIVA GIGANTE</a> (chi vuol aver lumi, clicchi sul link, io non ho più lo stomaco per certe cose).</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ18f-RtjuOFTbbrB0PIDVFWsPUo3Y-ZKiSzREJuNkV8b9mZylME3hUTpxWNk_bgBvbwVfTVYpSi4guwhr8CEOgHontfnd5AM2Cfvw_7kr0rfmFQljloIv8OrL0gCxAXfqgSIii-q81JNd/s1600/url.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ18f-RtjuOFTbbrB0PIDVFWsPUo3Y-ZKiSzREJuNkV8b9mZylME3hUTpxWNk_bgBvbwVfTVYpSi4guwhr8CEOgHontfnd5AM2Cfvw_7kr0rfmFQljloIv8OrL0gCxAXfqgSIii-q81JNd/s320/url.jpeg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 13px; text-align: center;">il Cast riceve la targa per il record di cozze crude mangiate nel 2012</td></tr>
</tbody></table>
La Speranza, tra l'altro, aveva appena saputo che 5 minuti prima di dire "yes, I do" Mezzapugnetta si stava per rotolare fra le lenzuola con Steffi, per cui l'annullamento del matrimonio non le pareva una cattiva idea, dopo tutto. Ma alla Forresteria nessuno impara dai propri errori, per cui la Speranza perdona il povero Liam e fissa un'altra data per le nozze. Ovviamente, ecco un paio di disguidi e lui si presenta all'altare in mutande, coi capelli rossi, puzzolente di vermouth e con un tatuaggio sul collo, frutto di una serata in disco con la solita Steffi. Appartenendo a una stirpe di creatori di moda, la Speranza decide di non sposarsi con uno in mutande, senonché... Oh, mi sto annoiando da morir anch'io, mica solo voi, eh? Comunque, la tagliam breve: adesso Mezzapugnetta sta con la Steffi (gli uomini della Forresteria sono perlopiù in balia dei capricci delle ragasse e van con chi se li piglia), la Speranza è ancora un po' innamorata, e forse lo sarebbe di più se non fosse per Rick che le ha fatto credere certe cose a proposito di certe lingua in bocca non autorizzate la notte prima delle nozze. In ogni caso, in casa Forrester son più i catering gettati alle ortiche di quelli consumati.<br />
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="p1">
Rick infatti, nel tempo che gli lasciano libero i pesi in palestra, è riuscito con l'inganno in un suo ignobile scopo: far separare Mezzapugnetta e la Speranza, per far sì che questa tornasse fra le braccia di Tommaso, che avrebbe così lasciato libera la Carolina. <i>E adesso chi casso è, la Carolina?? </i>Allora, la Carolina Spencer è la cugina di Mezzapugnetta, figlia della gemella della Carolina originale (la moglie di Mascella crepata anni orsono). L'attrice è stata scelta probabilmente per i tratti somatici che la accomunano a una Barbie fallata, e la sua insignificanza rende ancora più incomprensibili gli sforzi di Tommaso e Rick per concupirla. Comunque, tale e tanta è la passione di Rick per la scialba biondina, che è arrivato al punto di farsi gettare dalla finestra da Tommaso; quest'espediente gli ha incredibilmente fruttato la riuscita delle sue macchinazioni e adesso è ospite gradito in casa della Carolina e delle sue due mamme (finalmente l'omosessualità è entrata a far parte della Forresteria, anche se ovviamente di omosessualità femminile si parla, che è molto più glamour). </div>
<div class="p1">
Comunque, visto che gli attori di Beautiful son scarsissimi, si capisce sempre quando dicono una bugia, e prima o poi Rick sarà sbugiardato. Non riuscendo a trovare una foto di Rick che sfonda la finestra, eccone una del vecchio Rick un attimo prima di volare dal terrazzo, che bei ricordi.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8JLncMYas8e2C8LkKQEwJOVn4JVVb4ySaxqvJeyvoUvSjepg7DfEMFba9e7SD6oaeMExg-InVdiQmGYf0prKXXP4yHYpeDkmnP1OP6BHIyCmTnfWmSvAtPNor3u5C6DAD9vPRRMUGbs4X/s1600/1022-rick-ridge.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8JLncMYas8e2C8LkKQEwJOVn4JVVb4ySaxqvJeyvoUvSjepg7DfEMFba9e7SD6oaeMExg-InVdiQmGYf0prKXXP4yHYpeDkmnP1OP6BHIyCmTnfWmSvAtPNor3u5C6DAD9vPRRMUGbs4X/s1600/1022-rick-ridge.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 13px;">"Ma allora è un vizio!"</td></tr>
</tbody></table>
<div class="p1">
Infine la questione della gestione della Forresteria: l'ultimo gesto di Mascella esule volontario a Parigi è stato quello di nominare amministratore delegato il bel Tommaso (che di gestione aziendale ha l'esperienza e la competenza di una vongola), decisione subito osteggiata da Rick (il volo dalla finestra non ha lasciato buon sangue fra i due). Tommaso si è subito messo in testa di rivoluzionare a destra e a manca, la cosa pare dare i suoi buoni frutti, ma Eric non è d'accordo: la Forresteria dovrebbe continuare a essere governata come sempre; anche se questo ha portato a molteplici bancarotte, la tradizione è importante. Tommaso fa valere il proprio pacchetto azionario notevolmente aumentato alla morte della Vecchia, e sembra che non ci sia nulla da far, senonché ecco sbucare provvidenzialmente un dvd misterioso che, una volta inserito nell'apposito lettore, si rivela essere un video con le ultime volontà di Stephanie che, tra un colpo di tosse e l'altro, ci dice che per non si sa quale cavillo, non è vero niente che comanda Tommaso, adesso tocca di nuovo a Eric.</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEEpGywYNqTcrhoCEVKDZaz1pjQ_XM8gJD6AkZF5DzGRhiVXVjbeoMb8d8aypjwFI5TTmks7fWe10lZ-dd8o5KtXvvVHVU1q-7eVcBKt0OCnBqJZy9_ouzZKjHWjamsnB5oM5SD19G1ynE/s1600/url-1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEEpGywYNqTcrhoCEVKDZaz1pjQ_XM8gJD6AkZF5DzGRhiVXVjbeoMb8d8aypjwFI5TTmks7fWe10lZ-dd8o5KtXvvVHVU1q-7eVcBKt0OCnBqJZy9_ouzZKjHWjamsnB5oM5SD19G1ynE/s320/url-1.jpeg" width="320" /></a>Rick e Tommaso schiumano entrambi, perché il vecchio satiro al comando porterebbe alla catastrofe la casa di moda, ma ecco qui il colpo di genio dello sceneggiatore di turno: Eric indice una gara di moda, al vincitore andrà la direzione della Forresteria. Da una parte la squadra della Brocca con Rick, la Speranza e la Carolina, dall'altra la squadra del Canotto con Tommaso e la Steffi: per semplicità d'ora in poi Biondi vs. Mori. Siamo in fervida attesa di ulteriori sviluppi.<br />
<div class="p2">
<br /></div>
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Liquidiamo inoltre la questione Nick Marone e compagnia bella dicendo che da diversi mesi il ruolo dell'attempato biondo e di sua madre quasi coetanea si limita all'apparizione durante la sigla iniziale e amen. Probabilmente sono scaduti i contratti e gli attori non fanno più parte della serie (per fortuna, altrimenti la manfrina degli estremi saluti alla Vecchia sarebbe stata anche più letale) e i curatori della versione italiana non se ne sono ancora accorti, non sarebbe neanche la prima volta. Mi piace pensare però Nick si sia messo in pensione, e che ora veleggi felice con la sua barca, alla faccia dei Forrester che si scannano fra di loro invece di godersi le piscine, il catering e tutto quanto.</div>
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Adesso mi concedo un po' di riposo, e sogno l'arrivo di altri salvifici dvd della Vecchia che fa e disfa anche dopo morta, ma mi costringo a non sperarci troppo, la vita è già bella così.</div>
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A presto.</div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaU4OVK4LKoTEI5M6s04oXT4Fvagn4KP-VWRII9yyEZPe27Zew_Ti3H8ld6qpqBPfgTIEc-i5GL-FilpsD1gbv6-uNaafq9jl9OUIrsKSsMd309vhy5xD4qdTpJjXyrYexiS2s-_u22H1N/s1600/Beautiful-anticipazioni-Stephanie.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="245" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaU4OVK4LKoTEI5M6s04oXT4Fvagn4KP-VWRII9yyEZPe27Zew_Ti3H8ld6qpqBPfgTIEc-i5GL-FilpsD1gbv6-uNaafq9jl9OUIrsKSsMd309vhy5xD4qdTpJjXyrYexiS2s-_u22H1N/s400/Beautiful-anticipazioni-Stephanie.jpeg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 13px;">"Eccovi un cavillo!"</td></tr>
</tbody></table>
Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-22223093593937454142013-08-21T08:28:00.000-07:002013-08-21T08:28:29.928-07:00La Vecchia™ è crepata, lunga vita alla Vecchia™!
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6Uyxbg_t1XRA5YqLaopEcY5pAww3tBFNo2m_b0XpeijrTdLkvXvPXMp4c2h7t44JRY-Yt_lGdzu9-gvKLo1IEGiNkHLyXjSrBLBwmBtUAB7P0j2Y-QYIgRVV-IGWZWVl23eVBplOQQiN0/s1600/1001728_10201031986754687_894178277_n.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6Uyxbg_t1XRA5YqLaopEcY5pAww3tBFNo2m_b0XpeijrTdLkvXvPXMp4c2h7t44JRY-Yt_lGdzu9-gvKLo1IEGiNkHLyXjSrBLBwmBtUAB7P0j2Y-QYIgRVV-IGWZWVl23eVBplOQQiN0/s320/1001728_10201031986754687_894178277_n.jpeg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">ci piace ricordarla così, armata e pericolosa.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
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Considerati gli ultimi cataclismatici avvenimenti, è d'uopo redigere un riassunto aggiornato degli eventi che hanno sconvolto la Forresteria negli ultimi tempi.</div>
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Visto che il mio ultimo post risale al novembre 2012, ci sarebbero un tot di cosette da dire, ma alla fine dico solo quelle che mi ricordo così, al volo (anche perché, gira e frulla, i nostri beniamini passano sempre da quel pero a quel fico: c'è chi vuol trombar con la moglie di qualchedun altro, c'è chi ha un qualche male incurabile, c'è chi - per errore - tromba con il marito di qualchedun'altra, e così via).</div>
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La cosa più eclatante è che nel giro di poco più di un mese (o poco meno, il tempo nella Forresteria scorre in un modo piuttosto difficile da misurare e provoca anche nausee e cefalee, come un cattivo trip) la serie ha visto andarsene due dei suoi personaggi più importanti: Mascella prima e la Vecchia poi, hanno abbandonato le scene, scuotendo anche le certezze dei più cinici fra di noi. Oddio, il vuoto lasciato dal Mascella non sarà proprio proprio incolmabile, visto che negli ultimi anni si limitava a qualche apparizione a torso nudo in sauna, a scuotere la testa di fronte alle peripezie degli altri personaggi e a rifarsi la tinta. É stato comunque il perno degli smaneggiamenti intorno alla Forresteria per 25 lunghi anni. In effetti, come un perno inerte si è sorbito la Brocca che litiga con Stephanie, il Canotto che litiga con la Brocca, la Brocca che gli pianta alcune corna e altre cose così, prendendo raramente un'iniziativa che non fosse scaldare la sauna o depilarsi.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyr3MJUYb6g0dYJx8ZbZw5XcmDJTM0lgL3OmA_V3J59CSGZM8eWYPBo8g1qdqlJGEWUd9wXJVIsghWRLf0tiHbwg3mxM3V9kNL61hYw8txyT7A7CAiKs4YuALs9CtzM0v53xaYn8moti07/s1600/vlcsnap-2011-10-16-12h56m08s6.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyr3MJUYb6g0dYJx8ZbZw5XcmDJTM0lgL3OmA_V3J59CSGZM8eWYPBo8g1qdqlJGEWUd9wXJVIsghWRLf0tiHbwg3mxM3V9kNL61hYw8txyT7A7CAiKs4YuALs9CtzM0v53xaYn8moti07/s320/vlcsnap-2011-10-16-12h56m08s6.jpeg" width="320" /></a>Pare che Ronn Moss, l'attore che per anni ha fatto sospirare schiere di fan e fatto venire il latte alle ginocchia a schiere ben più numerose di altra gente, abbia deciso di non rinnovare il contratto per dedicarsi alla sua antica passione, la musica. Il mio amico Luca Taiti mi ha regalato un vecchio 45 giri in cui il bel Mascella cantava una ventina d'anni fa, e mi sono fatto un'idea mia, ma vi piazzo un video, così vi fate la vostra sui risultati a cui potrebbe aspirare (questo è il primo singolo della riformata band <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Player_(gruppo_musicale)" target="_blank">Player</a>; ho riguardato alcune decine di volte l'inizio del video e ho confermato un mio sospetto: Mascella cammina muovendo braccio destro e gamba destra contemporaneamente, dev'essere uno stile di recitazione o un effetto digitale di qualche tipo. Che storia!).</div>
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/zBhZSwC33ss?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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In realtà immagino che le cose possano essere andate così: "Salve, dato che sta per scadere il mio contratto, avrei pensato che se volete che continui a fare Mascella bisogna che mi alziate un poco lo stipendio, che ho anche 60 anni e non lo so non lo so" a cui il solerte incaricato della produzione potrebbe aver replicato "Ah, ecco, dato che sta per scadere il contratto, noi avevamo pensato di pagarti un po' di meno, che hai 60 anni ormai e non lo so non lo so" e così via.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaNNTYaeKHJv_Y60RqsNghpcVE6Fr460X3VbI_THzDhQpmb_IZyFQJAg2Hp13iByxqosgYYVoAVlwwWKKjyBzIDiGijf_M9WSpo4WISGtuO6bY7PD-poMDQACueIrkVSg-jC8oKjvrok0w/s1600/JPIRidgeBrookeMayan.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaNNTYaeKHJv_Y60RqsNghpcVE6Fr460X3VbI_THzDhQpmb_IZyFQJAg2Hp13iByxqosgYYVoAVlwwWKKjyBzIDiGijf_M9WSpo4WISGtuO6bY7PD-poMDQACueIrkVSg-jC8oKjvrok0w/s320/JPIRidgeBrookeMayan.jpeg" width="214" /></a></div>
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La cosa triste è che, immagino a causa dello scarso preavviso con cui si è consumato il fatto, l'uscita di scena è stata giustificata in un modo demenziale (tanto da far passare Ridge come un cretinetti, e forse c'è del dolo): la Brocca scriveva sms minacciosi al suo ex Deacon Sharp, affinché questi non si azzardasse a rompere le balle; Mascella l'ha saputo, si è arrabbiato tantissimo e, anche se in passato ha perdonato corna, incesti, genocidi, avvelenamenti da amianto e altre cose così, evidentemente questa volta la misura era proprio colma e ha lasciato la moglie durante un romantico viaggio di nozze a Parigi (la città più romantica del mondo, ovviamente). L'ultima puntata in cui era stato presente in carne e ossa (da lì in poi solo fotografie e/o immagini di repertorio) aveva messo in scena l'ennesimo matrimonio fra lui e la Brocca inframmezzato da flashback dei precedenti e innumerevoli momenti che hanno visto i due unirsi nel nome dell'amore più puro, sia in abiti convenzionali, che vestiti da Incas, mariachi, personaggi del Muppets Show e membri del coro di una versione teatrale di Sister's Act. Il risultato finale era più una veglia funebre per il personaggio che stava per abbandonare gli spettatori, e piuttosto palloso.<br />
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<br /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div class="p1">
Altra storia, invece, per quel che riguarda la dipartita della Vecchia, pianificata con un'estenuante cura e mesi e mesi di peggioramento del suo tumore (ogni tanto a uno degli sceneggiatori doveva suonare un promemoria nel cellulare "fare tossire Stephanie a caso"). Anche qui, dietro la rivoluzione, motivi di natura puramente pratica: Susan Flannery si era stancata di stare ore e ore in piedi a girare scene in cui litigava con qualcheduno e ha preferito chiuderla lì (ammorbandoci però, negli ultimi anni con varie campagne benefiche, i senzatetto, contro il fumo, adozioni, gengiviti, cani abbandonati e cani cotonati). Fosse stato per gli sceneggiatori, se la sarebbero tenuta per alcuni millenni ancora, visto che non son stati manco capaci di far schiattare Sally Spectra (mentre l'attrice è morta da anni, nella serie si continua a parlare delle ferie di Sally, al caldo coi piedi a mollo, un cocktail in mano e la pagina della Sfinge sempre aperta).</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO5y8Y3vuNLPSBFyrVgMp59afBk4wTMNslIdyv0R5D8BNmUen9nFAS8fx6HH5F5SNA7am2wEv103B7Kiw3vINmIWMP0G1Awx9xXQDdCBT-tARx5XhongvRpPO7OLfFgVqrbm94uaKsIBsI/s1600/0.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO5y8Y3vuNLPSBFyrVgMp59afBk4wTMNslIdyv0R5D8BNmUen9nFAS8fx6HH5F5SNA7am2wEv103B7Kiw3vINmIWMP0G1Awx9xXQDdCBT-tARx5XhongvRpPO7OLfFgVqrbm94uaKsIBsI/s320/0.jpeg" width="320" /></a>Le ultime settimane son state di una noia mortale, fortunatamente un po' alleviata dalle vicende legate a Faccia di Padella di cui parlerò nel prossimo post. Aggiungete la scelta di Mediaset di trasmettere ogni giorno un puntatone doppio (ho scoperto che più di 20 minuti di Beautiful al giorno mi causano allucinazioni, autolesionismo e altre cosette amene) e vi farete un'idea dello strazio. Prima una messa interminabile in cui la Vecchia andava a far visita a ogni singolo personaggio della serie per dirgli che stava per crepare e che li invitava alla sua festa di addio ("cosa ci si mette a una festa così?" è stato il pensiero di molti), quindi la festa in questione con apparizioni di figli della Vecchia di cui nessuno sentiva la mancanza e balli tipici, poi lei che si ritira con Eric nella baita ad attendere il momento mentre tutti registrano videini di saluto per lei (a un certo punto credo di essere svenuto ma non lo so non lo so).</div>
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<br /></div>
<div class="p1">
L'agonia nella baita a Big Bear (luogo che mi è rimasto molto caro per l'incidente fra Donna, la Matta, il miele e gli orsi) viene disturbata da una tempestiva telefonata che costringe Eric ad abbandonare la Vecchia per sventare non so quale magagna alla Forresteria. La Brocca viene chiamata a sostituire il vecchio marpione (il satiro non ha perso tempo ed è corso a farsi tagliare i capelli: una rinfrescata al look in vista di nuove tresche? Possiamo solo sperare). </div>
<div class="p1">
Qualcuno si chiederà come mai, fra tutti i personaggi a cui la Vecchia era legata (l'ex nuora Canotto, la sorella Matta, i figli, i nipoti, ecc ecc ecc), questa abbia proprio scelto di passare le sue ultime ore con una donna a cui in passato ha sparato senza successo, una donna il cui indirizzo aveva distrattamente girato a un conclamato stupratore, la stessa donna che gli aveva concupito il marito, i figli tutti e altri ancora. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiolfC5XSI5MF1Y1HpUkDLmXxVB2T-QfdSiceRzE0HL100O3EIBQQ-4OLv9JzxXGuu98aaL-yWDnL4K-SI2sNM6NWBFD189SKnD-5i7Nlen6lcw5BPCyACfoj97aV35CKNCsyJ4t53pXmVC/s1600/url-1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiolfC5XSI5MF1Y1HpUkDLmXxVB2T-QfdSiceRzE0HL100O3EIBQQ-4OLv9JzxXGuu98aaL-yWDnL4K-SI2sNM6NWBFD189SKnD-5i7Nlen6lcw5BPCyACfoj97aV35CKNCsyJ4t53pXmVC/s320/url-1.jpeg" width="320" /></a></div>
Come mai, vi chiederete? La risposta è semplice: essendo la Brocca produttrice della serie, fa e disfa come le pare a lei, ecco come mai.<br />
<div class="p1">
Fatto sta che la Brocca arriva, Eric scende a valle, passano le ultime ore (più strazianti per noi che per loro, ve l'assicuro) e Stephanie crepa mentre la Brocca le canta una ninna nanna, alla buon'ora.</div>
<div class="p1">
Ed ecco comparire il buon Billone a consolare la Brocca.</div>
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="p1">
Billone a consolare la Brocca? E come mai? Ve lo dico la prossima volta (aspettare qualche giorno non ha mai ammazzato nessuno).</div>
Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-14210221606382875032013-04-16T02:42:00.003-07:002013-04-16T02:47:03.991-07:00Bologna la dotta: sole e poesia.<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6vJi2r7k7gwiAvDJkpseSu_jTe2CZbvOdzYqP7HUlwU6Jj-cb3KH9Pb0hNmLPvbX_ADgS5118J2Z33d888Rm8332fjrilBS19JEmr04mIZbGTVT0-07LtHvG8AutTgYdLMaKHFkyF7oS3/s1600/71439902.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6vJi2r7k7gwiAvDJkpseSu_jTe2CZbvOdzYqP7HUlwU6Jj-cb3KH9Pb0hNmLPvbX_ADgS5118J2Z33d888Rm8332fjrilBS19JEmr04mIZbGTVT0-07LtHvG8AutTgYdLMaKHFkyF7oS3/s400/71439902.jpeg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'Arena del Sole durante una bella giornata di sole</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<i>Più di vent'anni fa ero abbonato a una rivista di poesia e letteratura cesenate, su cui scrivevano alcuni amici e conoscenti. Si chiamava </i>Neoteroi<i> e ci trovai questa poesia, che imparai subito a memoria, dimenticando però il nome dell'autore, me ne scuso (anche se una volta che una poesia, una canzone o un disegno vanno per il mondo appartengono un po' a tutti, ed è il meglio che gli si possa augurare). </i><br />
<i>Venerdì scorso, primo giorno bello davvero, ero in giro per Bologna e i versi della poesia mi son tornati in mente, come succede ogni volta che arriva la bella stagione e mi trovo a passare per i portici della zona universitaria. In queste parole c'è molto della percezione di Bologna che abbiamo noi provinciali ("Parigi in minore", diceva Guccini), almeno secondo me. E poi fa anche ridere, che è sempre un bene.</i><br />
<i>La riporto a memoria, per cui potrebbero esserci diverse inesattezze. Se qualcuno la riconoscesse me lo faccia sapere.</i><br />
<i><br /></i>
<i><br /></i>
Sbocciano d'estate nuovi fiori,<br />
le esaminande - senza reggiseno -<br />
si recano davanti ai professori<br />
per prendere all'esame un voto pieno.<br />
<br />
Portano a spasso per l'università<br />
quell'aderenza bianca di magliette,<br />
ballonzolare fanno la città,<br />
riempiono Bologna con le tette.<br />
<br />
<br />Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-7344422067049173742013-01-30T03:14:00.000-08:002018-09-18T04:51:00.946-07:00Quanti siete nel quartetto?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7kwhjEfXp6TU0TNjBNhqSlwHAliEKleaxPbZoGIFgPGxetydSYiLtZKQjdYF6U3tc-Ce4nynGiBD-I5HHfy74Pa0bTC1XeBj0zqGzkKk-1vZItj6aOO37HNb2eCGifcddzDDyCiJ-QcYk/s1600/628x471.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" height="234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7kwhjEfXp6TU0TNjBNhqSlwHAliEKleaxPbZoGIFgPGxetydSYiLtZKQjdYF6U3tc-Ce4nynGiBD-I5HHfy74Pa0bTC1XeBj0zqGzkKk-1vZItj6aOO37HNb2eCGifcddzDDyCiJ-QcYk/s320/628x471.jpeg" width="320" /></span></a></div>
<i><span style="font-family: inherit;"><br /></span></i>
<span style="font-family: inherit;"><i>Paul
Desmond aveva già un titolo meraviglioso per la propria
autobiografia: </i>"Quanti siete nel quartetto?". <i> Purtroppo per noi, il brano che segue è tutto quello che pare abbia
scritto.</i></span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;"><i>Il sassofonista aveva l'aspetto di un contabile mite e gentile e
suonava con uno stile elegante e asciutto. È
ricordato soprattutto per la sua lunga militanza nel quartetto di
Dave Brubeck e per aver scritto uno dei brani più famosi della
storia del jazz: </i>Take
Five. <i>Qualche
anno fa mi è capitata sotto gli occhi questa sua spassosa cronaca di una
giornata di lavoro. Siccome non mi risulta che sia mai stata tradotta
in italiano, ho deciso di provarci io. Quella che state per leggere
non ha la pretesa di essere una traduzione fedele, e mi son preso
molte libertà, nel tentativo di mantenere lo stile e il senso
dell'umorismo dell'autore.</i></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i><span style="font-family: inherit;"><br /></span></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOG_YK6-97FHfH3vxB7iDa293YjhDpLf1YhWzHikIEDaoCiLyP4r9QVPDvrhWSbwMrNsArsOze7C1wYAndyb053e_1jL9vMyiEiZ7Ov7mcfctlz_hat2E3ONGM78h4ah4BINxpaqvQljwq/s1600/Paul+Desmond+pic_3.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOG_YK6-97FHfH3vxB7iDa293YjhDpLf1YhWzHikIEDaoCiLyP4r9QVPDvrhWSbwMrNsArsOze7C1wYAndyb053e_1jL9vMyiEiZ7Ov7mcfctlz_hat2E3ONGM78h4ah4BINxpaqvQljwq/s200/Paul+Desmond+pic_3.jpeg" width="161" /></span></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: inherit;">Di come il jazz giunse alla Fiera della Contea di Orange.</span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">È
l'alba. Una station wagon parcheggia davanti all'ufficio di un
anonimo motel nel New Jersey. Tre uomini fanno la loro comparsa:
pallidi in viso, sguardi risoluti e silenziosi. La perfetta sequenza
d'apertura per un filmaccio su una rapina in banca? Sbagliato. Siamo
noi, il Dave Brubeck Quartet, qualche anno fa, all'inizio di una
delle nostre giornate di lavoro.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Oggi ci aspetta un'offerta che avremmo
dovuto rifiutare, un ingaggio per due concerti alla Fiera della
Contea di Orange a Middletown, alle 14 e alle 20. A Brubeck piace
arrivare presto al lavoro.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Verso mezzogiorno parcheggiamo dietro
un camion di balle di fieno e individuiamo il tizio che ci ha
contattati: robusto, aria da bifolco, Brusco & Stressato (come
l'omonimo prestigioso studio legale del New Jersey). Chiaramente più
a suo agio nel fare il giudice in un concorso di vacche che
nell'ingaggiare gruppi jazz, l'omone sbircia dentro l'auto, che
contiene quattro musicisti, contrabbasso, batteria e bagagli vari e –
per la prima e unica volta in diciassette anni in giro per il mondo –
ci viene posta la seguente domanda: “Dov'è il pianoforte?”</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5kq3ysL74b1IzB0mEn2v-Yej8JQPYsf2OvuNI5gVt3XIt6ou2KC8-zqsLXhruhsuVqBhNNAEk942crugfEqAZLhiSQJwVaGwP05YdIV1Q2B7MFH3m0g_s-QLBHoqe-PXWxAaMHg6F0Jmk/s1600/Dave-Brubeck-and-Paul-Des-001.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5kq3ysL74b1IzB0mEn2v-Yej8JQPYsf2OvuNI5gVt3XIt6ou2KC8-zqsLXhruhsuVqBhNNAEk942crugfEqAZLhiSQJwVaGwP05YdIV1Q2B7MFH3m0g_s-QLBHoqe-PXWxAaMHg6F0Jmk/s320/Dave-Brubeck-and-Paul-Des-001.jpeg" width="320" /></span></a><span style="font-family: inherit;">Lasciamo Brubeck a gestire l'emergenza
e ce ne andiamo in centro per un panino e un giro di esplorazione.
Per il giro di esplorazione ci vuole persino meno che per il panino,
per cui per distrarmi compro una copia del <i>Middletown Records</i>
e le cose si fanno un po' più chiare. Il titolo IL GIORNO DEL
TEENAGER ALLA FIERA DELLA CONTEA DI ORANGE attraversa le due pagine
centrali (una scelta importante, dato che il giornale ha quattro
pagine in tutto). Gli organizzatori, soprattutto l'omone delle vacche
(probabilmente costretto con l'inganno a coordinare il comitato per
gli spettacoli della fiera), hanno pensato che fossimo chissà quale
gruppo alla moda per adolescenti. Dio ci è testimone, non lo siamo
mai stati: il nostro pubblico tipo ha perlomeno la veneranda età di
ventitré anni.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Ciononostante
eccoci qua, strombazzati su questa pagina pubblicitaria, insieme alle
altre attrazioni della giornata: la dimostrazione di judo,
l'esercitazione dei pompieri, il Wild West Show e una cosa che si
chiama Animalorama (per quel che ne so, potrebbe essere un errore di
battitura).</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">A
coronare il tutto, sulle due colonne a destra, c'è una foto che
ritrae i denti e buona parte della faccia di Brubeck accompagnata
dalla seguente didascalia, che vi offro appena parafrasata: ASCOLTATE
LA MUSICA CHE FA IMPAZZIRE I TEENAGER IN OGNI DOVE, e questo è,
ahimé, l'inizio. ASCOLTATE LA MUSICA CHE HA SCONVOLTO NEWPORT, RHODE
ISLAND (forse un riferimento al fatto che qualche settimana prima il
Newport Jazz Festival aveva provato per la prima volta il brivido di
una rissa<a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3640383921847572043#sdfootnote1sym" name="sdfootnote1anc"><sup>1</sup></a>).
ASCOLTATE DAVE BRUBECK SUONARE E CANTARE I SUOI PIÙ
CELEBRI SUCCESSI: “JAZZ GOES TO COLLEGE”, “JAZZ IN EUROPE” E
“TANGERINE”.<a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3640383921847572043#sdfootnote2sym" name="sdfootnote2anc"><sup>2</sup></a></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Hlgj5_dBApuzU2kIaieqF7w9Xc61fulfTVaY3L01S_hHiyGtStPnEGp4Eozs64I8748RAuQtLHmoUQcGdlZO4REytLjWF3wK1H2bEeDnK63sggEMdvpHCzLEVTwG_I5DR1uZnw6uMWEk/s1600/3555758779_253851b2fc.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: inherit;"></span></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Adesso
che abbiamo capito quale sorte ci attende torniamo alla fiera<a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3640383921847572043#sdfootnote3sym" name="sdfootnote3anc"><sup>3</sup></a>,
dove ci si presenta più o meno questa scena: c'è una pista da
atletica ovale piuttosto piccolina, direi quasi mini (non ho idea di
quanto sia lungo un quarto di miglio, ma qui di sicuro ce ne sono
pochi). Da un lato dell'ovale c'è la tribuna, che può accogliere
più o meno 2000 persone; al momento è occupata da otto o nove
anziani che certamente hanno pagato il biglietto per stare seduti
all'ombra e farsi aria col ventaglio, piuttosto che mossi dal
bruciante desiderio di ascoltare la musica che fa impazzire i loro
nipotini in ogni dove.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Hlgj5_dBApuzU2kIaieqF7w9Xc61fulfTVaY3L01S_hHiyGtStPnEGp4Eozs64I8748RAuQtLHmoUQcGdlZO4REytLjWF3wK1H2bEeDnK63sggEMdvpHCzLEVTwG_I5DR1uZnw6uMWEk/s1600/3555758779_253851b2fc.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Hlgj5_dBApuzU2kIaieqF7w9Xc61fulfTVaY3L01S_hHiyGtStPnEGp4Eozs64I8748RAuQtLHmoUQcGdlZO4REytLjWF3wK1H2bEeDnK63sggEMdvpHCzLEVTwG_I5DR1uZnw6uMWEk/s320/3555758779_253851b2fc.jpeg" width="320" /></a><span style="font-family: inherit;">Dalla
parte opposta della pista c'è il nostro palco: una base di legno,
alta circa tre metri e immensa. Evidentemente non è stato possibile
localizzare un pianoforte nella Contea di Orange, dato che l'unica
attrezzatura presente sul palco è costituita da un microfono e un
vecchio organo elettrico. Dietro di noi c'è un tendone – da fiera,
per l'appunto – dove circa duecento persone stanno assistendo a uno
spettacolo di cavalli per ragazzi il quale, scopriamo leggendo il
programma, è previsto debba continuare per tutta la durata del
nostro concerto. Una mossa piuttosto rischiosa, soprattutto perché
il loro impianto audio è decisamente più potente del nostro.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Ed
eccoci attaccare con “St. Louis Blues”, il brano d'apertura per
le imprese disperate. Brubeck, che non ha mai passato più di dieci
minuti su un organo elettrico in tutta la sua vita, e molti di meno
su quello che sta suonando ora, riesce ad emettere suoni che
ricordano la manopola della sintonia di una vecchia radio
Atwater-Kent. Più tardi farà alcuni importanti progressi, quali
scoprire dov'è il pedale del volume e riuscire a dimenare la mano
destra in modo da ottenere un effetto di tremolo (tipo quello che
farebbe Jimmy Smith<a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3640383921847572043#sdfootnote4sym" name="sdfootnote4anc"><sup>4</sup></a>
alle prese con un doposbornia letale), ma queste conquiste non
aiutano poi tanto. Nel mentre, io e Eugene Wright, il nostro prode
contrabbassista, ci trasciniamo dietro a turno l'unico microfono
disponibile, suonando assoli ringhiosi ma destinati al fallimento,
visto che l'unica cosa che riusciamo a sentire arriva dal nostro
amichevole vicino: il tendone dei cavalli.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">“PASSO,”
ruggiscono gli speaker. “PICCOLO GALOPPO … TROTTO … E IL
VINCITORE DELLA CATEGORIA DODICI ANNI È … LA PICCOLA JACQUELINE
HIGGS!”</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Come
sempre in queste situazioni difficili, ci rivolgiamo al nostro
fuoriclasse, la prima stella del gruppo, la Maria Callas dei tamburi:
Joe Morello, colui che ci salvò dal disastro in più di
un'occasione, dal concerto di Grand Forks, Nord Dakota, fino a quello
di Rajkot, India.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">“Tocca
a te”, lo esortiamo, “stendili”, che di solito è come dare un
biglietto aereo a un dirottatore. A sua eterna gloria, va detto che
Morello si supera: tutti i piatti sfrigolano, tutti i piedi pestano
(Morello ne ha più di due, non tutti lo sanno). Ed eccolo sfoderare
le sue celebri terzine sui tamburi, che già scossero più
fondamenta, dall'Odeon Hammersmith alla sala delle feste della Camera
di Commercio; le stesse terzine che fecero diventare Buddy Rich<a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3640383921847572043#sdfootnote5sym" name="sdfootnote5anc"><sup>5</sup></a>
più verde del solito per l'invidia.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Tutto
ad un tratto lo spettacolo dei cavalli tace. Lo sventagliarsi sulla
tribuna è leggermente scemato.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg091TPVNivY7lhPQRWtukBhJWY9WQbmI0hpZjya_ypFYlrvReZdtJRh8oFpz84qqnhVeSVdGO6ob8ae1T_GNRKFcHsTtLoy5sgDoADlo5jFYeaCkcMHE7xWX0VXwIlxr4itC_doC-Fxd04/s1600/117905579_Brubeck4_362883c.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg091TPVNivY7lhPQRWtukBhJWY9WQbmI0hpZjya_ypFYlrvReZdtJRh8oFpz84qqnhVeSVdGO6ob8ae1T_GNRKFcHsTtLoy5sgDoADlo5jFYeaCkcMHE7xWX0VXwIlxr4itC_doC-Fxd04/s320/117905579_Brubeck4_362883c.jpeg" width="320" /></span></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">All'improvviso
una figura umana sbuca come una furia dal tendone dei cavalli, va a
schiantarsi sul lato del nostro palco e urla a Brubeck: “Ma
Cristosantissimo, non è che può dire al suo batterista di suonare
più piano? Mi sta spaventando a morte i cavalli!”</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Essendo
un gruppo che riconosce sportivamente la sconfitta, suoniamo una
specie di Muzak di sottofondo per il resto del set, quindi ci
dileguiamo.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Al
nostro ritorno, alle 20, tutto è cambiato. È stato trovato un
pianoforte, la tribuna è gremita del nostro solito pubblico
geriatrico dai venticinque in su, e noi facciamo un concerto più che
decente.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Nonostante
ciò, veniamo oscurati dal Gran Finale della fiera: l'esercitazione
dei pompieri. Alcuni cittadini sono stati avvolti in garze e bende in
modo da apparire come se fossero in attesa dell'estrema unzione dopo
essere saltati per sfuggire al disastro dell'<i>Hindenburg</i>.
Invece di rimanere discretamente nell'ombra in attesa del loro grande
momento, durante la serata le mummie socializzano tranquillamente con
amici e conoscenti, bevendo birra e mangiando popcorn, imprimendo
così all'assembramento un'atmosfera strana, quasi felliniana, nonché
diminuendo considerevolmente l'impatto della loro comparsa ufficiale.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Dopo
la loro parata è il momento degli eventi principali della fiera,
chiaramente il frutto di mesi di meticolosa progettazione: un
incendio derivato da un incidente automobilistico, seguito da un
incendio causato da un incidente aereo, entrambi organizzati per
essere gestiti con prontezza ed efficienza dal Corpo dei Pompieri di
Middletown. A un'estremità dell'ovale c'è un'auto in equilibrio
precario; dalla parte opposta c'è la parodia piuttosto
impressionante dello scheletro di un aereo monomotore con la coda in
su. Al centro, il camion dei pompieri di Middletown, irto di scale e
manichette antincendio e straripante di volontari.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY8kdwKOvkjqtjIJr07JYsZTkDYX0nptUklM9oqoUHcbDCLhkEpOJm38oWASXeAtfl1tHlrobh255NiRWwC77YQ04X7C0L3viJFTl0YnerRy679wd-tey6QUckd42mJC0QgV_AG7bzI2ps/s1600/paul19_2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY8kdwKOvkjqtjIJr07JYsZTkDYX0nptUklM9oqoUHcbDCLhkEpOJm38oWASXeAtfl1tHlrobh255NiRWwC77YQ04X7C0L3viJFTl0YnerRy679wd-tey6QUckd42mJC0QgV_AG7bzI2ps/s320/paul19_2.jpeg" width="248" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Il
silenzio scende fra gli spalti. A un cenno del capo dei pompieri
l'automobile viene incendiata. Il camion la raggiunge in due o tre
secondi, durante i quali l'incendio raggiunge le ragguardevoli
dimensioni di un fuoco causato da un mozzicone di sigaretta caduto
sul sedile per, diciamo, due o tre secondi. Le fiamme vengono estinte
da molti uomini dotati di svariate manichette antincendio.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Un
mormorio attraversa gli spalti. Il capo dei pompieri, dolorosamente
conscio che il suo momento dell'anno è imminente, dà il segnale per
incendiare l'aeroplano e, allo stesso tempo, ordina al camion di
prendersela comoda, affinché al suo arrivo il fuoco possa divampare
in tutto il suo splendore. Il camion parte con il passo di un taxi
alla ricerca di un cliente. All'improvviso l'aeroplano è avvolto da
un WHOOSH! come un flash fotografico e, nel tempo che il camion
flemmatico ci mette ad arrivare, il tutto si è ridotto alle
dimensioni di un allegro fuoco da campeggio, grande giusto per
arrostirci i marshmallow.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Più
tardi, pallidi in viso, sguardi risoluti e silenziosi, quattro uomini
si ammassano in una station wagon e ripartono. Non sarà come
rapinare banche, ma ci si campa.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-size: 12.222222328186035px; line-height: 1.5; margin-bottom: 1.25em; padding: 0px;">
<span style="font-family: inherit;">“<i>How Jazz Came to thr Orange County State Fair” Copyright © 1973 by the Estate of Paul Desmond.</i></span></div>
<br />
<div id="sdfootnote1">
<div class="sdfootnote">
<span style="font-family: inherit;">NOTE di Farnedi </span></div>
<div class="sdfootnote">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="sdfootnote">
<span style="font-family: inherit;"><a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3640383921847572043#sdfootnote1anc" name="sdfootnote1sym">1</a>Il
pubblico abituale di questo tranquillo festival jazz era composto
perlopiù da studenti universitari e da coppie di mezz'età
appassionate di jazz, per cui la prima rissa fu salutata come una
piacevole novità, credo (NdF - nota di Farnedi).</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote2">
<div class="sdfootnote">
<span style="font-family: inherit;"><a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3640383921847572043#sdfootnote2anc" name="sdfootnote2sym">2</a>In
realtà non c'è nulla che faccia pensare che Dave Brubeck abbia mai
cantato in pubblico, men che meno che l'abbia fatto in un disco,
almeno non in quelli elencati dal titolo di giornale (NdF).</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote3">
<div class="sdfootnote">
<span style="font-family: inherit;"><a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3640383921847572043#sdfootnote3anc" name="sdfootnote3sym">3</a>In
realtà il testo recitava così: <i>“So, now realizing – in
Brubeck's piquant ranch phrase – which way the hole slopes”</i>.
Ovviamente non son stato capace di tradurre quello che penso sia una
parodia di qualche modo di dire americano, ma la traduzione
letterale è più o meno così: <i>“Quindi, ora che abbiamo
capito – per dirla con la colorita espressione da fattoria di
Brubeck – da che parte pende il buco, torniamo alla fiera”.
</i>Anche se non son sicuro di aver
capito cosa voglia dire, <i>“da che parte pende il buco”</i>
mi fa molto ridere, per cui ve l'ho messa qua. (NdF)</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote4">
<div class="sdfootnote">
<span style="font-family: inherit;"><a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3640383921847572043#sdfootnote4anc" name="sdfootnote4sym">4</a>Jimmy
Smith è stato probabilmente il più famoso virtuoso di organo
Hammond della storia del jazz (NdF).</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote5">
<div class="sdfootnote">
<span style="font-family: inherit;"><a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3640383921847572043#sdfootnote5anc" name="sdfootnote5sym">5</a>Buddy
Rich, storico virtuoso della batteria, famoso anche per i suoi
scatti d'ira disumani. Uno dei suoi musicisti lo registrò a sua
insaputa durante una delle sue rituali sfuriate dopo un concerto. Il
nastro, ricco di fantasiose ingiurie e minacce di percosse
altrettanto creative, dagli anni '70 si è diffuso col passaparola
nel mondo dello spettacolo americano, diventando un classico (NdF).</span></div>
<div class="sdfootnote">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="sdfootnote">
<span style="font-family: inherit;">per chi fosse interessato, ho trovato un <a href="http://www.puredesmond.ca/punch.htm" target="_blank">blog</a> con il testo originale</span></div>
<div class="sdfootnote">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /><iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/-3R3Avq--RE/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/-3R3Avq--RE?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div class="sdfootnote">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
</div>
Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-71540114046981228282012-12-05T04:07:00.000-08:002012-12-05T07:19:32.470-08:00And each wished he could pick a guitar<div class="MsoPlainText" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify; text-indent: 12px;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="color: black; line-height: 150%; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZklyNDZ6ZOVp9s0q4_d93MtH2Fn83Rw1Cp7qmmuYENlJ6FFufAp2O8ANuzf6Ww4k5UAvHOPr4KdKopbXTNMJttBgh9VlM_zu0UdG16LauBdOsVxkAqX5OlYnsDlfmylQZmlLJjmRtYFck/s1600/83.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZklyNDZ6ZOVp9s0q4_d93MtH2Fn83Rw1Cp7qmmuYENlJ6FFufAp2O8ANuzf6Ww4k5UAvHOPr4KdKopbXTNMJttBgh9VlM_zu0UdG16LauBdOsVxkAqX5OlYnsDlfmylQZmlLJjmRtYFck/s1600/83.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Jimmie Rodgers, il "Ferroviere Canterino", ha la faccia giusta per il chitarrista di questo brano.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: left;">
<span style="line-height: 150%;">E alle volte qualcuno tirava fuori la chitarra, davanti alla sua tenda. Si sedeva su una cassetta per suonare e tutti, nell'accampamento, si avvicinavano lentamente a lui, attirati da lui. Molti sapevano strimpellare una chitarra, ma questo era uno bravo. Si sentivano gli accordi pulsare più in basso, mentre la melodia scorreva agile sulle corde più acute. Dita pesanti marciavano sicure sulla tastiera. L'uomo suonava e la gente si riuniva intorno a lui in un circolo stretto, e allora lui cantava </span><i style="line-height: 150%;">Ten-Cent Cotton and Forty-Cent Meat</i><span style="line-height: 150%;">, e la gente lo seguiva con un canto sommesso. Quindi cantava </span><i style="line-height: 150%;">Why Do You Cut Your Hair, Girls?</i><span style="line-height: 150%;">, e il circolo cantava. Poi si alzava il lamento di </span><i style="line-height: 150%;">I'm Leaving Old Texas</i><span style="line-height: 150%;">, quella canzone strana e paurosa che c'era già prima dell'arrivo degli spagnoli, solo che le parole erano indiane, a quei tempi. </span></div>
<br />
<div class="p1" style="color: black; line-height: 150%;">
<div style="text-align: left;">
Ormai il gruppo era una cosa sola, un unico blocco, e nel buio gli occhi guardavano dentro sé stessi, la testa andava a tempi lontani e la tristezza si trasformava in riposo. Cantava <i>McAlester Blues</i> e poi, per far piacere ai vecchi, <i>Jesus Calls Me to His Side</i>. I bambini si appisolavano con la musica e le mamme li portavano nelle loro tende, dove le canzoni entravano nei loro sogni. Dopo un po' l'uomo con la chitarra si alzava sbadigliando. "Buonanotte, gente".</div>
</div>
<div class="p2" style="color: black; line-height: 150%;">
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<div class="p1" style="color: black; line-height: 150%;">
<div style="text-align: left;">
"Buonanotte a lei", mormorava il gruppetto.</div>
</div>
<div class="p1" style="color: black; line-height: 150%;">
<div style="text-align: left;">
E ognuno in cuor suo avrebbe voluto saper suonare la chitarra, perché è una cosa bella.</div>
</div>
<div class="p2" style="color: black; line-height: 150%;">
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<div class="p1" style="color: black; line-height: 150%;">
<div style="text-align: left;">
Poi tutti si coricavano e l'accampamento diventava silenzioso. E le civette cominciavano a svolazzare, da lontano si udiva il balbettio dei coyote e le faine si intrufolavano fra le tende alla ricerca di avanzi, <span style="line-height: 150%;"> </span><span style="line-height: 150%;">faine </span><span style="line-height: 150%;">arroganti senza paura.</span></div>
</div>
<div class="p1" style="color: black; line-height: 150%;">
<div style="text-align: left;">
<span style="line-height: 150%;"><br /></span></div>
</div>
<div class="p1" style="color: black; line-height: 150%;">
<div style="text-align: left;">
<span style="line-height: 150%;"><br /></span></div>
</div>
<div class="p1" style="color: black; line-height: 150%;">
<div style="text-align: left;">
<span style="line-height: 150%;">John Steinbeck - Furore, capitolo 17.</span><br />
<span style="line-height: 150%;"><br /></span></div>
</div>
<div class="p1" style="color: black; line-height: 150%;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="line-height: 150%; text-align: justify;">Scusate la traduzione, l'ho fatta in fretta e furia, ma è un passaggio bellissimo di un libro bellissimo e avevo voglia di condividerlo. (In particolare la frase in cui ognuno vorrebbe saper suonare la chitarra, in originale è "</span><span style="line-height: 150%; text-align: justify;"><i>And each wished he could pick a guitar, because it is a gracious thing"</i>, ho messo "perché è una cosa bella", ma <i>"a gracious thing"</i> è qualcosa di più, è una cosa che esprime e diffonde grazia intorno a sé, almeno credo, ma mi piaceva mettere una parola sola, cercando di mantenere un po' della lingua asciutta dell'originale; ah! saper le lingue!). </span><span style="line-height: 150%; text-align: justify;">Gente che attraversa l'America in cerca di lavoro e trova un po' di conforto nella musica. Ho trovato anche due video con due delle canzoni menzionate da Steinbeck e hanno un che di commovente e sono molto appropriati.</span></div>
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/gHItTXKKvEc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><br />
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/lqlgXPkoB58?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><br />
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Questo lo trovate anche su <a href="http://actress.altervista.org/wordpress/" target="_blank">Stonehand Express</a>, se vi va, insieme agli articoli di tanti altri collaboratori generalmente con competenze dell'italiano molto migliori delle mie.</div>
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Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-55928914879580085872012-11-27T10:36:00.000-08:002012-11-27T10:36:53.097-08:00Il cast della Forresteria - terza e ultima parte<br />
Ed eccolo qua, finalmente! L'ultima parte della titanica opera di descrizione dei personaggi della Forresteria. Leggete e fate leggere a tutti!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC3CbfAESZQsk7zz_PtO_uWYnU8e3arixH4KyOfDI2eF4_iXwCj76GP8lteWa8otE5O09dWZdX7IgvHIFcZtTQzxRaC1e1Ob-Q7fyhd43PIOEGsbvgXsI7GvqCShm7rZqWssCoEH9Yzz4u/s1600/Donna_Logan.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC3CbfAESZQsk7zz_PtO_uWYnU8e3arixH4KyOfDI2eF4_iXwCj76GP8lteWa8otE5O09dWZdX7IgvHIFcZtTQzxRaC1e1Ob-Q7fyhd43PIOEGsbvgXsI7GvqCShm7rZqWssCoEH9Yzz4u/s320/Donna_Logan.jpeg" width="228" /></a></div>
<b>Donna Logan </b>(solo <i>Donna</i>)<i> - </i>la mezzana delle sorelle Logan è dotata di un corpo ampiamente rimodellato alla carlona dalle mani di un chirurgo che probabilmente fa abuso di colluttorio o altri prodotti da banco. L'attrice che la interpreta è forse la più scarsa che la serie abbia attualmente in forze (insieme al figlio Marco del Texas, è una gara dura adesso che ci penso). Le curiose fattezze del suo viso la rendono esilarante in qualsiasi contesto ma non manca di scatenar la lussuria degli uomini della serie (per lei Eric faceva uso di additivi per anziani erotomani). Ha una nemesi nella Matta, che ha tentato di ucciderla cospargendola di miele e lasciandola in balia di alcuni orsi catalettici. Recentemente ha divorziato dall'avvocato afroamericano Giustino e sta flirtando con Nick, ma scoprir che lui se la fa con la Matta ha messo un filino in bilico le sue certezze.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQNObw6LrDVFP2oCmewBznvWK42rE0ocv3z7AjwNSo3zsDsaXfof92rbLUmoH0xTdJOTnKKS85afVuwQcAqV0NLD44Nd6WSd8NdAWpo8fEb7HdwaRwEV2SVDJwF_azPXa-R9zZT2aLZzFD/s1600/amills_240x320.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQNObw6LrDVFP2oCmewBznvWK42rE0ocv3z7AjwNSo3zsDsaXfof92rbLUmoH0xTdJOTnKKS85afVuwQcAqV0NLD44Nd6WSd8NdAWpo8fEb7HdwaRwEV2SVDJwF_azPXa-R9zZT2aLZzFD/s1600/amills_240x320.jpeg" /></a></div>
<b>Pamela Douglas </b>(<i>La Matta</i> o <i>Pamantha</i>) - sorella minore di Stephanie, sicuramente uno dei personaggi più interessanti della serie. Anni spesi nel ruolo di badante dell'ignobile vecchia che le due si ritrovavano per madre hanno ovviamente minato la sua salute mentale, ma se la cava benone. Qualche tempo fa era preda dei peggiori sbalzi di umore anche grazie a un tumore birichino che le faceva far cose folli, tipo ingerire bustine di té intere o rapire Donna per darla appunto in pasto agli orsi. L'intervento chirurgico l'ha salvata, ma la follia resta un tratto abbastanza distintivo della sua personalità. Stava quasi per convolare a nozze con Stephen, il padre delle sorelle Logan, ma il futuro sposo si è dileguato non appena gli è stato proposto un contratto per la nuova serie di Dallas (avesse saputo i risultati degli ascolti, forse ci avrebbe pensato un po' di più). Per consolarsi si è buttata al collo di Nick, che prende un antiemetico al dì e la bacia per convincerla a rubare per lui i disegni dalla Forresteria. Essendo l'unico personaggio dotato di autoironia, viene utilizzata per le operazioni più curiose, tipo travestimenti laboriosissimi e partecipazioni a trasmissioni televisive, tipo <i>Ok, il prezzo è giusto! </i>(giuro!) e altre.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjekJ-cVfxIqiyik02cOasnIOfpVDjmmuyXu0e20X8Z_nDUjmDPdgp5HTwzWQBtmUMH8RqGEiiRp79hRkQV1MAucCIrkFZyuQBLPTDgMdQkwU9cESoJEKEFPNhBGCgm0DohMRNpReuQzHVT/s1600/240px-JY_Rick.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjekJ-cVfxIqiyik02cOasnIOfpVDjmmuyXu0e20X8Z_nDUjmDPdgp5HTwzWQBtmUMH8RqGEiiRp79hRkQV1MAucCIrkFZyuQBLPTDgMdQkwU9cESoJEKEFPNhBGCgm0DohMRNpReuQzHVT/s1600/240px-JY_Rick.png" /></a></div>
<b>Rick Forrester </b>(<i>Ric Acume</i>) - tutti gli attori che interpretano questo personaggio hanno in comune lo sguardo più vacuo che la storia ricordi, e l'ultimo erculeo acquisto non si sottrae alla regola. Un po' rimpiango l'interprete precedente, dai radi capelli a zazzera e i tratti somatici da orango (come si può non amare uno che guida la macchina che ha l'incidente in cui crepa cantando la gemella di Steffi, vola giù dal terrazzo, rimane paralizzato, guarisce, si arruola nell'esercito per finta e fa altre cose del genere?). Figlio di Eric e della Brocca, ultimamente sta cercando di acquisire potere nell'azienda di famiglia producendo disegni di moda insieme all'ex moglie Ambra: tutti gridano al miracolo ma Mascella ha detto "no" (in effetti son brutti come i soliti); poi mi son perso un passaggio e sti disegni al momento sono in produzione anche se Ridge continua a passare un gran nervoso. A livello sentimentale, al momento cerca di limonare sia con Ambra che con una stagista dalla faccia di macaco.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqvZ7rjZl4NDTjgVBvC7NPUAjLp6-IRegxqO-P6OQArY-ZI98NNeXNd5xkNG_FvbuXSOwsUeH2Xg-lTU2rnJs1sg8WcmUPbr4eCVdjcfahWP570-av1vcXvPz6wKSUBqHL063dvvDfIY35/s1600/aaron-d-spears-photo-gallery-c17646485.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqvZ7rjZl4NDTjgVBvC7NPUAjLp6-IRegxqO-P6OQArY-ZI98NNeXNd5xkNG_FvbuXSOwsUeH2Xg-lTU2rnJs1sg8WcmUPbr4eCVdjcfahWP570-av1vcXvPz6wKSUBqHL063dvvDfIY35/s320/aaron-d-spears-photo-gallery-c17646485.jpeg" width="213" /></a></div>
<b>Justin Barber </b>(<i>Giustino</i>) - avvocato afroamericano, braccio destro di Billone, cui dà manforte per tutte le trame che il magnate ama ordire (in realtà è il classico personaggio che viene riesumato solo per dar modo a Billone di fare il riassunto degli ultimi accadimenti). Donna era la sua fidanzona ai tempi del college, e il loro rapporto ha prodotto Marco del Texas, fatto di cui Giustino è stato all'oscuro fino a pochi anni fa. Per riparar si è sposato con la madre del frutto dei propri lombi, ma - principalmente per esigenze di sceneggiatura - il matrimonio è già sfumato.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgP5Et-XObm_0EXVySXiZFFwmhk6nx15ms0Zk3WJFSHuOh0ctYEXxABTREIH51CZm081g8rdxUZLyoXB-y0XWXL-MQzkv1SwY-Qiy43S0iBzxbYhAby291X_JBEJxP5CYDY3_vwHUD2KlPv/s1600/Texas-Battle-JPI-LARGE.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgP5Et-XObm_0EXVySXiZFFwmhk6nx15ms0Zk3WJFSHuOh0ctYEXxABTREIH51CZm081g8rdxUZLyoXB-y0XWXL-MQzkv1SwY-Qiy43S0iBzxbYhAby291X_JBEJxP5CYDY3_vwHUD2KlPv/s1600/Texas-Battle-JPI-LARGE.jpeg" /></a></div>
<b>Marcus Walton </b>(<i>Marco del Texas</i>) - l'espressività di una stufa a pellets e muscoli d'acciaio in un solo corpo, come il padre Giustino (la madre è Donna) fa parte della serie per rimpolpare la magra quota afroamericana presente nel cast. Al momento lavora alle spedizioni della Forresteria ed è innamorato della Margherita, ma un precedente flirt scopereccio con Ambra ha prodotto la piccola Rosina (memorabile la sequenza in cui Marco ci mette circa una puntata a capire che la bimba è figlia sua e non di un padre caucasico come si credeva sino a quel momento).<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVTBXF3WaCek4ZL5oCf7-eJEaX23fDc0cr2xARzw6-J7CU-iQ-eeTdUZiTtsZ-TKU3TRL5DjKO1TrRv2NkJ_NMlOlrviiOGubCXEfwHfwqt72unLqtKXgMRoa5V64tfkj9vdwdtb7YjWAl/s1600/bold-and-beautiful-down10.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVTBXF3WaCek4ZL5oCf7-eJEaX23fDc0cr2xARzw6-J7CU-iQ-eeTdUZiTtsZ-TKU3TRL5DjKO1TrRv2NkJ_NMlOlrviiOGubCXEfwHfwqt72unLqtKXgMRoa5V64tfkj9vdwdtb7YjWAl/s320/bold-and-beautiful-down10.jpeg" width="221" /></a></div>
<b>Jackie Marone </b>(<i>Giaquelina</i>) - madre di Nick (curiosamente, il figlio pare più anziano di lei, e forse lo è). Dopo un passato da donna di postribolo giù al porto, diventa moglie dell'armatore Massimo Marone (una lacrimuccia scende sempre, quando ripenso a lui) che già l'aveva ingravidata anni prima. Marone a un dato momento sparisce (non ricordo mica più come mai) e Giaquelina, forte del suo nuovo status di riccona, si dà alla bella vita, flirtando con Eric spesso e volentieri, e rilevando la fallimentare casa di moda Spectra, tosto ribattezzata <i>Jackie M, </i>che dirige con fortune alterne insieme al figlio, fino al recentissimo caso di furto creativo che li ha momentaneamente riportati in auge. Sposata col più giovane SixPack, ci resta male quando lui mette incinta il Sacco delle Botte (ai tempi sua nuora) e poi lo convince a divorziare per stare con la madre del proprio figlio.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCW-4sX_Mu4bD1JuNDqFKcjG_m_5sp8Gq_rNVwyK6m4PJ99Ev2aQGGIqTGKnvPYMbpondH7vAU0oxWgxJnUbIBUY4Ta5OvKUdLS3Q0evRGKzaU8fJ9gTazdjDjXkxmjsJ9d9kjOe2yHswI/s1600/beautiful-brandon-beemer.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCW-4sX_Mu4bD1JuNDqFKcjG_m_5sp8Gq_rNVwyK6m4PJ99Ev2aQGGIqTGKnvPYMbpondH7vAU0oxWgxJnUbIBUY4Ta5OvKUdLS3Q0evRGKzaU8fJ9gTazdjDjXkxmjsJ9d9kjOe2yHswI/s320/beautiful-brandon-beemer.jpeg" width="255" /></a></div>
<b>Owen Knight </b>(<i>SixPack</i>) - perennemente a torso nudo per mettere in mostra i suoi addominali (che rappresentano la principale dote recitativa dell'attore) ha filato negli anni con Donna, Bridget, Steffi (credo) per poi convolare a nozze con la Giaquelina, (se non sbaglio fu lei a chiedergli la mano, imbragata a un paracadute trainato da un motoscafo). Va da sé che dopo aver messo incinta il Sacco delle Botte il matrimonio è andato in crisi, ma recentemente i due si stanno riavvicinando.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmas1Lmkj_f2gde9YlDkEQAuSjYIGf8s56O0I8Q3ONRxIeJKnLVI43-Vriql56KpCvHHj3ssEFVFu1fYmthOJdHqDdRDlDEmzNRs0lPkJf5uh5GFzWda4oU3JjR1ST4EazCw5NOgbT4VBX/s1600/zack-conroy.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmas1Lmkj_f2gde9YlDkEQAuSjYIGf8s56O0I8Q3ONRxIeJKnLVI43-Vriql56KpCvHHj3ssEFVFu1fYmthOJdHqDdRDlDEmzNRs0lPkJf5uh5GFzWda4oU3JjR1ST4EazCw5NOgbT4VBX/s320/zack-conroy.jpeg" width="212" /></a></div>
<b>Oliver Jones </b>(<i>Oliviero</i>) - fratello della già sparita Agnes (alias <i>l'Utero in Affitto</i>), ha filato con la Speranza fino al malaugurato incidente della festa in maschera in cui trombò per errore la Brocca. Per un po' è stato uno dei molteplici amanti dell'Ambra. Al momento è impiegato nella Forresteria per cui funge da fotografo, da addetto audio/video, fino a ricoprir mansioni di garzone generico.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjfociJlgTmG9Drch40sQA-6K4qlO8UFL7LfYYte27b7Camkfqxya8ssrnDx-0innexdOrHJQhVAliEJ-01cbPDS84TcyQuO6lEDtnLPempQ2MjXuYSSD8A4QOdixQ3h8CYzYVBcqIM1eF/s1600/KristolynLloyd3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjfociJlgTmG9Drch40sQA-6K4qlO8UFL7LfYYte27b7Camkfqxya8ssrnDx-0innexdOrHJQhVAliEJ-01cbPDS84TcyQuO6lEDtnLPempQ2MjXuYSSD8A4QOdixQ3h8CYzYVBcqIM1eF/s320/KristolynLloyd3.jpeg" width="213" /></a></div>
<b>Dayzee Leigh </b>(<i>Margherita</i>) - bella ragazza di colore dedita alle attività socialmente utili, viene introdotta nel cast della Forresteria quando la Vecchia vaga fra i senzatetto. Nel giro di poco si trova a gestire, coi capitali della Vecchia, il bar <i>Dayzee's</i> (già <i>Insomnia</i>), ritrovo cool che ogni tanto si dedica a sostenere gli amati senzatetto che poi si prestano a esibizioni canore sempre lacrimevoli.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSXtqQy2e0skKmF_3VFlDIZfFGBwt6GhYlc_S5LcLe99iKBbLFaDJs-RUvRP68TQ3FdduCRFXhDTUjJEtvtDyFUdqbUYY0kc-OzwyCo_dwAXAJ0oysPtnrFnxUXwHdKvZnlSPis0srEyEM/s1600/Dan_Martin.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSXtqQy2e0skKmF_3VFlDIZfFGBwt6GhYlc_S5LcLe99iKBbLFaDJs-RUvRP68TQ3FdduCRFXhDTUjJEtvtDyFUdqbUYY0kc-OzwyCo_dwAXAJ0oysPtnrFnxUXwHdKvZnlSPis0srEyEM/s200/Dan_Martin.jpeg" width="141" /></a></div>
Menzione speciale va al <b>tenente Baker</b>, anche se da un po' non lo si vede. Il prode poliziotto viene interpellato ogniqualvolta vi sia bisogno di un tutore dell'ordine alla Forresteria: dalle liti di condominio agli omicidi, dai rapimenti agli atti di vandalismo, dal furto con scasso allo smarrimento di animali di compagnia. Pare attraversare queste vicende sogghignando, forse perché sa che da lì a breve potrà tornarsene agli affari propri, e di solito mette in galera la persona sbagliata senza indugio.<br />
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Con questo, più o meno ho concluso la disamina di tutto il cast della nostra serie preferita e ho finito anche le mie medicine.<br />
ArrivederLi e a presto, spero di aver fatto cosa gradita e di non aver causato troppe nausee.Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-16040449765348627582012-11-23T02:35:00.000-08:002012-11-23T18:23:25.369-08:00Il cast della Forresteria - parte secondaAllora, prendendo le mosse da una domanda della Chiavegatti (spesso é lei a dare la stura a questi post qua), ho deciso di fare il punto della situazione su quel che sta succedendo dentro e fuori la Forresteria.<br />
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Prendendo due piccioni con una fava, cerco finalmente di terminare anche l'elenco dei personaggi della saga. Tempo fa avevo scritto un illuminante <a href="http://enricofarnedi.blogspot.it/2011/11/allora-visto-che-qualcuno-mi-ha-detto.html" target="_blank"><b><i>post</i></b></a> in cui descrivevo i pezzi da novanta della serie (ne consiglio una rapida lettura, si sa mai).<br />
Con questo post e il prossimo (fra qualche giorno, sennò sarebbe un polpettone lunghissimo) elencherò i personaggi di secondo piano. In realtà è quasi passato un anno e nel frattempo la produzione ha introdotto sempre più trame riguardanti i personaggi più giovani. Un po' credo sia perché ormai i personaggi storici si stanno avvicinando (o ci son già arrivati) alla sessantina (e vederli limonare e limonare non è che sia più un gran bello spettacolo), un po' credo sia dovuto al tentativo di attirare un pubblico più giovane (dato che ormai il pubblico della prima ora è quasi tutto nei reparti di geriatria). Quindi i personaggi che andrò a descrivere spesso non sono realmente di secondo piano. Spero di non scrivere troppi strafalcioni e di non addormentarmi nel tentativo.<br />
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Detto ciò, procedo col fondamentale:<br />
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La Forresteria<br />
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<i><b>Parte Seconda</b></i><br />
<b>MEZZE CALZETTE</b><br />
(in ascesa, qualcuno, e qualcuno no).<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhetFpPKzTNWGScV8HKeu0FqXT70XlIh1qf6SJu6KQKif-VsWpRqsBZKNXxDk96Jkm-CMSYOwr6oVHQ2EqQirRbeQACqQRI1WCXTeZ8k3MikMQVALzQCnIpbpFbTLivBM4XXtLd_zjsIqcU/s1600/intervista+steffy+forrester.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhetFpPKzTNWGScV8HKeu0FqXT70XlIh1qf6SJu6KQKif-VsWpRqsBZKNXxDk96Jkm-CMSYOwr6oVHQ2EqQirRbeQACqQRI1WCXTeZ8k3MikMQVALzQCnIpbpFbTLivBM4XXtLd_zjsIqcU/s320/intervista+steffy+forrester.jpeg" width="213" /></a></div>
<b>Steffy Forrester <i>(</i></b>solo<i> Steffi</i>) - comincio dai personaggi più al centro dell'azione degli ultimi tempi (per quanto si possa parlare di "azione" nelle trame letargiche della Forresteria, che trascinano per mesi un'unica trovata, grazie anche allo scarsissimo acume dei personaggi). La Steffi, figlia di Mascella e del Canotto, sta prendendo sempre più il posto che fu della Brocca dei bei tempi, tra intrighi, attacchi di libidine e lingerie di pregio. Di Mascella ha preso la volitività, del Canotto il silicone. Una volta aveva una sorella gemella più brutta (che crepò cantando fra le braccia di Mascella, che bei ricordi) e, dopo vari traumi, ultimamente l'abbiamo vista prima avere una tresca col Billone (ne ho parlato <a href="http://enricofarnedi.blogspot.it/2012/05/nuove-nuove-dalla-forresteria-cuori.html" target="_blank"><i><b>a suo tempo</b></i></a>), poi innamorarsi di suo figlio Mezzapugnetta Spencer. Per strappare il tracagnotto alla Speranza (vd. sotto) ha fatto fuoco e fiamme (sempre coadiuvata da Billone per la logistica), tessendo intrighi, fermando ovovie e scatenando orchestre mariachi. Alla fine, durante un inseguimento in quad (avete letto bene) è volata per aria finendo con la faccia per terra. Dopo uno di quei soliti coma di Beautiful (lei stesa col trucco perfetto, tutti i parenti che sbraitano con medici e infermieri, come se fosse colpa loro, litigi in sala d'aspetto e la Speranza in bikini al pronto soccorso per tre giorni) si è ripresa e Mezzapugnetta ha deciso di rimanerle a fianco, per assistere lei e il letale Grumo nel Cervello™, salvo poi scoprire che era un'altra macchinazione di Billone, che aveva assoldato medici per dichiarare il falso. Al momento lei è profondamente stupita che il marito, che ha appena scoperto di essere stato raggirato in molteplici occasioni, non arda di desiderio all'idea di restare con lei.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKzKauWnPxd3vpYs07QPweiagLk9k0dHOCQBT31n4wnCYXPA68azK_QVrYkl3sC5_CBtoSpA-8I2je4_pjZYp7QuEh70G5_ZqUYF2xRYcQ2LRhwg3d84vZFCQNa5t6buv6VedGyXvhLexz/s1600/kimmat.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKzKauWnPxd3vpYs07QPweiagLk9k0dHOCQBT31n4wnCYXPA68azK_QVrYkl3sC5_CBtoSpA-8I2je4_pjZYp7QuEh70G5_ZqUYF2xRYcQ2LRhwg3d84vZFCQNa5t6buv6VedGyXvhLexz/s320/kimmat.jpeg" width="212" /></a><b>Hope Logan </b>(<i>Speranza</i>) - figlia della Brocca e del gaglioffo ormai dimenticato Deacon Sharpe (sparito lui, sparito anche il cognome della bimba). Per anni è stata una specie di Shirley Temple catatonica che ha rischiato in almeno due occasioni di morir per banali incidenti domestici (boccoli impigliati sul fondo della piscina, giuochi proibiti con lo zippo e le tende, e così via). Cresciuta, come spesso accade nella Forresteria, dalla sera al mattino, ha preso le fattezze di donnino biondo e un guardaroba che neanche la Vecchia si metterebbe. Fra i vari accadimenti della sua giovane vita amorosa e professionale ricordiamo: l'episodio in cui la madre e il suo antico fidanzato Oliviero trombarono per sbaglio durante una festa in maschera al ritmo di una canzone del tizio che diceva <i>te gusta la gasolinaa?</i>; la creazione di una linea di moda che promuove la castità (qui mi sono perso anch'io, forse riesce nell'intento attraverso gli accessori particolarmente antiquati); ha rischiato di convolare a nozze con Mezzapugnetta per poi vederselo portar via dalle grazie della Steffi (la castità alla lunga chiede il suo obolo); è rimasta bloccata su una cabinovia assistendo impotente al matrimonio surreale dei due di cui sopra (la condensa sui vetri della cabina era particolarmente toccante, e recitava meglio); infine, è stata anche corteggiata da Tommaso. Varie peripezie, fra cui il Grumo nel Cervello™, la hanno riavvicinata all'amato, pronta a perdonargli di aver inavvertitamente sposato la rivale.<br />
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<b>Liam Spencer </b>(<i>Mezzapugnetta</i>) - al secolo William Spencer III° (già Cooper), figlio ritrovato in matura età da Billone, che ne ignorava l'esistenza fino a due anni fa. Il nostro tracagnotto si trova improvvisamente calato nel ruolo di ereditiere e viene subito messo a ricoprir ruoli dirigenziali nella ditta di papà (una pratica, quella della raccomandazione, inveterata nella serie, che ha portato più e più volte a bancarotte per conclamata deficienza dei soggetti coinvolti, più presi a passar tempo in mutande che a lavorare). Insipido al limite delle umane possibilità, è assurto abbastanza rapidamente a posizioni di primo piano, grazie a tutta la manfrina delle due di sopra che se lo litigano da parecchi mesi. Tecnicamente viene sbattuto a destra e a manca a piacimento degli altri, anche se ultimamente, preso nel mezzo nella storia del Grumo nel Cervello™, gli salta la mosca al naso con niente ed è comprensibilmente amareggiato. Interessante la sequenza quasi psichedelica, in cui l'attore, inseguito da un gruppo mariachi, corre come un cartone animato fra le dune.<br />
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<b>Katie Logan </b>(<i>Chetti,</i> <i>Faccia a padella </i>o<i> Gamera</i>) - la più giovane e meno attraente fra le sorelle Logan, attualmente è moglie di Billone, anche se il loro matrimonio è più in bilico che mai, dopo il tradimento di lui con la Steffi e il clamoroso e recentissimo episodio in cui lui l'ha chiusa nella torre di casa (chi non ha una torre in cui rinchiudere coniugi recalcitranti, del resto?), nella speranza che lei tacesse le informazioni in proprio possesso circa il fittizio Grumo nel Cervello™. In precedenza era stata al centro di una trama piuttosto interessante in cui alla fine le veniva trapiantato il cuore del fratello Tempesta Logan, che si era acconciamente tolto la vita nella stanza d'ospedale accanto a quella in cui lei aspettava un donatore per il proprio corazòn, ormai alla frutta. E' stata lì lì per sposarsi con Nick, se non sbaglio, ma all'ultimo ha scoperto qualcosa che le ha fatto cambiare idea (cosa fosse non ricordo, ma di solito le corna bastano).<br />
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<b>Thorne Forrester (</b><i>Tòrn</i>) - fratello minore di Mascella, conta come il due di coppe quando comanda bastoni. Da sempre nell'ombra, lavora nelle segrete della Forresteria (gli manca giusto la gobba), cenerentolo senza aver mai un riscatto vero e proprio. Ha avuto una vita mai avara di sfighe e disgrazie (tipo sposare il Canotto senza sapere che proprio lei è il pirata della strada che gli ha ammazzato la moglie precedente). Ultimamente gli girano abbastanza le balle e per un brevissimo lasso di tempo ha riavvicinato il Canotto, ma gli sceneggiatori si sono presto dimenticati di lui.<br />
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<b>Thomas Forrester </b>(<i>Tommaso</i>) - figlio di Mascella e del Canotto, nonché fratello della Steffi. Prima era un bamboccio dal viso rotondo e dagli occhioni da cucciolo, ora è un marcantonio dalla mascella degna di cotanto padre e dal fisico da nuotatore ("Bravo!", ebbe a dire la mia amica Chiavegatti, non appena lo vide). Con la nuova gestione è sparito nelle nebbie dei tempi anche un matrimonio da lui contratto con una bella ragazza di origini messicane e ora Tommaso è tornato libero e pronto alle più sordide trame. Anche lui dotato del talento per la moda, ha brevemente portato avanti una linea uomo tutta sua, con l'ausilio della Brocca, di cui si era anche invaghito. La loro storia ha raggiunto apici sublimi nella serie di episodi sul naufragio nell'isola delle <a href="http://enricofarnedi.blogspot.it/2012/02/riassunto-della-solita-colta-e.html" target="_blank"><i><b>morositas allucinogene</b></i></a>.<br />
Successivamente ha cercato di limonar con tutte le donne non consanguinee presenti, dalle segretarie, all'attivista Margherita, fino ad arrivare alla Speranza, che ne ha approfittato (senza sesso, ovviamente) per dimenticar Mezzapugnetta.<br />
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Tenete duro qualche giorno e arriverà anche la dinamitarda conclusione! Nel frattempo cercherò di non pensare troppo al principe Omar.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnDHkOPlQUZzLSCtNpGaC1qF5By36XzrqBireQCFiu-TLbwetQkYup0EvwdAi5FMPV0RbedgPq6pvhDjvjsBdvJNXCj_4_tPuYK2jOL5WvArFgToRnJhLtD_VKGzLmObXMxPVKFJrGMltN/s1600/mto.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnDHkOPlQUZzLSCtNpGaC1qF5By36XzrqBireQCFiu-TLbwetQkYup0EvwdAi5FMPV0RbedgPq6pvhDjvjsBdvJNXCj_4_tPuYK2jOL5WvArFgToRnJhLtD_VKGzLmObXMxPVKFJrGMltN/s320/mto.jpeg" width="197" /></a></div>
<br />Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-30442307249667536542012-05-10T09:03:00.000-07:002012-05-10T09:03:12.675-07:00Nuove nuove dalla Forresteria - Cuori PazziNiente di che, scrivo questo post solo perché la Chiara Chiavegatti voleva delucidazioni sugli ultimi eventi nella Forresteria. Le ho commentato due tre cose su facebook e ho sentito un post nascere.<br />
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Faccio un po' di copia e incolla, revisiono, integro, corroboro e sono subito da voi.<br />
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Facciamo il punto della situazione:<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgruEf8HPrbXmQ_6Gb3NbJMY_kHJ11tv78p5AiKn4HzH2ovEZLcDGFxwMb5hKkVnDC28OoumQdwWK-SfAzIYttOqT5ETd2Ox2Qrpr9iVGknebFEfSQkuFRI6rJ_mIhSgozBgghBoMluPgzV/s1600/hqdefault.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgruEf8HPrbXmQ_6Gb3NbJMY_kHJ11tv78p5AiKn4HzH2ovEZLcDGFxwMb5hKkVnDC28OoumQdwWK-SfAzIYttOqT5ETd2Ox2Qrpr9iVGknebFEfSQkuFRI6rJ_mIhSgozBgghBoMluPgzV/s320/hqdefault.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nulla c'entra, ma non ho resistito</td></tr>
</tbody></table>
- Mascella e la Brocca son tornati insieme, grazie al tempestivo rimorso della Vecchia (mentre Mascella era sul punto di sposare il Canotto, che qua non si perde tempo): ella aveva convinto Tommaso a dichiarare di aver fatto sesso con la Brocca sotto l'effetto delle morositas allucinogene nell'isola ove i due menavano la loro esistenza di naufraghi; ovviamente son tutti arrabbiati con la Vecchia mentre il povero Tommaso viene ritenuto vittima delle macchinazioni della sua nonna che gli aveva promesso anche una quota sostanziosa dell'azienda di famiglia (considerato che rischia la bancarotta ogni tre per due, direi che in effetti Tommaso può a ragione esser ritenuto un frescone, poverino);<br />
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- l'Ambra, che sosteneva d'esser incinta di Guglielmino Spencer (d'ora in poi sarà alternativamente definito "Mezzapugnetta" o "Mino"), scodella una bimbetta mulatta che chiama Rosina. Ora, essendo Mino di razza caucasica, risulta difficile vederlo come padre biologico dell'infanta. Dunque, nella serie abbiamo solo due personaggi afroamericani ricorrenti (lasciando stare il prode tenente Baker, già da anni preda dell'andropausa), facendo due più due otteniamo l'evidenza che la bimba è figlia di Marco del Texas (che ci mette circa un mese a capire il concetto, tale e tanto è l'acume di cui è stato dotato), che comunque non è un malpartito e ha due bicipiti notevoli. Questo parto trasforma automaticamente la Donna Logan in nonna causandole, presumo, non poco imbarazzo;<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT3H_CDPBDk-vWIdejQnX5MI9FZJheBPqHXxLZReRtfuKVaDcScL1ubyUEoDJPF-YKwa12NkeChqbaHbf6XAwQewpic_rZYn-LWgGk95XPqMyrI7oyxDl2JzMlK32tIGVl2iyTabpLF_PQ/s1600/421307_340463495990469_255912254445594_874866_1521068409_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT3H_CDPBDk-vWIdejQnX5MI9FZJheBPqHXxLZReRtfuKVaDcScL1ubyUEoDJPF-YKwa12NkeChqbaHbf6XAwQewpic_rZYn-LWgGk95XPqMyrI7oyxDl2JzMlK32tIGVl2iyTabpLF_PQ/s400/421307_340463495990469_255912254445594_874866_1521068409_n.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"mamma, non è come sembra"</td></tr>
</tbody></table>
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- Billone e la Stefanina si sono innamorati: lei gli stava dietro da un tot, ma galeotta fu l'esperienza della ricerca dei naufraghi e Billone ha finalmente capitolato e vorrebbe far la cosa giusta, ovvero copulare con la Stefanina, quindi lasciare la propria moglie, quella faccia a padella della Chetti Logan. Purtroppo la prima fase viene interrotta dal Canotto, che essendo appena stata lasciata sull'altare da Mascella (vedi sopra), ha un diavolo per capello (a Cesena si potrebbe dire anche "tiraculo") e non si ciuccia niente. Prende a male parole la figlia e Billone, il quale si congeda affermando che andrà tosto a lasciare la moglie, com'è giusto che sia. Non sa, il poveretto, che la Chetti ha organizzato una di quelle belle cerimonie americane in cui marito e moglie si rinnovano il voto di fedeltà e tutto, sotto lo sguardo di Mezzapugnetta che vorrebbe morire, visto che è a conoscenza delle tresche del babbo. Ecco che Billone arriva a casa e si ritrova il tinello pieno di tutti i parenti della moglie, e anche la propria sorella giunta all'uopo, gemella della Carolina defunta da quel dì. Di fronte a quella folla che si ingozza di volovàn e prosecco, Billone non ha il cuore di lasciar la moglie e mastica amaro. Il giorno seguente racconta il proprio fallimento a Stefanina e Canotto: la figlia comprende e mira all'accoppiamento, la madre dà fuori di testa e si reca dalla Chetti e comincia a raccontarle tutto. <br />
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Arriviamo così alla puntata di oggi, che ho riassunto poco fa in dolce stil facebook alla Chiavegatti assetata di conoscenza, e riproduco più o meno fedelmente:<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRj_PxcuKIOa5YAH-YDhMDLHDAV4ZtAIZGNVH3hTsuVex26yBPs6qyTYSSvdRZbJwRBTSom46hwx894lwh1xQCZBcJznII39GiMdBcvXd9gzcoZjoDparEp5hGpvIMkfPigM85mbXQP-hP/s1600/136.png" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRj_PxcuKIOa5YAH-YDhMDLHDAV4ZtAIZGNVH3hTsuVex26yBPs6qyTYSSvdRZbJwRBTSom46hwx894lwh1xQCZBcJznII39GiMdBcvXd9gzcoZjoDparEp5hGpvIMkfPigM85mbXQP-hP/s320/136.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">ay, que dolòr</td></tr>
</tbody></table>
Il Canotto dice che Billone se la fa con la Stefanina, ma la Chetti non ci vuol credere, no no no, e sì che il Canotto insiste: "tuo marito se la fa con mia figlia, casso!! ma sei tonta, oltre ad aver la fazza a padella?"<br /><br />ma lei no no no, "bill ama solo ammè!"<br /><br />nel frattempo Marcus (che se non lo sai è il babbo della figlia dell'Ambra, battezzata Rosina) decide che è meglio per lui non abitare con l'Ambra, che per ciulare va anche bene, ma lui non è innamorato, si limiterà a fare il babbo (però a casa sua, anzi, a casa di Oliviero, così non si deve alzare alle 3 di notte per pulir della cacca).<br /><br />segue scambio di salaci battute fra l'Ambra e la Margherita (d'ora in poi la Daisy la chiamo così); alla Margherita ci piace Marcus, ma ci piace un bel po' (non si capisce perché: pettorali a parte, è un defizente atomico, parola mia).<br /><br />ma torniamo sulla Chetti che continua a dire "no no no, billone mmio ama solo me, ziocanta, e te Canotto fora di qui!"<br /><br />comunque, fatto sta che arriva Billone, le dice che invece il canotto teneva razòn e la Chetti si incazza come una biscia, strepita, piange, grida (che vergogna, ziobbono, che vergogna) e alla fine le prende uno schioppone, casca lunga stesa, fine della puntata, domani è venerdì.<br /><br />pronostici: dato che la Chetti è provvista di un cuore non suo (dono del fratello suicida, qualche anno fa), spero in conseguenze sostanziose, tipo una paralisi temporanea, cosicché la Chetti in sedia a rotelle sarà costretta a vedere Billone amoreggiare con la Stefanina, come già accadde al povero Massimo Marone (mai abbastanza rimpianto) il quale, costretto sulla sedia in tuta di acetato, piangeva alla visione di Deacon Sharp che palpeggiava la Giaquelina. <br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvRKFC0lDjMf32nAt9fqt15xlEKHNxcPCCb_tpo-gJp_ccxLTO7nqdCuehTMEBzunlAMH_ThzWxYzxgI31J5S_nQKoXN7n21dhdJV8kowj6QLVzuXgeTQfP5JRsoVlNxFTl6XbMmP8uSUP/s1600/Joseph_Mascolo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvRKFC0lDjMf32nAt9fqt15xlEKHNxcPCCb_tpo-gJp_ccxLTO7nqdCuehTMEBzunlAMH_ThzWxYzxgI31J5S_nQKoXN7n21dhdJV8kowj6QLVzuXgeTQfP5JRsoVlNxFTl6XbMmP8uSUP/s1600/Joseph_Mascolo.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Massimo Marone, dove lo metti sta</td></tr>
</tbody></table>
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Ah, questa sì che è vita, non siete d'accordo?Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-1239935563301693212012-03-12T14:25:00.000-07:002012-03-12T14:25:17.253-07:00Tutta la vita - A Noise Insopportable“La musica molto spesso dà delle grandi sensazioni positive, ma molto spesso diventa un rumore insopportabile: <em>A noise insopportable</em>“<br />
E il pubblico giù a ridere.<br />
“Questa canzone non è autobiografica, ma la canzone parla di tutti quelli che fanno musica: dei musicisti”.<br />
Ne parlavo con Lollo, credo, poco tempo fa. O forse con qualcun altro, la racconto a chiunque, prima o poi, la presentazione di <em>Tutta la vita</em>. Però del disco dal vivo son sicuro di averne parlato con lui, dell’energia, di quella presentazione memorabile e di una canzone che dice come mi sento io quando suono, con parole che non le capisco mica bene, ma mi spiegano sul serio.<br />
Qualche giorno fa, Dalla era morto da poche ore e io ero letteralmente sconvolto; mentre fioccavano i link su facebook, Lollo ha semplicemente scritto <em>Tutta la vita</em>.<br />
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<a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2012/03/scheda_degrebanana1web.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="" class="alignright size-full wp-image-7032" height="300" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2012/03/scheda_degrebanana1web.jpg" width="300" /></a>Dalla l’avevo sempre ascoltato, sui dischi della mia mamma che lo adorava. Ci aveva anche portato a vedere il concerto con De Gregori allo stadio di Cesena e ricordava sempre che all’ingresso le avevano confiscato la bottiglia d’acqua, caso mai quella signora con due bambini avesse dato fuori di matto e deciso di lanciare la bottiglia della Norda in testa a qualche fan di De Gregori (che a lei, come a me, piaceva di più Dalla). Vabbè, non era proprio una signora, aveva 28 anni, ma era un’altra epoca. Mia sorella Fosca un po’ si ricorda, io non tanto, ma per anni ho consumato <em>Banana Republic</em> immaginandomi che mi spello le mani fra quel pubblico così evidentemente felice.<br />
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Cassette, raccolte, album: tutte le cose di Dalla che c’erano in casa erano impressionanti, infinitamente superiori agli altri (pochi) dischi di mia madre. E sì che c’erano Battiato, De Gregori, Battisti e altra robina così.<br />
Dalla, per me che ero un bambino, aveva una forza che gli altri non si sognavano neanche (Battiato mi faceva molto ridere, in effetti, ma la musica era un’altra storia, non c’era gara). La voce di Dalla mi incatenava, naturale e potentissima insieme, con la sua bella dizione bolognese, con le doppie che saltavano e quelle improvvise bordate di suoni misteriosi (da bambino ero sicuro che fosse inglese autentico).<br />
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<em>Lucio Dalla</em> è un disco che conosco a memoria ma, da adolescente alle prese con la mia prima tromba, lo legavo più ai miei ricordi di infanzia, <em>Viaggi Organizzati</em> e <em>Bugie</em> invece suonavano più nuovi, pieni di tastierine elettroniche e melodie storte e testi di cui capivo poco o niente, ma che mi sembravano molto belli, soprattutto perché usavano parole normali. Esplosioni di suono e slanci di voce esaltanti. <em>Tutta la vita</em> mi piaceva tanto; non sapevo bene di cosa parlasse ma “tutta la vita a far suonare un pianoforte lasciandoci dentro anche le dita” era un verso bellissimo che in qualche maniera parlava anche di me.<br />
<a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2012/03/51xq9WjwZyL._SL500_AA280_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" class="alignleft size-full wp-image-7034" height="280" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2012/03/51xq9WjwZyL._SL500_AA280_.jpg" width="280" /></a>Nel 1986 esce <em>Dallamericaruso</em>, un live registrato negli Stati Uniti da Lucio Dalla con gli Stadio. Ora come ora, il disco è ricordato perché c’è <em>Caruso</em>, ma per me la parte dal vivo è sempre stata più interessante, un po’ perché i dischi dal vivo mi son sempre piaciuti, un po’ perché <em>Caruso</em> mi è sempre piaciuta poco, ma soprattutto perché mi immaginavo di prender posto fra gli Stadio, alle spalle di Dalla, e suonar la mia tromba (o quello che avesse voluto lui) e divertirmi come sembrava si stessero divertendo loro in quel momento.<br />
Tutti i brani son suonati con una foga travolgente, senza preoccuparsi poi tanto di suonar perfetto (alla fine Dalla ringrazia tutti quelli che hanno permesso “questo obbrobrio”). Quando arriva <em>Tutta la vita</em>, con la sua presentazione curiosa ed esilarante, mi si apre un mondo. Dalla dice che non ha mai avuto scelta, di fronte alla musica, può soltanto fare quello che sta facendo: suonare fino a farsi male, “salutando gli ultimi capelli”.<br />
C’è tanta musica pop dedicata alla vita da musicista, album interi (tra l’altro Dalla è autore dello splendido adattamento italiano di <em>The Road</em>;<em> Una città per cantare</em> secondo me è di gran lunga superiore alla versione originale); non ho mai trovato però tutto il mistero, la fatica e la gioia del fare musica spiegati così bene come in questa canzone qua, in questi 5 minuti e rotti dal vivo, con la chitarra di Ricky Portera che se la gode, le tastiere che alzano continuamente il volume e citano <em>Perfidia</em> (Dalla era anche un orchestrale, a modo suo), la voce che splende, ride di sé stessa e mi fa morir di invidia.<br />
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Poi, un po’ divento più grande, un po’ divento cretino, un po’ la produzione di Dalla cala di qualità (ma non son sicuro che non sia perlopiù colpa mia e delle manfrine jazz che mi ciuccio tra i 18 e i 30 anni), fatto sta che non son più tanto aggiornato sulla produzione del mio cantautore preferito. L’ultimo disco lo compro nel 1996, ma più che altro perché la mia mamma è appena entrata in ospedale e immagino le possa far piacere; non lo cago più tanto, almeno fino a quando non mi riavvicino alla musica pop, ma anche lì prediligo gli americani.<br />
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Qualche anno dopo mi salta in mente di scrivere canzoni e comincio a suonarle in giro. Siccome 13 canzoni sono poche, cerco cover italiane, ma Dalla lo tengo alla larga, troppo difficile e spaventoso il confronto con la mia povera voce, anche se <em>Tutta la vita</em> sarebbe veramente da provare, c’è già la presentazione pronta.<br />
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<a href="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2012/03/100720.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="" class="alignright size-full wp-image-7037" height="281" src="http://actress.altervista.org/wordpress/wp-content/uploads/2012/03/100720.jpg" width="280" /></a>L’anno scorso mi vien voglia di vinile (a breve un post all’uopo): mi procuro un giradischi, recupero i miei dischi a casa del babbo e mi accorgo che quelli di Dalla non ci sono. Probabile che la collezione della mamma ce l’abbia la Fosca. Allora decido di cercarli un po’ nei mercatini e trovo diverse cose e mi si stringe il cuore a pensare a quando li ascoltavo a 13 anni e mi rileggevo i testi e i nomi di musicisti, tecnici e produttori. Lascio lì una copia di <em>Dallamericaruso</em> pensando che tanto ho il cd, ma in effetti metter la puntina sui solchi di<em> Com’è profondo il mare</em> è veramente emozionante.<br />
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Qualche settimana avanti veloce: vengo da cinque giorni di influenza e non sto proprio bene. La radio in cucina annuncia che Lucio Dalla è morto in Svizzera (“in Isvizzera? a fare che?”) e, ricordi che saltan su, emozione, tutto tutto: do un po’ fuori di matto (ci sono i testimoni) ma sorvoliamo, che è meglio. Il giorno dopo sono a suonare a Padova e in quelle due ore di auto mi ascolto solo Dalla e in testa, un po’ per la febbre, un po’ perché va così, canto continuamente <em>Tutta la vita</em> (“domani compro un bel violino e una camicia di velluto, e ti saluto”).<br />
Parlo a Simone, che mi dà una mano con cavi e microfoni, del fatto che son sconvolto dalla morte di Dalla, lui mi dice “potresti fargli un omaggio” e io mi rendo conto che non sono pronto per una roba così, forse non mi ci sentirò mai. Sicuramente adesso mi sembra poco rispettoso e non lo faccio di sicuro. Ma mentre suono e canto le mie canzoni penso sempre a quella canzone, a quella esecuzione del 23 marzo 1986 e alla voce di Dalla, allegra e inesorabile, che dice “…come un pallone che si è perduto io ti saluto, io ti saluto”.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><object width="320" height="266" class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://3.gvt0.com/vi/8D_YlSnI3kc/0.jpg"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/8D_YlSnI3kc&fs=1&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><embed width="320" height="266" src="http://www.youtube.com/v/8D_YlSnI3kc&fs=1&source=uds" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object></div>questo è il video di quella versione di <i>Tutta la vita</i>, peccato manchi la presentazione.<br />
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ps - questo post è già stato pubblicato su <a href="http://actress.altervista.org/wordpress/?p=7026" target="_blank">Stonehand Ex Press</a>, dove scrivo da qualche tempo!Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-59375793800252485322012-02-04T11:06:00.000-08:002012-02-04T13:32:01.597-08:00Il mistero del numero 100 - Ansia e sorprese a MacerataIl 26 di dicembre, dopo giorni a pensarci, e ore a combattere coi captcha del sito di RyanAir, prenoto i voli per la mia prima vacanza seria da un anno e mezzo a questa parte. La mattina del 27 mi arriva una email che mi comunica che sono stato ammesso alle audizioni live per il concorso <a href="http://www.musicultura.it/" target="_blank">Musicultura</a>, che io ormai avevo dato per perso, e che dette audizioni si svolgeranno il 28 gennaio, mandando così le mie ferie giù per il gabinetto. Oh yeah. Contento son contento, ma la Chiara mi lancia certi sguardi che mi levan la pelle della schiena.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgttzUaYlvlrGwaK5U_MtdYlcZPkbzc-cybbZps9-eOuFBPxO_ioVGDXLyElqWs3JXwQ4JKl4sPFAFeSmyqsMljbwyNQEbYT_Z6JkfX0fE9GMsDuNLnbCy8CjRPeI7c2NfaidJMp37cdkOS/s1600/96713_musicultura+2012+2012-01-21_184115.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgttzUaYlvlrGwaK5U_MtdYlcZPkbzc-cybbZps9-eOuFBPxO_ioVGDXLyElqWs3JXwQ4JKl4sPFAFeSmyqsMljbwyNQEbYT_Z6JkfX0fE9GMsDuNLnbCy8CjRPeI7c2NfaidJMp37cdkOS/s320/96713_musicultura+2012+2012-01-21_184115.jpg" width="320" /></a></div>Avanti veloce fino al 27 gennaio sera: mi sto un po' cagando addosso, diciamo parecchio. La Chiara nel frattempo mi ha perdonato e mi sostiene indefessa nelle mie sclerosi; infatti, quando son sotto pressione, tendo a diventar matto, mi invento canzoni in tempo reale, rido da solo, mi iscrivo a corsi di decoupage, cose così.<br />
La notte dormo poco e male. Alle 8 son già in piedi, anche se dovrò partire fra quattro ore e mezza (riuscirò comunque ad accumulare 20 minuti di ritardo: un talento naturale, il mio), e comincio a rimbalzare da una parete all'altra. "Chiara, vanno bene i jeans neri?", "Chiara, va bene se non mi faccio la barba?", "Chiara, farà freddo laggiù?", "Chiara, se smetto lo metti giù il badile?", e così via.<br />
Controllo decine di volte di aver preso su tutto e parto.<br />
Torno subito indietro bestemmiando tra i denti perché mi son dimenticato di stampare il foglio con tutte le indicazioni per raggiungere il teatro a Macerata.<br />
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Al bar del metano ci son già Mohuro e Bovi (rispettivamente conosciuti anche come Gazzoni e Marco) che mi aspettano e ridono già (quando loro due ridono già prima di partire c'è da aver paura, potrebbero nascere tormentoni infernali che si tatuano nel cervello e si riesce a toglierli solo chirurgicamente).<br />
Il viaggio procede liscio col bel sole di gennaio e, grazie alla mia ansia, arriviamo che il teatro è ancora chiuso. Mauro che mi fa notare che il teatro della Filarmonica è in un bel palazzo antico che emana un po' la stessa atmosfera del Conservatorio dove ho passato 7 anni: ancora più ansia, grazie Mauro. La giornata è così pianificata: dalle 15.30 alle 18.30 si faranno le prove tecniche audio; 19.30 cena; 20.30 foto e interviste; 21 spettacolo. Mohuro è mancino, quindi la batteria va montata al contrario e, per praticità, noi tre saremo i primi a salire sul palco.<br />
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Facciamo un po' di chiacchiere con gli altri musicisti, e mi sembran tutti più tranquilli di me, ma magari anche io sembro tranquillo, da fuori. Ascoltiamo il sound check e Bovi comincia a dire: "Ehi, ma siamo sicuri di quello che stiamo facendo? Gli altri hanno arrangiamenti levigatissimi, sequencer, effetti particolari, strumenti etnici, elettronica, mentre noi siamo in tre, suoniamo ruvidi come la ghiaia e il tuo ukulele è sempre scordato" (quella dell'ukulele non l'ha mica detta, ma so che lo pensa). Vorrei fargli presente che, a poche ore dall'esibizione, il suo pur condivisibile ragionamento non è particolarmente d'aiuto a gestire l'ANSIA.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVB7inokQ373lJ0h9ZsfZfiMAF3ibH74CvtIyBr7SJRGWZJsCTqesDyAyyDD2ojyjWqHpXwRZHX_evSBvzWq025iUmXB8NpqL4_WV2MVVsE5f6-uOQ_iklSiOFev6NN2zIATkgQ3HkGS4W/s1600/Immag1512.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVB7inokQ373lJ0h9ZsfZfiMAF3ibH74CvtIyBr7SJRGWZJsCTqesDyAyyDD2ojyjWqHpXwRZHX_evSBvzWq025iUmXB8NpqL4_WV2MVVsE5f6-uOQ_iklSiOFev6NN2zIATkgQ3HkGS4W/s320/Immag1512.jpg" width="240" /></a>Nel frattempo ci mostrano il nostro camerino, il numero 3, scopriamo che il bagno è numerato 100, e Marco si ricorda che sua nonna diceva "vado al numero 100", quando andava in bagno. Ho cercato conferma navigando su internet, ma non ho trovato nulla a proposito (a proposito del numero 100, non della nonna di Bovi). Mistero.<br />
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Arriva il nostro turno per fare il soundcheck e tutto fila liscio e svelto, grazie all'efficienza di Giorgio e Mauro, tecnici dal sorriso sempre pronto, nonostante abbiano a che fare da una settimana con almeno 4/5 gruppi di musicisti in paranoia al giorno ("mi metteresti più bouzuki in spia?", "se schiaccio qui cosa succede?", "io avevo chiesto un pianoforte rosa!", e così via).<br />
Siccome siamo arrivati un po' lunghi, foto e interviste sono rimandate e si va a cena tutti insieme, con Bovi che continua a porsi domande sul significato dell'universo e sull'opportunità della nostra presenza a Macerata: "ma siamo proprio sicuri?"<br />
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Si vede che le domande fondamentali non tolgono l'appetito, che i miei due soci mangiano a quattro palmenti, mentre io ho un po' di stretta allo stomaco (come altri dei musicisti in gara) e mi affogherei di birrette, ma mi trattengo per dopo.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhisGq7ShVwI-hRsxJGbjnBvOMH3KOBifOUurkjOpZGjerZEwpGg-M3ErLBySuPEB5A3al3K3NxKiFxoG5gLV3kTVuURr_dHPLAfwRuhhnXT52LOCBDjvAafC0tcTYZnBw9cNoLQ50yrs-k/s1600/425383_185094448265476_100002947667767_299693_1679133425_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhisGq7ShVwI-hRsxJGbjnBvOMH3KOBifOUurkjOpZGjerZEwpGg-M3ErLBySuPEB5A3al3K3NxKiFxoG5gLV3kTVuURr_dHPLAfwRuhhnXT52LOCBDjvAafC0tcTYZnBw9cNoLQ50yrs-k/s320/425383_185094448265476_100002947667767_299693_1679133425_n.jpg" width="240" /></a></div>Eccoci in camerino a cambiarci per la suarè: io sfoggio la mia solita camiciuola verde col collo impossibile, Mohuro la sua cravattina e Marchino una camicia delle sue di colore indefinibile. Ognuno scarica la tensione come può, io continuo ad accordare l'ukulele, Bovi si cambia in corridoio "perché c'è un bel calduccio" mentre Gazzoni in canottiera urla "10 minuti! 10 minuti!!" suscitando panico e sconcerto negli altri artisti.<br />
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Il momento di salir sul palco si fa attendere e aspettiamo facendo due chiacchiere con il fonico. Io accordo indefesso e chiedo a Bovi consigli, che le mie orecchie già scarse di loro in questo momento sono inservibili.<br />
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Parte la sigla, presentazioni e sento il mio nome, bùm!<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZnQhrKv2ylFiJI5ed_EQSyHlaTNCSNgDdhLSy5N-5KqUA3zN3UJSX3uTwnfekD0Z_zJCdP-iYAuAFHkZmjROg7Pbj_gkcmgt8LL7pBvjP82CvhkM5zcyBJpm1LZZfHS5ueYmC2dy-fDHu/s1600/DSC_3682.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZnQhrKv2ylFiJI5ed_EQSyHlaTNCSNgDdhLSy5N-5KqUA3zN3UJSX3uTwnfekD0Z_zJCdP-iYAuAFHkZmjROg7Pbj_gkcmgt8LL7pBvjP82CvhkM5zcyBJpm1LZZfHS5ueYmC2dy-fDHu/s200/DSC_3682.JPG" width="133" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"cos'è che non funziona?"</td></tr>
</tbody></table>Mauro, il fonico, mi segue sul palco e attacca il cavo dell'ukulele, è la prima volta che mi succede una roba del genere e un po' mi sento rockstar. La sala è strapiena e la giuria è disposta lungo un tavolo e sembra un po' una commissione d'esame, ancora più ansia. Mi presento e comincio a cantare con la voce che trema e le ginocchia peggio. Dopo un po' mi accorgo che il mio ukulele non è che si senta granché: forse è il famigerato effetto di assorbimento acustico del pubblico in sala (ci sarebbe da fare un post solo sulla famosa frase che si dice ai soundcheck: "col pubblico stasera cambierà tutto"), ma mi sembra un po' strano che la voce non risenta dello stesso effetto. Allora, sempre cantando e suonando, sempre più in banana, comincio ad allungare il collo per vedere se i miei pedalini sono accesi, mando dei cancheri a Mauro il fonico che forse non ha collegato tutto per bene. A metà canzone tocco la rotella del volume dell'ukulele che torna a farsi sentire e mi maledico (e mi scuso mentalmente con Mauro che non aveva colpa).<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaY9CyUAnFNBg8uGuySqQnERn04djLOrnMAV4nxHdgbDL7aJz02sH6wCwvd8C-8PeknXyOhmXE0K8TmEVMTCuVfXkFndawMy8KPmJ96mdnvoHLR7QC6WYACealmsHDkRcr0NLqpBQ-6TG_/s1600/DSC_3698.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaY9CyUAnFNBg8uGuySqQnERn04djLOrnMAV4nxHdgbDL7aJz02sH6wCwvd8C-8PeknXyOhmXE0K8TmEVMTCuVfXkFndawMy8KPmJ96mdnvoHLR7QC6WYACealmsHDkRcr0NLqpBQ-6TG_/s200/DSC_3698.JPG" width="200" /></a>Ok, ho compromesso la mia comparsata a Musicultura, ma ormai siam qua e amen, tiriam giù il teatro, se c'è modo, che ci sono ancora due canzoni da fare. Mi giro per lo sguardo d'intesa coi miei soci, intesa che ci sparerà verso il cielo, e vedo Bovi che mi dice "Peccato per il volume". <br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvatDrpJL8XvGXCh_Op8_jiFuANNwm9ObIgiGaSTW8NV2mq6HUr7g0STzkdpEfFOUiFOCbGaoha6pDJu_Qttn6eQSulDE0XZ4J_RqiLn_V6iPCy9xpPF1kk6ECv4CfCx7thuTVQ2mfUjlC/s1600/IMG_6723.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvatDrpJL8XvGXCh_Op8_jiFuANNwm9ObIgiGaSTW8NV2mq6HUr7g0STzkdpEfFOUiFOCbGaoha6pDJu_Qttn6eQSulDE0XZ4J_RqiLn_V6iPCy9xpPF1kk6ECv4CfCx7thuTVQ2mfUjlC/s200/IMG_6723.JPG" width="133" /></a>Resisto all'impulso di menarlo: suoniamo decisi le nostre canzoni, Mauro pesta duro, Marchino non sbaglia una nota e canta altrettanto bene, ci divertiamo, insomma (anche se su Corso Sozzi mi metto a schiacciar pedalini a vanvera, tanto ormai). Applausi applausi, io resto sul palco per le domande di rito della giuria, ormai son tranquillo e mi piace parlare della mie cose (ma quello mi piace sempre, non conta).<br />
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La commissione mi congeda e con Mohuro e Marco andiamo a farci fare le foto, poi per me comincia una lunga serie di interviste di rito e purtroppo mi perdo tutte le altre esibizioni. Fra un'intervista e l'altra mi incrocio con Bovi e Mauro che dicono "abbiamo spaccato, peccato per il primo pezzo!"; ormai l'ansia non ce l'ho più, vorrei menarli, ma non ho tempo e poi han ragione loro. Al cellulare arrivano i messaggini di chi mi guardava da casa ma non riesco a rispondere.<br />
Riesco finalmente ad agguantare una birretta e telefono alla Chiara per chiedere come le è sembrato il tutto, e mi rincuora scoprire che da casa la piva del volume non si è notata troppo. Mentre sono al telefono mi arrivano avvisi di chiamata vari, e vedo Paolo dell'organizzazione che mi dice di andare dietro le quinte, perché ho vinto il premio per la miglior performance. Io? Da bòn? Io?<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih9soogh0vNkUyrSU70uvbUKqRc9c_gq9ksRLLdNIbZwrX5w7xL9BZQdHuLrTTLIsApukklJSvokE3kdLzEdV1NqKCM8VnFXeW7HZjUbM07wzS2yBQMBDOoBgUuWuHq__EnmRIo4gjbIGY/s1600/427632_321387421235724_147049725336162_843154_1262671332_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih9soogh0vNkUyrSU70uvbUKqRc9c_gq9ksRLLdNIbZwrX5w7xL9BZQdHuLrTTLIsApukklJSvokE3kdLzEdV1NqKCM8VnFXeW7HZjUbM07wzS2yBQMBDOoBgUuWuHq__EnmRIo4gjbIGY/s320/427632_321387421235724_147049725336162_843154_1262671332_n.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span class="hasCaption"> Farnedi con l'Assessore Irene Manzi.</span></td></tr>
</tbody></table>Son lì dietro le quinte che ciuccio la mia birra con gli occhi sgranati mentre una signora bionda e alta (che si rivelerà l'assessore alla cultura del comune) mi fa i complimenti (io? sul serio?). Mi consegnano il premio (un bel microfono con serigrafia offerto dallo sponsor), foto foto foto, e poi lasciamo il palco e la serata finisce lì, stanchi morti, che non sappiam più dov'è parcheggiata la macchina, ma siam contenti.<br />
Bovi mi dice che probabilmente il nostro suono spartano e ruvido come la ghiaia era proprio la cosa che ci voleva: non lo prendo a scapaccioni solo perché ho appena vinto un bel microfono, e anche per merito suo e di Mohuro.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/URl9n8v6WyM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
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La foto del numero 100 l'ho fatta io col mio cellulare da due lire, quella in camerino viene dalla macchina di Mohuro, le altre sono di FotoStudioPrint, Macerata.<br />
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ps - non mi son spiegato bene, mi sa, Musicultura funziona così: ci si iscrive, se le canzoni piacciono si arriva alle audizioni, chi supera le audizioni entra nella rosa del 16 finalisti e poi, eventualmente, arriva la gloria. Ogni serata delle audizioni la giuria premia la miglior performance con un microfono offerto dallo sponsor, ma questo premio non è collegato a un'eventuale accesso alla finale, per cui ancora i giochi sono aperti. Speriam!Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-14866237852239189432012-02-01T09:19:00.000-08:002012-02-04T11:11:51.113-08:00Riassunto della solita colta e imprescindibile serie televisiva. Addì primo febbraio del duemiladodici.riassunto di Beautiful di oggi, perché qualcuno me lo chiede e soprattutto perché merita (chi avesse problemi a racapezzarsi fra i personaggi potrà andare a guardarsi il <a href="http://enricofarnedi.blogspot.com/2011/11/allora-visto-che-qualcuno-mi-ha-detto.html" target="_blank">post</a> con l'elenco dei personaggi più importanti; va bene, va bene, prima o poi scriverò anche la seconda parte, quella dedicata alle mezze calzette).<br />
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Dunque, procedono spasmodiche le ricerche della Brocca e Tommaso, superstiti di un incidente aereo che ha salvato solo le paillettes del vestito della Brocca, risultato della sostituzione in toto dei costumisti della serie, ruolo ora ricoperto da alcuni gibboni. Mentre i due si aggirano in mutande e paillettes lei e vestito da california dream man lui (facendo appello alle proprie leggendarie capacità recitative, si muovono come comparse in un film di Romero), su un aereo acconciamente messo a disposizione dalla Spencer Publications troviamo Billone, Mascella, il Canotto e la Steffi che coordinano le ricerche. Billone mantiene la calma, mentre gli altri si lasciano andare - a turno - a eccessi di isteria (encomiabile comunque Mascella: nonostante l'emergenza è riuscito a passar dal coiffeur a rinfrescar la tinta).<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVqkKtMjqth11ubzUpR0McluDB4xAYFC_amnNp2wD35cYz9l9nTF_r7bKZbTASljtlHYaWTUD-wO8MgrRtv6tGbeHAQ8_o0CbaqFYKYXrOJXNna8QNBFBT1oJDTjFD6u2dpvO5WUcYoOCB/s1600/_4minibeautiful_brooke_thomas5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVqkKtMjqth11ubzUpR0McluDB4xAYFC_amnNp2wD35cYz9l9nTF_r7bKZbTASljtlHYaWTUD-wO8MgrRtv6tGbeHAQ8_o0CbaqFYKYXrOJXNna8QNBFBT1oJDTjFD6u2dpvO5WUcYoOCB/s320/_4minibeautiful_brooke_thomas5.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"stai tranquillo, non è la prima volta che mi succede"</td></tr>
</tbody></table><br />
Tommaso sull'isoletta tesse lodi della sua compagna di sventura, donna fantastica e magnifica (soprattutto in quanto principale produttrice della serie), indi fa appello al suo passato da scout e, sfoggiando lucidi bicipiti e chioma scintillante, riesce ad accendere un focherello per riscaldar le rigide notti fijiane (fijine? boh?). Intanto la Brocca, famelica, occhieggia le morositas che uno scenografo ha truccato da altrettante bacche velenose. Tommaso la redarguisce dicendole che non lo san mica se si posson mangiare, che se poi gli viene il cagotto non ha il cambio di paillettes. Ciononostante le morositas son state colte dal rovo e tenute nella spelonca a mo' di addobbo, se posso azzardare un'ipotesi.<br />
<br />
Nel frattempo Mascella, risoluto come non mai, decide di battere l'oceano intiero a bordo di un umile peschereccio pilotato da un sorridente oriundo. Billone gli fa notare che le ricerche sono state affidate al fior fiore dell'aviazione e della marina locale, attrezzatissimi di ogni strumento e comfort, ma Mascella non sente ragioni (del resto, una tinta così fresca non può esser lasciata a languire nel chiuso di una cabina di aereo) e decide di partire, seguito dal Canotto (in caso di necessità in mezzo all'oceano, la psichiatra siliconata sarà utile quanto un piegaciglia). Billone gli stampa una cartina da google maps e gli dà una bottiglia d'acqua per il viaggio. Flotta attrezzata vs. peschereccio di Mascella: secondo voi chi troverà i naufraghi? <br />
<br />
Mentre Tommaso va alla ricerca di acqua potabile (da poter bere, come ieri, dal guscio di un capasanta appena pulito con l'amuchina), la Brocca resiste alla tentazione di mangiar le morositas birichine e volge lo sguardo al cielo, biascicando parole affettuose e deliranti a Mascella che, in un montaggio vertiginoso e virtuosistico, sta facendo la stessa cosa dal suo umile peschereccio. Mentre entrambi guardano la costellazione dell'Orsa Maggiore (ipotizzo, ché per me poteva anche essere quella del Calippo), parte un breve montaggio che ritrae i due durante alcune delle loro molteplici cerimonie nuziali, dimostrazione del buon gusto che contraddistingue la Forresteria.<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3y6fxFpfTcUMMeRil629Trt2BYgqpEZJMrPNBQ3_T_81B8_0mXCb84MigO5PCWn2mT02heR0jPLj8K06qQXnbGywWI4vBUxz7vUMc74XkPJWHcWhSPulJzoG2soAGT_PnMzKe4djYW_Xz/s1600/CAST+AWAY+VOLLEYBALL.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3y6fxFpfTcUMMeRil629Trt2BYgqpEZJMrPNBQ3_T_81B8_0mXCb84MigO5PCWn2mT02heR0jPLj8K06qQXnbGywWI4vBUxz7vUMc74XkPJWHcWhSPulJzoG2soAGT_PnMzKe4djYW_Xz/s320/CAST+AWAY+VOLLEYBALL.jpg" width="320" /></a>L'episodio ci lascia con molte aspettative: mangerà la Brocca le morositas per poi farsela addosso? Troverà Mascella l'isola giusta? I gibboni avran cibo e acqua a sufficienza? Billone e la Steffi, rimasti soli, sono a rischio lingua in bocca? Ma soprattutto, mi lascia con l'amaro in bocca per non aver ripresentato Manassa, l'erculeo coordinatore delle ricerche per mare e cielo che porta un pareo a mo' di copricapo.<br />
<br />
Speriam in domani.Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-12710582715029297372011-11-29T07:43:00.000-08:002011-11-29T07:45:28.380-08:00Costruire il Mito: la saga della Forresteria, ovvero due o tre cose su BeautifulAllora, visto che qualcuno mi ha detto di non aver capito bene di cosa diamine andassi cianciando nel mio post precedente, mi metto giù a scrivere uno scritto di seminale e capitale importanza che mette in fila un po' di robe che so di Beautiful, e spiega ai poverini che ne ignorano il richiamo di sirena quali possano essere i motivi buoni e giusti per seguirlo.<br />
<br />
La serie, vedetela un po' come vi pare, ma a me sembra sia la saga di una famiglia di imbecilli (la Forresteria). Intorno a questa famiglia, una ridda interminabile di altri imbecilli, dominati dalla foia o dalla sete di danaro, o da scompensi di litio che portano il malcapitato di turno a gesti insani, che possono variare dallo scherzo da prete al suicidio/omicidio.<br />
<br />
Negli anni son successe un totale di robe, ma io ho cominciato a seguire la vicenda in tempi relativamente recenti. Credo che il mio primo ricordo sia Massimo Marone, riconosciutosi padre biologico di Ridge, si commuove e dice al mascellone "Anche tu sei un Marone" (anche Mascella ha l'occhio lucido e si può ben capire perché). In realtà nella mia testa c'è una vaga immagine del parto di Sally Spectra (che sia per quello che non ho mai preso in considerazione la possibilità di riprodurmi?). Alien m'aveva impressionato meno, e sì che ero piccolo quando l'ho visto.<br />
<br />
Quel che segue è la prima parte di una disamina dei vari personaggi, dal mio punto di vista di spettatore abituale ma non troppo, per cui non è che mi ricordo proprio tutto tutto.<br />
<br />
Nella sicurezza di aver fatto cosa di capitale importanza nonché graditissima, vi auguro buone cose. <br />
<br />
Appena mi scuoto dal torpore procedo col resto.<br />
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<b><br />
</b><br />
<div style="text-align: justify;"><i><b>Parte Prima </b></i></div><div style="text-align: justify;"><b>PEZZI DA NOVANTA </b></div><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGvjzThnOrq5A4lEY88yU-5V5JL6eUp5sxvo0gPfhQeaRsUh7xPCrKPIIsWVZmSriYkT5RyEfVKpwWeUaew0XwSo2ByHnDnkg2Lo5c7GXc9UziFI3419lfbEhdF4n6rQme0i4r7lsBQ0p/s1600/dt_bb_cast_240_klang.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGvjzThnOrq5A4lEY88yU-5V5JL6eUp5sxvo0gPfhQeaRsUh7xPCrKPIIsWVZmSriYkT5RyEfVKpwWeUaew0XwSo2ByHnDnkg2Lo5c7GXc9UziFI3419lfbEhdF4n6rQme0i4r7lsBQ0p/s1600/dt_bb_cast_240_klang.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGvjzThnOrq5A4lEY88yU-5V5JL6eUp5sxvo0gPfhQeaRsUh7xPCrKPIIsWVZmSriYkT5RyEfVKpwWeUaew0XwSo2ByHnDnkg2Lo5c7GXc9UziFI3419lfbEhdF4n6rQme0i4r7lsBQ0p/s1600/dt_bb_cast_240_klang.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGvjzThnOrq5A4lEY88yU-5V5JL6eUp5sxvo0gPfhQeaRsUh7xPCrKPIIsWVZmSriYkT5RyEfVKpwWeUaew0XwSo2ByHnDnkg2Lo5c7GXc9UziFI3419lfbEhdF4n6rQme0i4r7lsBQ0p/s1600/dt_bb_cast_240_klang.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGvjzThnOrq5A4lEY88yU-5V5JL6eUp5sxvo0gPfhQeaRsUh7xPCrKPIIsWVZmSriYkT5RyEfVKpwWeUaew0XwSo2ByHnDnkg2Lo5c7GXc9UziFI3419lfbEhdF4n6rQme0i4r7lsBQ0p/s1600/dt_bb_cast_240_klang.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGvjzThnOrq5A4lEY88yU-5V5JL6eUp5sxvo0gPfhQeaRsUh7xPCrKPIIsWVZmSriYkT5RyEfVKpwWeUaew0XwSo2ByHnDnkg2Lo5c7GXc9UziFI3419lfbEhdF4n6rQme0i4r7lsBQ0p/s1600/dt_bb_cast_240_klang.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGvjzThnOrq5A4lEY88yU-5V5JL6eUp5sxvo0gPfhQeaRsUh7xPCrKPIIsWVZmSriYkT5RyEfVKpwWeUaew0XwSo2ByHnDnkg2Lo5c7GXc9UziFI3419lfbEhdF4n6rQme0i4r7lsBQ0p/s1600/dt_bb_cast_240_klang.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGvjzThnOrq5A4lEY88yU-5V5JL6eUp5sxvo0gPfhQeaRsUh7xPCrKPIIsWVZmSriYkT5RyEfVKpwWeUaew0XwSo2ByHnDnkg2Lo5c7GXc9UziFI3419lfbEhdF4n6rQme0i4r7lsBQ0p/s1600/dt_bb_cast_240_klang.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGvjzThnOrq5A4lEY88yU-5V5JL6eUp5sxvo0gPfhQeaRsUh7xPCrKPIIsWVZmSriYkT5RyEfVKpwWeUaew0XwSo2ByHnDnkg2Lo5c7GXc9UziFI3419lfbEhdF4n6rQme0i4r7lsBQ0p/s1600/dt_bb_cast_240_klang.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGvjzThnOrq5A4lEY88yU-5V5JL6eUp5sxvo0gPfhQeaRsUh7xPCrKPIIsWVZmSriYkT5RyEfVKpwWeUaew0XwSo2ByHnDnkg2Lo5c7GXc9UziFI3419lfbEhdF4n6rQme0i4r7lsBQ0p/s1600/dt_bb_cast_240_klang.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><b><br />
Ridge Forrester</b> (d'ora in poi <i>Mascella</i>) <br />
<br />
E' il classico figlio di papà.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKNWgVve8Oxvd8JlswOIyuItz8DgJ6JNc_tdx0zzeTJveGXiFU-y-bYJuq9F1-SxLUvur55mjP_7aSTnvn7JjR_2SxEEjo43oYH1IaJB97-jc8C95fXgn6K9uOpIqOhGOu_NvAUceZpZLk/s1600/Ron-Moss.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKNWgVve8Oxvd8JlswOIyuItz8DgJ6JNc_tdx0zzeTJveGXiFU-y-bYJuq9F1-SxLUvur55mjP_7aSTnvn7JjR_2SxEEjo43oYH1IaJB97-jc8C95fXgn6K9uOpIqOhGOu_NvAUceZpZLk/s200/Ron-Moss.jpg" width="171" /></a>Figlio d'uno stilista famoso, anche lui si dedica all'alta moda (quando vedi il tuo babbo che non fa un cacchio tutto il giorno non è che scegli di andare a fare l'asfalto in autostrada per farti una tua carriera). Poi scopre di essere il figlio di un armatore tamarro italoamericano con parrucchino urendo, ma la prende piuttosto bene, considerato tutto. Nel mondo di Biutiful è celebrato come un genio: in realtà i disegni che produce sarebbero di cattivo gusto anche in quei film pieni di indiani che cantano e ballano. L'attore che lo interpreta è talmente cane che nel copione gli devono segnare anche quando respirare. Quando può vola a Parigi e torna inspiegabilmente privo di rughe e con la tinta rinfrescata. E' spesso e volentieri a torso nudo e sempre pronto alla copula, pratica alla quale si dedica con fervore e alle volte anche sovrappensiero, finendo così per trombare la moglie di qualcun altro, preferibilmente la moglie di un parente prossimo. Da sempre innamorato della Brocca, anche se poi si è sposato con altre tipe, prima fra tutte il Canotto psichiatra. Adesso è sposato con la Brocca, ma non disdegna di tenere il piede in due scarpe. Si vedrà.<br />
<br />
<b>Brooke Logan</b> (ovvero <i>Brocca</i>)<br />
<br />
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lei tromba spesso per sbaglio, ma poi si pente e invariabilmente viene perdonata, in virtù della sua capacità di sostenere le proprie argomentazioni in mutande. Feconda come pochissimi altri mammiferi sul pianeta, ha prodotto al momento circa 5 figli (di cui uno nell'utero del Canotto, prestando - per sbaglio anche qua - alcuni suoi erculei ovuli). Per far si che la Brocca non perdesse il suo appeal erotico, gli sceneggiatori hanno evitato di farla diventare nonna nei modi più disparati, ma alla fine, quest'anno, il fatidico momento è arrivato. E' sempre innamorata di Mascella (col quale riesce a darsi a pratiche erotiche nella sauna, grazie a un apparato cardiocircolatorio da primato, per entrambi); se le scende la catena salta nel letto di chiunque possa darle un po' di conforto, calore umano e lussuria. In questo periodo è un po' in bolletta perché ogni tre per due salta fuori una foto dove viene abbracciata o baciata dal figlio di Mascella e del Canotto (Mascella conserva ancora un po' di cautela da quando la Brocca, qualche mese fa, ha trombato per errore Oliviero, fidanzato ventenne della Speranza, al suono di "Pose Pose Pose Pose"). Dopo anni ha sanato le sue divergenze con La Vecchia e adesso sono amicone e vanno insieme a molestare barboni con la scusa della beneficenza.<br />
<b><br />
Stephanie Forrester</b> (da qui in poi <i>La Vecchia)</i><br />
<i> </i> <br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE1VzVRQLB9RqrIMH90sZIRQh5aOpGvsK2e34LvQVyBdPvJyKj3xr-oBgtZeS4h7z7iC05VfyIl1lvVBawofJeDq7ZdbJG6pKWP_YQ6XbkD1gm3NtbaWdAM6f3exrwo5gn4yCIcZFtbFo4/s1600/Susan-Flannery-Lead-Actress1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE1VzVRQLB9RqrIMH90sZIRQh5aOpGvsK2e34LvQVyBdPvJyKj3xr-oBgtZeS4h7z7iC05VfyIl1lvVBawofJeDq7ZdbJG6pKWP_YQ6XbkD1gm3NtbaWdAM6f3exrwo5gn4yCIcZFtbFo4/s200/Susan-Flannery-Lead-Actress1.jpg" width="160" /></a> Madre biologica di Mascella e dei suoi fratelli (Torn, Felicia e una che non si vede mai, che c'ha sempre da fare). Sembrava abbastanza monogama, poi è saltato fuori che Mascella è stato concepito con Massimo Marone ma, per paura che il figlio dovesse portare quel cognome lì, non l'ha detto a nessuno fino a pochi anni fa. Anche se i figli sono ormai tutti in età da pensione, continua a intromettersi nelle loro vite e, nel caso di Mascella, nelle loro camere da letto, alla faccia della privacy (tutte le volte che la Brocca si mette le mutande da gara per far la sciantosa, ecco entrar La Vecchia). Ha superato brillantemente diversi processi penali, ictus, cancheri, colpi di pistola nel petto e robe così. Ha sempre odiato la Brocca, ma ultimamente, galeotto fu il cancheraccio, vanno abbastanza d'accordo e insieme si danno alla beneficienza compulsiva e agli acquisti da Zara.<br />
<b><br />
Eric Forrester</b> (solo <i>Eric</i>, ma solo perché <i>Orsetto di Miele</i> è un po' lunghetto) <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPPNfDc1BuYItH5uFEkz07q_aROxPZj4JHDOQeKkT7iYUvkfTtrrrpkyelVkMjebJNkREUu7JH0LjBuR1b5VugGebGmrZrGqpyH3St2U9BHUc_vdUoFWGhPi_AGQtNIz_ghQ3bYW4anMHO/s1600/eric-forrester_303x470.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPPNfDc1BuYItH5uFEkz07q_aROxPZj4JHDOQeKkT7iYUvkfTtrrrpkyelVkMjebJNkREUu7JH0LjBuR1b5VugGebGmrZrGqpyH3St2U9BHUc_vdUoFWGhPi_AGQtNIz_ghQ3bYW4anMHO/s200/eric-forrester_303x470.jpg" width="128" /></a></div><br />
Patriarca della Forresteria, dopo anni di priapismo e inseguimenti di gonne varie, s'è dato una calmata (forse anche dopo l'episodio del coccolone post viagra). Dotato dello stesso acume del figlio, di solito non capisce un cazzo di quel che gli accade intorno, ma lo fa con stile. E' stato sposato con la Brocca (2 figli insieme), con la sorella vampona della Brocca e non so chi altre, ma adesso è tornato dalla Vecchia e bonalè. Ultimamente è un po' defilato, si sa mai.<br />
<br />
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<br />
<br />
<b>Dr. Taylor Hayes</b> (detta il <i>Canotto</i>)<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLh6LzkKgWnHVCw2Q1OxNGy0hPv5JCeYkmsRXVgR-fUbLDe5LDOBD1sYQKVyOSfos5juJa312_lI7IvFepR6VVixoxFkl_zngeh_EpZCS07T1O7CLenKAPoQFiyGvMTBLyl2Ra0AtjqQxf/s1600/hunter-tylo-pic.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLh6LzkKgWnHVCw2Q1OxNGy0hPv5JCeYkmsRXVgR-fUbLDe5LDOBD1sYQKVyOSfos5juJa312_lI7IvFepR6VVixoxFkl_zngeh_EpZCS07T1O7CLenKAPoQFiyGvMTBLyl2Ra0AtjqQxf/s200/hunter-tylo-pic.jpg" width="158" /></a>Affermata psichiatra (con una laurea conseguita, credo, a Paperopoli), ex alcolista (finché non ha buttato sotto la moglie di Torn), appassionata di chirurgia estetica (da cui il soprannome Canotto). In passato è morta, ma poi è saltato fuori che era solo in un brutto coma e che era stata curata e trattenuta per anni contro la sua volontà dal principe Omar, un arabo in blazer grigio che assomiglia in modo imbarazzante a Sandokan. E' stata sposata con Ridge più di una volta e con lui ha prodotto un figlio maschio e due gemelle. E' stata sposata anche con Nick e ora con Zipp, anche se, da quando lei ha sospirato "Ridge!" durante l'amplesso, questo matrimonio è un zinzino in crisi. L'episodio che ha minato pesantemente il suo equilibrio mentale è legato al più grande colpo di genio delle trame degli ultimi anni, ovvero di quella volta che - per errore - le vennero impiantati gli ovuli fecondati della Brocca, sua nemesi mortale.<br />
<b><br />
Nick Marone</b> (solo <i>Nick</i>, è troppo virile per avere soprannomi)<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRhpcb8P6r6BGaQm7g7FhQFONQ0qrkDYfFn1U2EAXn7erpC6HZrOUYxm0nUR2i2eIdzIJDqiPU_ti3URx3V9xXo7VPfLSGKK3CDRM36BkodDcEkwvFO9ED_36zXrsmTFp79bIYbVuv3xmI/s1600/34268_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRhpcb8P6r6BGaQm7g7FhQFONQ0qrkDYfFn1U2EAXn7erpC6HZrOUYxm0nUR2i2eIdzIJDqiPU_ti3URx3V9xXo7VPfLSGKK3CDRM36BkodDcEkwvFO9ED_36zXrsmTFp79bIYbVuv3xmI/s200/34268_1.jpg" width="148" /></a></div>Ex marinaio, scopre di essere figlio di un riccone e diventa ricco anche lui. Il suo unico rimpianto è che Melrose Place sia durato troppo poco, che almeno lì si girava anche in esterna, ogni tanto. Per un certo periodo è stato l'unico maschio adulto a rivaleggiare con Ridge, per cui si è sposato un po' con tutte: la Brocca, il Canotto, il Sacco delle Botte. Ha messo in cinta svariate volte il Sacco delle Botte ma, essendo lei figlia della Brocca, tutte le gravidanze son finite male (compresa quella che includeva l'Utero in affitto). Era molto innamorato del Sacco delle Botte, ma poi l'ha lasciata dopo aver scoperto che il padre del frutto del grembo di sua moglie era in realtà SixPack, il marito della propria madre (la Vecchia N°2, ex titolare della Jackie M, casa di moda tamarra, che un tempo fu la gloriosa Spectra). Al momento ha una storia con l'Utero ed è stato defilato per un po'. In vista della puntata 6000, gli autori han pensato ben bene di celebrare facendogli venire una macchia birichina su un polmone, dando così il via a una serie di episodi antifumo da latte alle ginocchia, e Nick pare sul punto di dargliela su ai sigari suoi amati.<br />
<b><br />
Bill Spencer III°</b> (detto <i>Billone</i> dalla mia amica Clodia, per le dimensioni della sua virilità)<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9-kfZ85fYqEU9_knIiwSDJotnGW5N9uf8ypiRDGg1tIvtJkwfFalB0joEIP53P08ZKw2mZ5xtcAN6N0nbVtoGEAajIySNKlYuHCTmaAIrUNj2B3MYxZLhJULJaXeFmiNXmJYWGD1CD-ae/s1600/DDiamont_240x320.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9-kfZ85fYqEU9_knIiwSDJotnGW5N9uf8ypiRDGg1tIvtJkwfFalB0joEIP53P08ZKw2mZ5xtcAN6N0nbVtoGEAajIySNKlYuHCTmaAIrUNj2B3MYxZLhJULJaXeFmiNXmJYWGD1CD-ae/s200/DDiamont_240x320.jpg" width="150" /></a></div>Comparso relativamente da poco nell'universo Beautiful, ha già messo a soqquadro la vita in Forresteria. Ereditiero spregiudicato (tale spregiudicatezza si palesa dalle catene tamarrose che indossa e dal fatto che in un paio di occasioni è stato visto con una borsa a tracolla, cosa mai vista prima a Los Angeles), col suo impero dell'editoria è disposto a tutto pur di vendere due riviste in più, per cui è spesso il motore di simpatici sputtanamenti perennemente ai danni della Forresteria, che non cessa di dargli materiale divertente da divulgare. Attraverso vari giri è finito con lo sposare la Trapiantata Logan e recentemente s'è scoperto padre di un Tracagnotto.<br />
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<b>Amber Moore</b> (<i>Ambra</i>)<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIvYkTrbBNTsX2GAd5LYVhZlmR7qiahW-vLEpsea4o878Cc153iig9z9Hrod9RFPgFZ60Tm9gsEuQI4nl-WZZzaV9bXJMHp57T4_otyEuDRSjtxZ892AfQz2OYTe0iwWpkwUfTepCTyENh/s1600/AdrienneFrantz_REG.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIvYkTrbBNTsX2GAd5LYVhZlmR7qiahW-vLEpsea4o878Cc153iig9z9Hrod9RFPgFZ60Tm9gsEuQI4nl-WZZzaV9bXJMHp57T4_otyEuDRSjtxZ892AfQz2OYTe0iwWpkwUfTepCTyENh/s200/AdrienneFrantz_REG.jpg" width="133" /></a></div>Ritornata dopo un milione di anni alla serie (recuperata da chissà quale rusco, dice la mia consulente Chiavegatti), per aggiungere alla serie un po' di pepe e truffe all'antica (da quando è morta la Sally Spectra non c'è stato più un gran divertimento). Maneggiona di prima categoria, non si tira indietro davanti a nulla pur di tirar su un po' di soldi e potere. La gravidanza millantata o accreditata al babbo sbagliato è una delle sue tecniche favorite, ma ha anche trafugato informazioni, disegni d'alta moda (bella roba!), rubato ligurizie e parcheggiato nel posto dei disabili. E' comunque il personaggio più simpatico della covata. Recentemente è stata raggiunta dalla mamma, che pare pure più malandrina di lei.<br />
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<b>Bridget Forrester</b> (<i>il Sacco delle Botte</i>)<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNnWUW_TIvCv19eRGTJJjwEXbzeUQ3FizhmyBSxpgeAlp3zkYspIm9i_dQPPMkshKoK7X3uZQaOfhyWGkjLtbNaLmdeCOxeocDGIsipOjuvN9b4YfZ0NQJ9ObgtYIcfE8tq6ylJjW1wrKo/s1600/Ashley_Jones.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNnWUW_TIvCv19eRGTJJjwEXbzeUQ3FizhmyBSxpgeAlp3zkYspIm9i_dQPPMkshKoK7X3uZQaOfhyWGkjLtbNaLmdeCOxeocDGIsipOjuvN9b4YfZ0NQJ9ObgtYIcfE8tq6ylJjW1wrKo/s200/Ashley_Jones.jpg" width="142" /></a></div>Deve il suo soprannome poiché tutti puntano su di lei, quando c'è da far capitare una disgrazia. Entra in questa categoria per il rotto della cuffia, solo perché negli ultimi anni gliene son capitate un bel po'. Figlia di Eric e della Brocca, deve il proprio nome alla crasi derivante dall'unione di Brooke e Ridge, che il Mascella credeva di essere il padre legittimo (ahahahaha). Ha il record di gravidanze interrotte (che sennò la Brocca diventava nonna e farla vedere in babydoll poteva sembrar brutto). Per darsi alla moda ha abbandonato la carriera medica (ove è stata vista fare tutto ciò che le esigenze di copione richiedessero, dall'ostetricia, all'endocrinologia, alla fecondazione assistita, passando per oncologia e lancio del peso). Per un po' ha disegnato per la concorrenza, la Jackie M. Dopo aver dato di matto ha trombato il marito muscoloso della propria suocera, col quale è riuscita finalmente a riprodursi. Al momento è in ritiro da qualche parte.Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-90445959758798055042011-10-18T13:53:00.000-07:002011-10-18T13:53:52.982-07:00Dal baule dei ricordi: Farnedi ti dice chi sei - il Test definitivo.Allora che un annetto fa avevo preparato questo test infallibile che si chiamava "Dimmi quale canzone di Farnedi ti piace e ti dirò chi sei". Adesso quella imprescindibile e salvifica applicazione non funziona più (che Facebook cambia impostazioni più velocemente di quel che ci metto a depilarmi le sopracciglia), per cui ho deciso di ricondividerla qua con tutti. Versione integrale priva di modifiche, censure o correzioni dell'ortografia (e Dio solo sa che ce ne sarebbe un bel bisogno). A corredo alcune foto delle mie, che dove le metti stanno.<br />
Basta scegliere una canzone, Farnedi spiega poi bene com'è.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi04YBOAURXxBo9wPWFlVX2wvgBMhj0rqUvRwEFZQQyA_12c7_ifwqTnV0ufLKJT5iuvFto9drerkEZUZN0AKKrn-5P28a33qmOzlxEcuYZ2zxstRsiJqqYm3kN7aYymSBBrJHpfA4PcRXY/s1600/Immag0295.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi04YBOAURXxBo9wPWFlVX2wvgBMhj0rqUvRwEFZQQyA_12c7_ifwqTnV0ufLKJT5iuvFto9drerkEZUZN0AKKrn-5P28a33qmOzlxEcuYZ2zxstRsiJqqYm3kN7aYymSBBrJHpfA4PcRXY/s200/Immag0295.jpg" width="200" /></a><b>Due Minuti</b><br />
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Dici e non dici quello che ti passa per la testa, tanto prima o poi passa (dalla testa). Ti ritrovi spesse volte chiuso/a nell'armadio di una camera d'albergo sul lungolago (ma lungo un bel po') a Como, e salti fuori all'improvviso brandendo ukuleli, salami dal budello gentile e saponini dell'albergo e spaventi i tuoi coinqui. Alla fine poi ti alzi dritto/a e pensi che prima o poi bisogna ricominciare a cantare, qualcuno lo deve ben fare. Però intanto i coinqui ti pestano a sangue coi salami di prima, mentre tu ti chiedi com'è che li chiamano di budello gentile.<br />
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<b></b><br />
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Corso Sozzi</b><br />
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Non sai i nomi delle vie del centro della tua città, ti orienti coi negozi di scarpe ma, essendoci aria di crisi, sti benedetti negozi li aprono e li chiudono ogni tre per due e te non sai mica più bene come fare ad andare a casa. Morale: affidarsi alla moda non va mica sempre sempre bene, ché la moda è passeggera e l'anno prossimo forse tornano le spalline giganti e le camicie di Tony Hadley, ma non è detto. Le chiavi a brugola non passano mai di moda, quindi per l'orientamento forse è meglio affidarsi alle ferramenta. (o ferramentE? boh?).<br />
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C'è chi in foto sembra più bello, c'è chi sembra più grasso: tu sembri più colto/a. La gente ti sopravvaluta e da te si aspetta performance (intellettualmente parlando) di alto livello. Tu ti vergogni a dire che l'ultimo libro che hai letto è Eclipse, e che lo hai anche lasciato a metà, perché con tutti quei lupi mannari, vampiri e conigli in porchetta ti confondevi sempre. Il futuro forse ti vedrà cambiare in meglio.<br />
O forse no.<br />
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<b> Due Sorelle</b><br />
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Non pervenuto.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieS1_UeYob3mdjyxoInzfB1JtcbQnOmVUjD44MP3mNpcd3fdAi5ZOE0_40g4gyhYSZEZzcbhGTgubE3D78RObJopmSg2A1YUSlE8hDywHkmf-nhJr8JfYN8HZ4_quwuF7R5-XQNDou-Buf/s1600/Immag0475.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieS1_UeYob3mdjyxoInzfB1JtcbQnOmVUjD44MP3mNpcd3fdAi5ZOE0_40g4gyhYSZEZzcbhGTgubE3D78RObJopmSg2A1YUSlE8hDywHkmf-nhJr8JfYN8HZ4_quwuF7R5-XQNDou-Buf/s200/Immag0475.jpg" width="200" /></a><b>Julie</b><br />
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Fuori sarai anche un brutto anatroccolo (o peggio, una brutta quaglia), dentro ti senti bello/a come Christina Aguilera (ma non così basso/a). Vorresti arrivare al top, ma al top si rischia di restare soli (o peggio, in tre con due che si lavano poco e mangiano rumorosamente), per cui eviti la fama e il successo. Ti crogioli nel tuo pantano, e che ti vengano pure a dire qualcosa, cacchio, è o non è il tuo pantano? Occhio alle zecche e ai talent scout che promettono molto e poi ti chiedono se possono riportare a posto il tuo carrello della spesa e poi tenersi l'euro.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmc48NBsVUc6tWAVuLPhjvobKUSIVz-dVCkmHxcMO5A2FdwB93t2Os4jlqxarUOaZc5y6tFPumZtTIM_XFolAF4sdKcGvqLt_5cKqDCL4Eoc2-daaMSczC_o7jI2w5OJgmr7Xme4CHVstp/s1600/Fragolone.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmc48NBsVUc6tWAVuLPhjvobKUSIVz-dVCkmHxcMO5A2FdwB93t2Os4jlqxarUOaZc5y6tFPumZtTIM_XFolAF4sdKcGvqLt_5cKqDCL4Eoc2-daaMSczC_o7jI2w5OJgmr7Xme4CHVstp/s200/Fragolone.JPG" width="200" /></a><b>Cuore a metano</b><br />
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C'è una strada nel bosco, il cui nome conosco. Vuoi conoscerlo te? La steppa non fa per te, la taiga forse, il viaggio in sudamerica ormai lo fanno tutti. Nel tuo futuro un viaggio, ma non imbarchi la valigia che se poi te la smarrisce la compagnia lowcost? Allora giù tutto nel bagaglio a mano, ma poi ti viene in mente che hai messo il beauty sotto sotto tutto e non hai imbustato i liquidi e allora ti piazzi nel mezzo dell'aeroporto a svuotare tutto per tirar fuori sti liquidi eppoi dove la trovi una busta trasparente adesso dai che l'aereo parte e la valigia non si chiude più voglio morire la prossima volta andiamo a cesenatico.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy3B7o-MZr1sbHm3MTMTwjVhyJTYFPcNeCLMq3ldE2ODp2tbUH1k877Z18XYtesbBAsISMNQcvMIi7-VI2LKiS5ZvXr5kXy3k4c8faeU_lkfn7P-4H_K6biGJG3-P9stFq9bk-0TsK9PJN/s1600/74164_453760973069_796228069_5312054_304114_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy3B7o-MZr1sbHm3MTMTwjVhyJTYFPcNeCLMq3ldE2ODp2tbUH1k877Z18XYtesbBAsISMNQcvMIi7-VI2LKiS5ZvXr5kXy3k4c8faeU_lkfn7P-4H_K6biGJG3-P9stFq9bk-0TsK9PJN/s1600/74164_453760973069_796228069_5312054_304114_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8hVdGR1LbTYwvKycU4siFsG4Eaqd0Qs8vBkMCGFb5p1XXqCpY2DSJ6drKw0SyfSErNuHQVhFUoO5rQr2L0VhgjG_0tcDL5ewffPV7y5WDOJ6fAQNrEKMVxOXUYhtRx5KuefPNI6mJtb6t/s1600/46971_1598918016840_1352726029_31603420_5629997_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8hVdGR1LbTYwvKycU4siFsG4Eaqd0Qs8vBkMCGFb5p1XXqCpY2DSJ6drKw0SyfSErNuHQVhFUoO5rQr2L0VhgjG_0tcDL5ewffPV7y5WDOJ6fAQNrEKMVxOXUYhtRx5KuefPNI6mJtb6t/s200/46971_1598918016840_1352726029_31603420_5629997_n.jpg" width="200" /></a><b>Ci penserò lunedì</b><br />
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Ti senti bene solo in mutande, meno i tuoi dirimpettai che sono costretti a tener giù le tapparelle tutto l'anno per non vederti, e ormai han la pelle diafana e trasparente per la mancata esposizione ai raggi del sole, hai presente quegli esseri orrendi del film delle speleologhe, che poi muoiono tutte? Ecco, se suonano il campanello, non aprire in mutande, no no no.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_e7ev-ZrMxgS5y3UzkiAYn4SWTCzXQfwenBBEtjFaClHt0Oqc8MtMTnS4mcV9hyphenhyphennp4iNS1Ernq1g24DqONuQu1bXIjazjpMBEMH4fT63uKm_IuM9VCauRey4sCSkTrxDTfSRsPMhSN_nj/s1600/Immag0059.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_e7ev-ZrMxgS5y3UzkiAYn4SWTCzXQfwenBBEtjFaClHt0Oqc8MtMTnS4mcV9hyphenhyphennp4iNS1Ernq1g24DqONuQu1bXIjazjpMBEMH4fT63uKm_IuM9VCauRey4sCSkTrxDTfSRsPMhSN_nj/s200/Immag0059.jpg" width="150" /></a><b>Informagiovani</b><br />
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Scaldar la sedia è il tuo sport preferito e vorresti che diventasse disciplina olimpionica (richiesta vieppiù legittima, anche alla luce dell'olimpicità del far scivolare un'enorme teiera sul ghiaccio). I tuoi genitori non sono d'accordo e adesso ti senti in dovere di produrre, guadagnare, far la spesa, butta la pasta, fai la cacca, sciacquone. <br />
E' il cerchio della vita, baby.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnGSuNB9sMB3HodPb-KeqncoB5M8XAk2D-RC1opZn6rCOyvL1SF8cVDHAP-tJglolTjAdY_CtHD321P7rnes1BeCiarRwZUa2Ko5bdvz6P6aCzSlj8ec1C1x4q0SwjaQOZuL6WzozPkgxK/s1600/Immag0461.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnGSuNB9sMB3HodPb-KeqncoB5M8XAk2D-RC1opZn6rCOyvL1SF8cVDHAP-tJglolTjAdY_CtHD321P7rnes1BeCiarRwZUa2Ko5bdvz6P6aCzSlj8ec1C1x4q0SwjaQOZuL6WzozPkgxK/s200/Immag0461.jpg" width="150" /></a><b>Salsa di lumache</b><br />
<br />
Ti mangeresti qualsiasi cosa, purché ben presentata, impiattata e molto costosa. "La salsa di grilli, la salsa di rane la faccio bollita la spalmo sul pane." Hai l'acquolina in bocca, lo so, però seguire gli impulsi alle volte non è la cosa migliore. Se ti dico di buttarti nel pozzo, te ti ci butti?<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC4xu1df2ILRFV8mbjGUqDx9Wko3SgUTkVwvLEPFUnDdjgX1GWwhpVZ4JMlwnxV82T0LRWaLBbzJPrleKxPEAxE9hdDNGwqVLF1v9kAb4ABby28IIKlq4JFbbKPf-fwvE6pJtWLJzyNEgT/s1600/18042010576.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC4xu1df2ILRFV8mbjGUqDx9Wko3SgUTkVwvLEPFUnDdjgX1GWwhpVZ4JMlwnxV82T0LRWaLBbzJPrleKxPEAxE9hdDNGwqVLF1v9kAb4ABby28IIKlq4JFbbKPf-fwvE6pJtWLJzyNEgT/s200/18042010576.jpg" width="200" /></a><b><br />
Norma</b><br />
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Ti hanno cresciuto/a nel rispetto dell'altro e della natura, ma alle volte a quei birri che ti sfanalano con il suv ci daresti fuoco, oh sì.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9vOhqBEaJ0zqgbxXfwDUh4JRq_ubCdmM-8nzcT7ZOKMRK1noX1zr5lBX1G1rDWbxqaClGkYUIlqaj0KMqQxmR3WusCdvEvRJKYfl9HGpwf1x8THZwFe5qBMkIHQNBUtiiFQrGYjuG8Xy8/s1600/Immag0454.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9vOhqBEaJ0zqgbxXfwDUh4JRq_ubCdmM-8nzcT7ZOKMRK1noX1zr5lBX1G1rDWbxqaClGkYUIlqaj0KMqQxmR3WusCdvEvRJKYfl9HGpwf1x8THZwFe5qBMkIHQNBUtiiFQrGYjuG8Xy8/s200/Immag0454.jpg" width="200" /></a></div><b>Lena</b><br />
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Vabbè che non ci sono più le mezze stagioni, ma com'è che quando fai il cambio degli armadi torna subito freddo? Perché?<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLXPtgTXKQZMHvzIouBkOi1rQA7U0RZbQN54YM7cfTykgzNihnwWOceae_dpq4FD4GJoe1I8oHqCkxH0LZM8e8OKZHqhaZQMG-z7PgQ-905s4C1t-UI1ro5B-KOezWwuzfdcIUZx0yrWUk/s1600/76100_1557268384472_1618113783_1272868_7205739_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLXPtgTXKQZMHvzIouBkOi1rQA7U0RZbQN54YM7cfTykgzNihnwWOceae_dpq4FD4GJoe1I8oHqCkxH0LZM8e8OKZHqhaZQMG-z7PgQ-905s4C1t-UI1ro5B-KOezWwuzfdcIUZx0yrWUk/s200/76100_1557268384472_1618113783_1272868_7205739_n.jpg" width="150" /></a><b>Ho lasciato tutto acceso</b><br />
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Ti pigliano ste ansie quando sei in autostrada, tipo: "avrò lasciato aperto il gas?"; "avrò dato da mangiare al gatto?"; "avrò buttato la banana fradicia?"; "chi ha inventato il sapone liquido, e perché?"; "che fine avrà fatto quello che faceva Gesù, in Gesù di Nazareth?". Per le ultime due ci si può arrangiare con wikipedia, per il resto attacca un foglietto sulla porta di casa (dalla parte dentro, però, sennò non la vedi) con scritto "Chiudi il gas" ecc ecc.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8TSzUTJ4rBNT80hAJvdylKl5r2_87Onb5wHFxuVEF0LhrLTlP0o8_1HihvxjGBqODJ3N9YUNrvwaq_6T42Mqnf85Uxi963pg5K4kPKB8jMRdRK6VTWeg6p6gCDhQyHUB4U9glwWd_6T8J/s1600/Immag0477.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8TSzUTJ4rBNT80hAJvdylKl5r2_87Onb5wHFxuVEF0LhrLTlP0o8_1HihvxjGBqODJ3N9YUNrvwaq_6T42Mqnf85Uxi963pg5K4kPKB8jMRdRK6VTWeg6p6gCDhQyHUB4U9glwWd_6T8J/s200/Immag0477.jpg" width="200" /></a><b>Lonely Planet</b><br />
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"Se non puoi cambiare il mondo, cambia te stesso/a". Ecco, intanto un bel bidè, per cominciare, potremmo farcelo, no?<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcSVX1WPR57K0HKW9rOLcfhZ-WQzZqs_yeuRGH2WShRxJP5ftj6ize4lLEE5XpWxoeMODUK9tr-3Li_gcYPrv2uysbs9CvTJJjImKzvbGS7lSyvEX6skjd8NmX2JLPVQznSFBbBYZzaeh2/s1600/Immag0908.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcSVX1WPR57K0HKW9rOLcfhZ-WQzZqs_yeuRGH2WShRxJP5ftj6ize4lLEE5XpWxoeMODUK9tr-3Li_gcYPrv2uysbs9CvTJJjImKzvbGS7lSyvEX6skjd8NmX2JLPVQznSFBbBYZzaeh2/s200/Immag0908.jpg" width="200" /></a><b>Kabir</b><br />
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Ti senti come un bel bastardone a pelo lungo (che poi i bastardoni son sempre più svegli di quelli di razza: piglia il dalmata - carino finché ti pare - ma scemo d'un scemo, o i pincher nani che non si capisce il perché - perchéé? - e non parliamo di quei cosi tutti pelati. Ah no, quelli son gatti. Saran gatti, ma scemi son scemi anche loro, e brutti che non si guardano). Nel tuo futuro un bagno in un catino di plastica nell'aia.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvicWr83xpsxTk_4GJIr3wy4k1LTJxJu2pFF2OuaOwIxbJOuHHSIFe7r8uppgr8X4ipU7_8qteCL2xEvHyLNtCzwBMdMdayyY2U2SKJMBhwtnjNp9fTgp7-BolWtTmE6V5fSmLTU5ltGp7/s1600/SSA56043.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvicWr83xpsxTk_4GJIr3wy4k1LTJxJu2pFF2OuaOwIxbJOuHHSIFe7r8uppgr8X4ipU7_8qteCL2xEvHyLNtCzwBMdMdayyY2U2SKJMBhwtnjNp9fTgp7-BolWtTmE6V5fSmLTU5ltGp7/s200/SSA56043.JPG" width="150" /></a><b>Quanto piangere</b><br />
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Fingi di capire quello che ti dicono gli altri ma non riesci a comunicare? Il mondo è incomprensibile? Le parole della gente non rappresentano niente? I caratteri neri sulla carta bianca del giornale sono un mistero?<br />
Probabile che sei a Oslo.Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-45338308102712300542011-09-28T06:28:00.000-07:002011-09-28T06:28:47.213-07:00Breve riassunto a richiesta con un'appendice colta su una serie televisiva statunitense dalla curiosa longevità.A gentile richiesta di Lorena, Fra e Meg, ecco qua un riassunto dell'ultimo periodo di Beautiful.<br />
Tenetevi forte e preparate uno strofinaccio, caso mai vi venisse il sangue dal naso.<br />
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Ridge è stato lì lì per smollar la Brocca, perché Thomas (figlio di Ridge e TaylorLabbraCanotto, che prima era un lattone con la faccia da pirla e adesso è diventato un ganzo sempre a torso nudo pieno di tizie che lo voglion limonare) ha baciato la Brocca in pubblico per farsi pubblicità (senza lingua). Il Canotto ha dato fuori di matto e tutti gli altri pure, ma la questione pare rientrata (anche se Thomas - sempre a torso nudo - guardava una foto delle Brocca, forse con bramosia, ma non si capisce perché l'espressività dell'attore è nello standard Beautiful).<br />
<br />
Nel frattempo Zipp, marito del Canotto si incazza un po' perchè il Canotto sospira "...ridge..." mentre sono in un amplesso congiunti. Solo l'esperienza di una psichiatra laureata a Las Vegas - qual'è il Canotto - conducono Schipp a miti consigli.<br />
<br />
La Speranza, figlia di Brocca, adesso sta con Liam, un traccagnotto che si è scoperto essere figlio di Bill (per gli amici Billone) Spencer. Oliviero, il giovane frangettone che non tanto tempo fa ha trombato per errore la Brocca, ora ha trombato - non per errore - la rediviva Amber, mentre la stessa gli fregava dalla freitag i disegni della collezione di moda della Speranza e li spacciava per propri alla Jaquelina M. Oliviero vorrebbe comunque tornare con la Speranza, e cerca di concupirla in tutti i modi. La Jaquelina, intanto, fa la nonna a tempo pieno, ché SixPack Owen e Bridget han dato alla luce un virgulto (la Brocca è nonna!!!). Nick MARONE, smollata la moglie Bridget, in quanto coinvolta in gravidanze che lo vedono al di sopra di ogni sospetto, si è messo con l'Agnese, ex UteroInAffitto, e sorella di Oliviero.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbET2S1Oby9pWapcvZC9qf4zSosilm4R5p4-6Purxof-KaUVxsmaA1gIFAYP4eIAtIO3Gj36WL2YwJeu27cPi2zJTYBEQAmR8GZdnbyTUw7UzHaTuEgIIio6h-cR7qUqRXdFoeWZV0PPci/s1600/Bold%252Band%252BBeautiful.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbET2S1Oby9pWapcvZC9qf4zSosilm4R5p4-6Purxof-KaUVxsmaA1gIFAYP4eIAtIO3Gj36WL2YwJeu27cPi2zJTYBEQAmR8GZdnbyTUw7UzHaTuEgIIio6h-cR7qUqRXdFoeWZV0PPci/s320/Bold%252Band%252BBeautiful.jpg" width="320" /></a></div><br />
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Infine, la Vecchia (la Stephanie) ha superato brillantemente un tumorazzo brutto forte che le aveva divorato polmoni e cervello, grazie a una tecnica sperimentale che prevede l'uso del peyote da parte degli sceneggiatori, quindi s'è data alla beneficienza seriale e ha introdotto in azienda una giovinetta operatrice umanitaria di colore che è immediatamente diventata l'oggetto delle lubriche attenzioni di alcuni dipendenti della Forresteria.<br />
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Poi, si vedrà.<br />
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ps - qualora gli sceneggiatori si decidessero a superare il tabù dell'accoppiamento fra consanguinei, le trame decollerebbero, finalmente. Dopo questo mancherebbero solo amplessi fra zombi (anche se il Canotto desta alcune perplessità a riguardo, dato il suo stato di morte apparente che l'ha portata a una lunga convinvenza con la Tigre della Malesia).<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDe2rQ9LIgIANEV7zJ9gVnjkkeX2xrHrOiBWNigNz0JCVNy8rYgoMH5rNE9wVojSoRES4N3j975mkeobSDn5NfCZlit5EyNJMI-1EXq8gkzIdISsC4N0yz1csn4P38uD3EsMdBu8Hh4a4u/s1600/figlia_del_maharajah_kabir_bedi_002_jpg_cgur.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDe2rQ9LIgIANEV7zJ9gVnjkkeX2xrHrOiBWNigNz0JCVNy8rYgoMH5rNE9wVojSoRES4N3j975mkeobSDn5NfCZlit5EyNJMI-1EXq8gkzIdISsC4N0yz1csn4P38uD3EsMdBu8Hh4a4u/s320/figlia_del_maharajah_kabir_bedi_002_jpg_cgur.jpg" width="218" /></a></div>Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-62916692869480120862011-08-08T11:36:00.000-07:002011-08-08T15:28:01.142-07:00giornata tipo di un Artista Crepuscolare e Tormentato L'Artista Tormentato si strugge e riarde nella creazione d'opre memorabili e di pathos ineguagliabile, rifuggendo la triviale esistenza cui il vil danaro affligge i più, ignari della vera forza dell'Arte e del sacrifizio con cui a essa l'Artista Tormentato si dedica quotidianamente.<br />
<br />
Quivi, a dimostrazione del tonitruante richiamo che l'Arte esercita, la cronaca veritiera di una giornata tipo dell'Artista Tormentato di cui sopra.<br />
<br />
- sveglia alle Tormentate ore 11 (che la sera precedente l'Artista ha lavorato, bevuto e ben magnato; costo a carico della pertinente Pro Loco);<br />
- colazione con pane e marmellata e caffelatte (costo circa 0,45€);<br />
<span data-jsid="text">- visita dal meccanico per la Clio che non va (poi si scopre che era la pila della chiave che s'era scaricata e impallava l'antifurto, costo 0,0€);</span><br />
<span data-jsid="text">- corsa in scooter dal tabacchino a comprar la pila (costo 2,0€);</span><span data-jsid="text"> </span><br />
<span data-jsid="text">- l'Artista si scopre negato per la sostituzione della pila e si rovina le unghie (costo della limetta usa e getta fregata in albergo 0,0€) </span><br />
<span data-jsid="text">- pranzo a base d'insalata e pomodori dell'orto del babbo dell'Artista Tormentato (costo approssimativo 0,70€);</span><br />
<span data-jsid="text">- visione dell'odierna puntata di Beautiful e caffè (costo caffè 0,10€ - costo visione Beautiful: svariati neuroni d'Artista);</span><br />
<span data-jsid="text">- pennichella gratis;</span><br />
<span data-jsid="text">- bucato da stendere (costo elettricità ciclo di lavaggio 4 a 40° non pervenuto);</span><br />
<span data-jsid="text">- telefonata del tizio che porta i pellets per la stufa dell'Artista Tormentato, durante la quale l'Artista riesce a chiudersi fuori di casa (costo: bestemmie e moccoli);</span><br />
<span data-jsid="text">- salvataggio in extremis con la chiave di scorta del babbo dell'orto di prima (costo 1,20€ di benzina);</span><br />
<span data-jsid="text">- acquisto e scaricaggio di 990kg di pellets (costo 323€ e un po' di sudore della fronte, che l'Artista Tormentato non si tira indietro davanti alla fatica);</span><span data-jsid="text"> </span><br />
<span data-jsid="text">- merenda con cornetto gelato proveniente da discount alimentare in vista delle prossime fatiche (costo 0,60);</span><br />
<div class="commentActions fsm fwn fcg"><span data-jsid="text">- trasbordo dei pellets nella cantina dell'Artista Tormentato con l'aiuto della morosa dello stesso (costo: altro sudore della fronte e altri moccoli allorché Artista e morosa si incrociano per le scale);</span></div><div class="commentActions fsm fwn fcg"><span data-jsid="text">- doccia calda e tivù (costo della doccia non pervenuto - costo tivù: altri neuroni).</span></div><div class="commentActions fsm fwn fcg"><span data-jsid="text"> </span></div><div class="commentActions fsm fwn fcg"></div><div class="commentActions fsm fwn fcg"><br />
<br />
<span data-jsid="text">Totale spese della giornata: 328,05€ (ma non si sa se l'Artista sia in grado di prodursi in addizioni).</span></div><div class="commentActions fsm fwn fcg"></div><div class="commentActions fsm fwn fcg"><br />
<span data-jsid="text">Tempo dedicato all'Arte: ZERO.</span></div><div class="commentActions fsm fwn fcg"><span data-jsid="text"></span><br />
<span data-jsid="text"></span></div><div class="commentActions fsm fwn fcg"></div><div class="commentActions fsm fwn fcg"><br />
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<span data-jsid="text">Di non sola Arte vive l'Artista Tormentato.</span></div><div class="commentActions fsm fwn fcg"><span data-jsid="text"></span><br />
<span data-jsid="text"></span></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY4YiATsXFcws0eqy4Gpx8M9tVDc5lHPaclmoxf5xvyaFRw9G6EmqvOVi2D2vqKOG1qfvhgWkKXhHLDrkXBR-E6xnDT2xdcIZI6FhohKiEEfV-LGnc7d6uO6Zt-51rBlVoawfLwhlAtS7j/s1600/Vittorio_Alfieri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY4YiATsXFcws0eqy4Gpx8M9tVDc5lHPaclmoxf5xvyaFRw9G6EmqvOVi2D2vqKOG1qfvhgWkKXhHLDrkXBR-E6xnDT2xdcIZI6FhohKiEEfV-LGnc7d6uO6Zt-51rBlVoawfLwhlAtS7j/s320/Vittorio_Alfieri.jpg" width="237" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Volli, fortissimamente volli.</td></tr>
</tbody></table><span data-jsid="text"> </span><span data-jsid="text"> </span>Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-990557139398683922011-06-09T09:49:00.001-07:002011-06-09T09:49:25.787-07:004 SI "per quelli che passeranno"<span class="swb"><big><span class="Apple-style-span" style="border-collapse: separate; color: black; font: small 'Times New Roman'; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #993322; font-family: Nobile; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: left;"><span style="color: #351c75; font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><i>Dicono che il tempo cambi le cose, <br />
ma in realtà le puoi cambiare solamente tu</i>.</span></span></span></span> <br />
(Andy Warhol)</big><span class="Apple-style-span" style="border-collapse: separate; color: black; font: small 'Times New Roman'; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #993322; font-family: Nobile; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: left;"><big><span style="color: #351c75; font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></big><br />
</span></span><br />
<img alt="" height="400" src="https://mbox.webmail.teletu.it/mime.php?file=cmVmZXJlbmR1bTEuanBn&cid=75ECE213220E4B63B26E850EF1068CE2@user9cd7338a44" width="360" /></span>Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-46315828242850693772011-05-25T07:03:00.000-07:002011-05-25T07:03:51.109-07:00Santo, Santo Navigatore. Cronaca prolissa della mia mini tournée, 13/14 maggio 2011.Bloghettone delle feste, oggi. Ho latitato per un po', oggi esagero, mi scuserete. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>E allora che il 13 e 14 maggio c'è stato il mio primo tour ukulelico. Tour nel senso che ho suonato due giorni di fila e anche abbastanza lontano da casa. Con l'ukulele è la prima volta che mi succede. Son partito solo soletto, dopo aver caricato ukuleli, amplificatore, pedalini e asse da stiro.<br />
Mi devo ancora abituare a sta cosa di andare a suonare da solo. Per uno che per anni è sempre stato abituato a suonare in gruppi dalle 5 persone in su (più spesso anche in 8/9 cristiani), uscir di casa da solo, senza che ci sia nessuno a cui dire "ci si vede al Bar Leo alla tal ora. Sì, no, non si chiama più Bar Leo. Da quanto? Credo da 5 o 6 anni. E vabòn, se hai capito qual'è, perché mi fai tutta sta pugnetta?" (che poi il Bar Leo io lo chiamo il bar del metano, ché il nome nuovo non l'ho mai imparato). <br />
Anche dover star dietro a tutto per me è strano. Orari, tragitto (santo navigatore), contatti coi ragazzi del posto. <br />
Comunque, dicevo, il venerdì 13 son partito alla volta del Panenka Circolo Metropolitano a Bologna. Arrivo al locale attraversando un dedalo di stradini in centrissimo (santo, santo navigatore), faccio un parcheggio criminale e scarico in fretta le mie cose. Il ragazzo del Panenka mi consiglia un paio di posti per parcheggiare bene e vado subito.<br />
Dopo 25 minuti sono ancora lì che frullo, ma poi trovo un posto in cui forse non mi faran la multa (dico forse, ché quando vado a Bologna non capisco mai dove si può, dov'è per i residenti, dov'è per andare dove devo andare). Scendo dalla macchina e dove sono proprio non lo so (mi autocito, per chi la capisce).<br />
Dopo un momento di sconforto mi affido alle cure dell'ottimo navigatore (la cui santità ormai non è più quantificabile), scopro che sono a 1,7 km di distanza, mi avvio e riguadagno il circolo.<br />
La serata procede senza intoppi. L'atmosfera del Panenka è, una volta tanto, quella di un vero circolo: ragazzi che, senza scopo di lucro, si associano per creare uno spazio per fare cultura (l'unica strada per la cultura è l'autogestione, ora più che mai). Lo spazio in questione è un'umidissima e molto accogliente cantina. Due stanzoni (uno è 'Piazza del Non Lavoro' - amen), un grosso frigorifero, il ping pong più piccolo del mondo, un bagno e il 'Polistirolo del Pianto'.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-Ot0oWrYy0rBpDsqJE71ZPI8Uwb0dQTh6WIcD2NsFKanIYljRQWV-SCILq0mXQVeWc3pB04rO5JX5kep9pQj3HgVXDujP4zlSozky1mCfwQ5ZGxmRasuHrkK3OpWzGEk7hSXGkdsTAHlq/s1600/Immag0885.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-Ot0oWrYy0rBpDsqJE71ZPI8Uwb0dQTh6WIcD2NsFKanIYljRQWV-SCILq0mXQVeWc3pB04rO5JX5kep9pQj3HgVXDujP4zlSozky1mCfwQ5ZGxmRasuHrkK3OpWzGEk7hSXGkdsTAHlq/s200/Immag0885.jpg" width="200" /></a></div> Eccezionalmente - per lui - mi viene a vedere anche Fabrais, batterista dei Good Fellas (per chi non lo sa, è la band con cui suono regolare dal '97). Minaccia di andarsene ogni 3 minuti, ma poi resta fino alla fine e mi fa anche un videino. C'è la Giorgia Passini, che mi spiega che siamo in pieno 'quartierino', ovvero la zona di Bologna in cui lei vive e di cui racconta nei suoi scritti di facebook, che seguo costantemente. Adesso sono anche emozionato. Ci sono anche altri amici e altri ragazzi e ragazze che non conosco; meglio così, che magari vendo anche 2 cd (ultimamente, dalle mie parti, non vendo più niente, ché se lo son già tutti smasterizzato a catinelle).<br />
La serata si apre con la chitarra di Mr Brace, che gode perché gli ho prestato pedalini distortori e amplificatore. Tiene benissimo la scena, suona la chitarra in maniera semplice ma originale, e fa un genere di canzoni che non capisco bene, ma il fatto di non capirlo bene me le rende molto interessanti. L'ultima canzone, che pare essere di un suo amico, dice più o meno così: "oggi vado al mare, e vaffanculo, mi trombo le ragazze in spiaggia, e vaffanculo, mi trombo anche il bagnino, e vaffanculo". Sono sinceramente impressionato.<br />
Suono io e va ben tutto. C'è Fabrais lì seduto con le sue gambe lunghe lunghe che mi fa un po' ridere, perché so che lui seduto più di 10 minuti non ci sta mai, e dopo un po' gli ballano le ginocchia, e gli vien voglia di andare a fumare e dice "andella? mi son stracciato il cazzo". Però stasera non lo può mica dire, che ci sono io a suonare e magari ci rimango male e gli dispiacerebbe. Però si vede che scalpita, che ridere.<br />
Finito tutto saluto, fo un po' di ciacole con gli amici e con una ragazza spagnola che mi fa i complimenti (ho sfoderato il mio spagnolo imparato con le telenovele, mi piace fare il figo con cose che non so fare bene).<br />
Fabrais mi dà un passaggio col suo scùterino per andare a recuperare la mia macchina (lui la strada la sa, per cui lascio riposare il navigatore, ché domani mi deve portare in abruzzo).<br />
Torno verso la romagna e - come sempre - mi piglia una botta di sonno a 5 km da casa. Ho dormito in autostrada fino alle 5 e mezza. Meglio che schiantarsi, in effetti.<br />
<br />
Sabato 14 mi avvio, dopo pranzo, alla volta di un altro bel circolo: L'Officina (Le arti e i mestieri). E' una data organizzata da un bel po', grazie all'entusiasmo di Aldo a cui era piaciuto il mio disco. Arrivo puntuale (non ci credevo neanch'io) e incontro subito Aldo, Derna e Massimiliano. Il circolo tutto fatto a volte di mattoni e molto carino e si affaccia su una piazza molto graziosa di Giulianova vecchia. Facciamo un rapido soundcheck, troviamo la migliore posizione per la mia asse da stiro e si va all'aperitivo (durante il quale le mie arti di coercizione subliminale si prodigano per ottenere un invito a un pranzo a base di arrosticini; siamo o non siamo in Abruzzo? Missione compiuta). Dopo l'aperitivo Aldo mi vuol far vedere la vista da un'altra piazza, alché io mi ricordo che in quella piazza ci avevo già suonato coi Good Fellas, qualche anno fa, ma non mi era proprio venuto in mente (due ore più tardi mi verrà in mente che ci ero stato almeno un'altra volta ancora; viva la mia testa).<br />
Si torna all'Officina dove Giovanni sta preparando la cena (su Giovanni si potrebbe fare un post lunghissimo al giorno; vi dirò solo che pare essere iscritto all'anagrafe canina). Maristella è disperata perché sa che dopo toccherà a lei pulire la cucina.<br />
Dopo la cena stiamo in piazza, che si sta bene, ad aspettare che si faccia l'ora di suonare e, un po' alla volta, Aldo mi presenta praticamente tutto il pubblico che è venuto ad ascoltare. Alla fine mi sembra di suonare a una festa privata, con Giovanni e Flavio che mi dan le battute fra una canzone e l'altra (e alle volte si prodigano in pazzi di danza), la prima fila che partecipa con cori, risate e mi fanno sentire a casa ( e ancora mi fa impressione che qualcuno sappia già le mie canzoni a memoria).<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/mHJBGojAeIY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"> Dopo il concerto si sta un altro po' in piazza, che è fresco ma neanche troppo, mentre Pierluigi mette i dischi dentro.<br />
La mattina dopo Pierluigi mi raggiunge e andiamo insieme a salutare Massimiliano alla Vineria, l'altro bar che gestisce. Ho già due locali a Giulianova dove mi sembra di essere a casa mia.<br />
Raggiungiamo poi Pineto, dove vivono Aldo e Derna e andiamo a mangiare a casa di un loro amico in mezzo alle colline. E' una casa micidiale, completamente autosufficiente, a livello energetico: ci sono pannelli solari, biodedilizia, compostaggi vari e anche un mulino per il pozzo, come quelli che si vedono nei film di cowboy. Mangiamo in terrazzo, che si sta benissimo. Scopro che i peperoncini freschi si possono congelare e usare alla bisogna (questa me la ricorderò, che non sono mai abbastanza i peperoncini freschi). Gli arrosticini cotti da Aldo sono buonissimi e ne mangio 13. Credo di avere fatto un'impresa, ma gli altri ridono tutti, ché mangiar 13 arrosticini è roba da aperitivo infrasettimanale.<br />
Si sta bene, che quasi non ho voglia di tornare a casa. <br />
Fortuna che poi son tornato, sennò in autostrada mica potevo far sta foto qua!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh1USe0h6A3EMy3uLFqOzMkN8tfWrs95Z3kI1-rvj44xFrQHGaOackBygJuGtO7H33-klTzVE-pxmNfKXhg6OCK-4qQDMqU_WTPQTkXqVff7dNUhac9U7-Q5fbrewKhL6d5GzSHTgTvfWC/s1600/Immag0898.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh1USe0h6A3EMy3uLFqOzMkN8tfWrs95Z3kI1-rvj44xFrQHGaOackBygJuGtO7H33-klTzVE-pxmNfKXhg6OCK-4qQDMqU_WTPQTkXqVff7dNUhac9U7-Q5fbrewKhL6d5GzSHTgTvfWC/s320/Immag0898.jpg" width="240" /></a></div>Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-61523465183226526692011-04-25T14:57:00.000-07:002011-04-25T14:57:39.293-07:00Il riposo son tre squilli (25 Aprile Sempre)E allora che alle 7 e mezza sono in piedi; giacca e cravatta e via a Santarcangelo a suonar la tromba per il 25 aprile. Vecchietti che mi dicono "suona l'attenti", "adesso il silenzio", "dai su col riposo", e io che non gli posso star lì a dire che ho fatto l'obiettore, 15 anni fa al comune di Gambettola: facevo il bibliotecario e ho imparato abbastanza bene il Dewey, ma gli squilli militari non li ho mai imparati (son sempre stato più un tipo da cucaracha, ay Ramòn!).<br />
Però mi sono emozionato tanto, io lì che suono il silenzio (l'avevo studiato, l'ho ascoltato ieri sera su youtube) e in piazza tutti zitti: vigili, sindaci, anziani, giovani modaioli, un signore cinese con la macchina fotografica, un tizio con la bandiera americana, la sezione Anpi, carabinieri, i colleghi della bandina, signore con la messa in piega, bimbetti col fazzoletto tricolore.<br />
Tutti zitti per ricordare ragazzi e ragazze che più di sessant'anni fa han preso su e si son messi a fare quel che potevano, e spesso anche di più, per liberare sè stessi e l'Italia.<br />
Come dice il Sottotenente Innocenzi (Alberto Sordi in "Tutti a casa"): non si può sempre stare a guardare.<br />
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Poi non sto lì a farla lunga sulle stecche che ho inflitto all'Inno di Mameli, però che emozione.Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3640383921847572043.post-8773284117845646912011-04-10T14:57:00.000-07:002011-04-10T14:57:00.547-07:00"Vomitate la Barbara!"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzvaWQM1BoTGMQPeh1z3VnMJMZfrz_WevvEQPVHS9SNZIFxujn2UtuBNuUUwFezAgs0_Lx7RUVFRXKgw79eJG3YIi4yJSI2349XI2obYDztb5sDYYhdi7sTpfxW45iUKUCHBz_Mq0vEXIN/s1600/Immag0610.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzvaWQM1BoTGMQPeh1z3VnMJMZfrz_WevvEQPVHS9SNZIFxujn2UtuBNuUUwFezAgs0_Lx7RUVFRXKgw79eJG3YIi4yJSI2349XI2obYDztb5sDYYhdi7sTpfxW45iUKUCHBz_Mq0vEXIN/s200/Immag0610.jpg" width="200" /></a></div>E' la frase che mi rimane in testa dopo circa un'ora sdraiato immobile sul fianco destro (quello che mi fa ancora male dall'anno scorso, quando a momenti mi schianto un femore per fare il cretino, pensa te la figura se me lo rompevo dabòn). Stavo sdraiato in buona compagnia: altri 16 zombi della domenica come me, lì ad aspettare che la zombi Barbara riuscisse a fare la sua parte, ovvero sbavazzare e schiumare una specie di vomito finto fatto con fagioli, piselli e acqua di rubinetto. Il problema è che le era presa la ridarola e spruzzava quella delizia prima del tempo (perlopiù addosso all'attore protagonista e a un altro zombi defunto di fianco a me che rischiava i conati). E quindi andava rifocillata di vomito al suono della frase che dà il titolo a questo post.<br />
Alla fine la scena è venuta benissimo e ci siamo alzati tutti in piedi per applaudire, noi 17 zombi (se non sbaglio), di tutti i colori: grigi, verdi, rosati, blu puffo, fucsia, mimetici. C'era una zombi infermiera, uno zombi meccanico, io che facevo lo zombi orchestrale (ma va?), michael jackson e alcuni punk, più il protagonista non zombi, il regista, l'aiuto, il ciakista (se si dice così) e la mamma e le zie del regista che giocavano a carte dietro la siepe. Non le vedevamo ma si sentivano. Ci siam guardati e abbiamo tutti sorriso, per la millesima volta da stamattina.<br />
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E' bello trovare persone che amano gli zombi e le proprie passioni.<br />
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Stasera poi ho visto un video che la mia web-amica Ross ha fatto tutto da sola: animazione, montaggio e musica.<br />
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E' bello trovare persone che amano l'ukulele, il pongo e le proprie passioni.<br />
Che bello. <br />
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/5Ex1LVVsW9c?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe>Enrico Farnedihttp://www.blogger.com/profile/12055149797081857404noreply@blogger.com0